Un proverbio veneto dice “Veneziani gran signori, Padovani gran dottori…” e mi sembra l’introduzione più giusta per parlarvi dell’apertura della mostra monografica “Nero Oro” di Fabrizio Plessi presso l’ex Chiesa di Sant’Agnese, curata da Riccardo Caldura presso la Fondazione Alberto Peruzzo.
Tutti sanno che il Maestro Plessi è ormai leggenda vivente e questa esposizione, che occuperà tutti gli spazi dell’edificio storico, celebra gli 84 anni di uno dei giganti dell’arte contemporanea italiana, offrendo un’esperienza immersiva e riflessiva che intreccia passato e presente e tutti quegli elementi tecnologici e non che rappresentano il lavoro dell’artista veneziano. Uno degli elementi chiave ed affascinanti della mostra è il concetto di “processo alchemico”, che si manifesta attraverso tre momenti distinti ed articolati all’interno degli spazi della fondazione; nella navata, un’imponente opera aurea si presenta su una parete nera, creando un contrasto visivo / concettuale con i frammenti d’affresco trecenteschi presenti nell’edificio che spiazza anche l’occhio più navigato. mentre nell’ipogeo, una colata d’oro sembra interagire con i resti di una strada romana, evocando una fusione tra antico e moderno ed anche qui le sensazioni visive sono ad alto giro. E per finire, nella ex sagrestia, oltre 100 disegni narrano l’evoluzione del tema dell’oro nella poetica di Plessi, tematica molto cara al Maestro offrendo uno sguardo intimo nel processo creativo dell’artista.
La mostra “Nero Oro” rappresenta un bel sunto degli elementi primari che hanno caratterizzato la carriera di Plessi, dalla terra all’aria, dall’acqua al fuoco, culminando negli elementi essenziali dell’oro e del nero. Queste opere, create appositamente per interagire con gli spazi pregni di storia della ex Chiesa di Sant’Agnese, ad ogni mostra si rinnovano costantemente, offrendo nuove prospettive e interpretazioni. Il curatore Riccardo Caldura sottolinea l’importanza dell’integrazione degli spazi ipogei nella mostra, evidenziando un nuovo lavoro video concepito per la Fondazione Alberto Peruzzo che riprende le tracce di lastricato romano emerse durante gli scavi. Quest’opera, attraverso un processo di sublimazione digitale, restituisce la consunzione che il tempo imprime alle cose, creando un fluire luminoso che evoca la tensione tra sfondo e luce, nero e oro.
La mostra “Nero Oro” rappresenta un’opportunità unica per immergersi nell’universo artistico di Fabrizio Plessi, per chi non conoscesse il suo percorso esplorando le connessioni tra arte e storia, tradizione e innovazione, attraverso un viaggio che fonde e trasforma la materia in oro e il tempo in luce.