Riapre da domani al Museo di Storia Naturale di Milano la Sala dedicata alla Storia dell’Evoluzione umana con un nuovo percorso immersivo e coinvolgente. Il nuovo allestimento permanente è il frutto di lungo lavoro scientifico e curatoriale, e ha coinvolto per la sua realizzazione progettisti, tecnici, grafici e anche artisti. Martedì 19 e mercoledì 20 dicembre, proprio per consentire a tutti e a tutte di visitare la nuova Sala, il Museo di Storia Naturale aprirà eccezionalmente le porte alla città con ingresso gratuito, con una serie di appuntamenti speciali.
La nuova esposizione permanente occupa la Sala IX del Museo (circa 400 mq) ed è stata concepita come un ambiente immersivo che consente di cogliere gli elementi dell’evoluzione biologica e culturale della nostra storia a partire da circa 6 milioni di anni fa. In mostra oltre 400 esemplari tra reperti zoologici in scheletro e preparati tassidermici, riproduzioni in calco e 3D di resti fossili, reperti fossili originali e strumenti litici in calco e in originale.
Il progetto della Sala è di Migliore+Servetto, che firma anche il concept generale in cui si integrano gli interventi multimediali, concepiti e realizzati da Studio Azzurro. La grafica, a cura di Nexo, guida il pubblico attraverso diversi livelli di lettura che il visitatore è libero di seguire.
L’allestimento della nuova Sala restituisce in modo immediato la ripartizione in quattro macro-aree:
- “Chi siamo?”: la posizione dell’uomo nella natura e all’interno dell’ordine dei Primati;
- “Un cespuglio africano”: tra 6 e 2 milioni di anni fa in Africa si sono originate e hanno convissuto numerose specie di ominidi bipedi, tra cui le più antiche del genere Homo;
- “Fuori dall’Africa”: nel corso degli ultimi 2 milioni di anni circa, rappresentanti del genere Homo hanno a più riprese ampliato la propria area di diffusione espandendosi al di fuori dell’Africa;
- “Homo sapiens”: la comparsa dei più antichi appartenenti alla nostra specie.
Al centro di ciascuna delle quattro aree campeggia una torre scenica, pensata come ambientazione di una narrazione tra il fisico e il digitale.
Le “linee del tempo” avvolgono tutto il percorso, come elemento di orientamento nell’esposizione del racconto, e tre ambienti ospitano polittici-video che mostrano al visitatore paesaggi abissalmente remoti, coinvolgendolo in un’altra dimensione spazio-temporale.