Sotheby’s porta in asta un’importante collezione privata le cui opere sono perlopiù incentrate sulla forma umana, interpretata da importanti artisti del Novecento al culmine della loro carriera. La maggior parte dei lavori saranno in vendita a Londra durante la Modern & Contemporary Evening Sale del 6 e 7 marzo 2024, mentre le restanti prenderanno parte ad altri incanti da qui a giugno. A guidare la selezione un dipinto di Francis Bacon.
La collezione, il cui nome non è stato divulgato, è stata assemblata perlopiù negli anni ’60 e ’70, facendo riferimento in particolare alle principali gallerie londinesi del tempo, come Marlborough, Alex Reid & Lefevre, Waddington, Crane Kalman e Redfern. Tra gli artisti presenti si distinguono Chaïm Soutine, Jean Dubuffet, Henry Moore, Henri Matisse, Edouard Vuillard e Henri Hayden. Ma soprattutto Francis Bacon, che con Study of George Dyer guida la selezione di lavori che andrà in asta con una stima di 5-7 milioni di sterline.
Ricomparso sul mercato dopo oltre cinquant’anni (e mai passato in asta), il dipinto fu acquistato direttamente dalla Marlborough Gallery di Londra nel 1970, anno in cui fu realizzato. Raffigurante un tormentato ritratto dell’amico e amante di Bacon sul classico fondo nero dell’artista, l’opera vanta un grande curriculum espositivo, dalla grande retrospettiva su Bacon al Grand Palais di Parigi tenutasi nell’autunno del 1971 fino all’ultima volta in cui fu vista in pubblico, nel 1993, proprio alla Marlborough Gallery in occasione di una mostra dedicata ai ritratti del pittore.
L’esposizione al Grand Palais, in particolare, assume un significato speciale per più ragioni. In primo luogo, Bacon fu il primo artista vivente dopo Picasso ad esporre nella prestigiosa sede: un’ulteriore consacrazione per una carriera già incredibile. E poi c’è una vicenda personale, che si lega anche al dipinto. Appena trentasei ore prima dell’inaugurazione, Dyer fu trovato morto per un’overdose di sonniferi, esacerbata dall’abuso di alcol, nella suite dell’hotel condivideva con Bacon. Nonostante lo shock e il senso di colpa, Bacon aprì la mostra con un enorme peso sul petto: il ricordo e l’ombra di Dyer, che da lì in poi l’avrebbe sempre accompagnato.
Dyer è stato infatti uno dei grandi soggetti del pittore, che l’ha inserito in oltre quaranta dipinti, molti posteriori alla sua morte. Study of George Dyer è l’ultimo ad essere stato creato con Dyer ancora in vita, anche se l’uomo non fece direttamente da modello. Il dipinto è stato infatti realizzato prendendo ispirazione da una foto di Dyer scattata da John Deakin a Soho intorno al 1964. Una delle tante trovate strappate, lacerate e schizzate di vernice tra i detriti nello studio di Bacon dopo la sua morte.
Proprio a Soho, l’anno precedente, i due erano entrati in contatto per la prima volta. Originario dell’East End di Londra, Dyer non aveva ricevuto un’educazione funzionale, aveva numerosi precedenti penali e aveva scontato diverse brevi pene detentive per furto e piccola criminalità. Tuttavia, affascinante e vestito in modo impeccabile, fece subito breccia nel cuore di Bacon. Nei numerosi ritratti che gli ha dedicato, l’artista vi ha condensato i sentimenti contrastanti che hanno contraddistinto la loro relazione tormentata. Dall’amore alla rabbia, dalla passione al dolore.