Print Friendly and PDF

Astratto. L’ultimo decennio di attività di Luca Pignatelli al MUSEC dal 28 ottobre

Luca Pignatelli, L’arena degli alfabeti, 2019. 146×171 cm © Luca Pignatelli. Ph. Michele Sereni
Luca Pignatelli, L’arena degli alfabeti, 2019. 146×171 cm © Luca Pignatelli. Ph. Michele Sereni

La ricerca astratta di Luca Pignatelli (Milano, 1962) è in mostra al MUSEC | Museo delle Culture di Lugano dal prossimo 28 ottobre fino a maggio 2024

L’esposizione, dal titolo “Astratto”, è nata da un lungo e continuo dialogo di due anni tra l’artista milanese e Francesco Paolo Campione, curatore della mostra e direttore del MUSEC, condotto su un filo dialettico che unisce ricordi e riflessioni direttamente suscitati dalle opere, dai libri, dalle fotografie e dagli oggetti che riempiono e animano il grande atelier di Luca Pignatelli.

Un confronto che ha permesso di far emergere il senso che assume per Pignatelli il lavoro sull’astrazione, che porta verso nuovi territori la sua personale e distintiva relazione alla materia e al tempo e che caratterizza fin dagli inizi tutta la sua vasta ricerca.

La mostra presenta quarantanove opere, per lo più inedite, di grandi dimensioni, ricavate da larghe porzioni di teloni ferroviari dismessi, giuntati, cuciti, forati, bruciati, e poi dipinti e lavorati con inserti di diversa natura. Una materia esausta e ulteriormente ridotta ai minimi termini per restituire, secondo le modalità espressive dell’astrazione, il sapore di un universo costruito da una molteplicità di significati.

Il percorso espositivo è ritmato da undici parole – persona, ricordo, memoria, impronta, frammento, relitto, abisso, grotta, spiaggia, terra, origine – che riassumono e puntualizzano i valori delle scelte espressive di Pignatelli; a ogni voce è associato un breve testo scritto dall’artista che conduce il visitatore lungo le varie sezioni della mostra. Ogni termine è collegato a quello successivo – e l’ultimo al primo – per creare un itinerario a spirale che si estende verso un’infinita profondità spirituale.

“La ricerca di Luca Pignatelli – sottolinea Francesco Paolo Campione – permette infatti di comprendere come l’arte, prima di essere rappresentazione e decoro, sia tensione fondamentale verso il mondo spirituale, strumento primario di conoscenza che procede dal tutto verso le sue parti, compagna fedele dell’esercizio mitopoietico che traduce agli uomini la complessa struttura del cosmo, dando loro l’illusoria certezza di essere padroni del proprio destino”.

L’allestimento, pensato per i due piani dello Spazio mostre di Villa Malpensata a Lugano, sede del MUSEC, oltre a dare respiro alle grandi opere, trasferisce in alcune sale veri e propri angoli dello studio milanese dell’artista: tavoli, sedie, poltrone, divani e carrelli sopra o accanto ai quali, esattamente come nel loro ambiente originario, si trovano fotografie, carte, disegni, immagini ritagliate dai giornali, telai, mucchi di teloni ferroviari, cocci, chiodi, barrette di metallo, cordame, pennelli e latte di pittura. È questo il modo forse più semplice per mettere in evidenza la dimensione antropologica e il contesto sociale che fanno parte delle condizioni primarie di ogni creatività, anche la più astratta.

L’iniziativa è il nuovo capitolo del ciclo «Global Aesthetics», con il quale il MUSEC esplora le varie forme e i diversi linguaggi della creatività contemporanea, “con l’ambizione – afferma Francesco Paolo Campione -, di andare controcorrente rispetto a una tendenza sempre più diffusa che trasforma l’arte contemporanea innanzitutto in un fenomeno di moda, per riportare al centro dell’attenzione le ragioni profonde e il contesto dei processi di creazione artistica e per porre il visitatore nelle condizioni ideali per vivere una esperienza estetica ricca di sfumature”.

Accompagna la mostra un catalogo in due edizioni, in italiano e in inglese di grande formato, a cura di Francesco Paolo Campione.

LUCA PIGNATELLI. ASTRATTO
28.10.2023 | 12.05.2024
Lugano (Svizzera),
MUSEC | Museo delle Culture

Commenta con Facebook