I carri degli dèi è il titolo della mostra che il MUSEC di Lugano dedica all’India e a una delle sue più antiche tradizioni: la Festa dei carri. Allestita nello Spazio Cielo di Villa Malpensata, l’esposizione è aperta al pubblico dal 23 novembre al 10 marzo 2024.
La Festa dei carri, conosciuta anche come la Grande festa è una tradizione che ha origine più di mille anni fa e che perdura tutt’oggi. Complessa e variegata come lo è il tessuto culturale e religioso dell’India, la festa comporta molteplici ritualità che si susseguono su più giorni e raggiunge il suo apice quando la divinità esce dal tempio per andare incontro ai suoi devoti.
La divinità lascia quindi temporaneamente la parte più segreta e sacra del tempio incarnata in una scultura, che viene issata sulla sommità di maestosi carri, alti fino a 30 metri, sontuosamente decorati e trainati in processione nelle strade attorno al tempio. Anche ai più umili tra i devoti è così concesso il privilegio del darśana, la visione del divino.
Il MUSEC di Lugano con la mostra I carri degli dèi celebra quindi tale tradizione, prendendo spunto da alcuni pezzi della sua collezione (Collezione Brignoni), a cui si è poi aggiunta una selezione di prestiti di importanti istituzioni come il Museo Rietberg di Zurigo e il Museo etnologico dell’Università di Zurigo (deposito di E. Kaemmerling), i cui oggetti sono qui presentati per la prima volta al pubblico.
Nel complesso sono 54 le opere allestite nella cinque sale all’ultimo piano di Villa Malpensata, la maggior parte risalenti al periodo fra il Seicento e la prima metà del Novecento. L’opera più antica è databile fra il XII e il XIII secolo. Si tratta di sculture in legno che raffigurano le personificazioni di alcune delle divinità che popolano lo sconfinato pantheon indiano e di pannelli scolpiti e sculture in legno, che decoravano i carri cerimoniali. Vi sono raffigurate gesta e vicende delle divinità, scene festive e celebrazioni della fertilità, anche con soggetti a carattere erotico, presentati in un’area separata della mostra.
Il visitatore potrà inoltre farsi un’idea nell’atmosfera della festa grazie a un filmato realizzato nel 1930 dall’artista e indologa svizzera Alice Boner a Puri, nello stato di Orissa (India orientale).
La Festa dei carri è molto più di una celebrazione religiosa; è un’esperienza culturale e spirituale che unisce arte, storia e devozione in una sinfonia straordinaria. L’allestimento della mostra invita il visitatore a partecipare a questo straordinario evento e a immergersi nell’opulenza di forme e di colori della tradizione indiana. Anche perché l’iniziativa ha superato i confini indiani, arrivando laddove vi è una consistente comunità indiana di fede induista, come ad esempio a Parigi o a Francoforte sul Meno.