206 lotti compongono il catalogo di Dipinti Antichi e del XIX secolo che Wannenes esita il 18 giugno a Genova. Particolare l’affresco applicato su tela di Albricci; esuberante la natura morta di Brueghel; intima la scena di Zandomeneghi.
Il contenuto dell’opera lo si evince in modo chiaro dal titolo: I poeti salgono gloriosi il Parnaso ove si innalza il tempio di Apollo. Un soggetto d’ispirazione letteraria, con i poeti che ascendono alla gloria eterna concessa loro dall’arte, e dove narrativamente vi è da aggiungere solo la presenza delle Muse che respingono i cattivi poeti verso il basso, non degni di quel luogo divino. Quel che colpisce, di una delle opere più celebri di Enrico Albricci (Vilminore, 1714 – Bergamo, 1775), è il formato. Un affresco applicato su tela, realizzato nel 1765 – data che si trova sul libro aperto nella parte sinistra della scena – per decorare il soffitto al secondo piano nobile del Palazzo del conte Romili (oggi Marenzi) a Bergamo. Ora l’opera è in asta da Wannenes, a Genova, con la stima di 30-50 mila euro.
Nell’asta si distingue anche una natura morta proveniente dalla casa sull’Appia Antica di Gina Lollobrigida, di cui la maison ha già esitato con successo parte della collezione, dipinta da Abraham Brueghel (Anversa, 1631 – Napoli, 1697). Stimata 24-32 mila euro, l’opera è stata realizzata durante il soggiorno romano dell’artista, che vi ha inserito tutta la sua esuberanza barocca e il talento nordico per la puntuale descrizione dei frutti e dei fiori, oltre che una figura femminile con paesaggio sullo sfondo, marcando un’evoluzione del genere nel secondo Seicento capitolino.
Si distingue per qualità di esecuzione il dipinto con soggetto i pellegrini in preghiera presso una cappella di Alessandro Magnasco (Genova, 1667 – 1749), tela databile tra il 1725 e il 1730 che segna la piena maturità dell’artista. Notevole, in particolare, la luminosità impressa nel cielo, che dallo sfondo dà tono e consistenza a tutta la scena. Stima? 15-25 mila euro. Ancora più alta la stima (20-30 mila euro) per la Crocifissione con San Domenico e un devoto di Orazio di Jacopo (Bologna, 1385 ca – 1449), artista di finissima ispirazione ma del quale rimane scarsissima traccia sia per quanto riguarda la documentazione che per il numero di opere.
Dai dipinti antichi a quelli del XIX secolo, dove spicca la tela di Federico Zandomeneghi (Venezia 1841 – Parigi, 1917), in cui il pittore rappresenta la genuinità e la naturalezza dell’attimo rubato alla giovane protagonista del dipinto, intenta a sistemare i capelli davanti allo specchio a la toilette. Il fascino di questa tela, stimata 40-60 mila euro, risiede in particolare nella declinazione delle diverse tonalità sfumate e delicate che ritroviamo nell’abito bordato con un prezioso pizzo bianco.
Dalla quotidianità dell’universo femminile a quella della sfera religiosa, come Nel chiostro di Gaetano Chierici (Reggio Emilia, 1838 – 1920), dove figure di frati svolgono attività routinarie. Del pittore emiliano in vendita anche una scena di elemosina inserita in un paesaggio rurale. Entrambi i lotti sono stimati 18-24 mila euro. Placida il paesaggio di Leonardo Bazzarro (Milano, 1853 – Miazzina, 1937), che ritrae la Riva di San Domenico a Chioggia, risalente al periodo vissuto dal poeta nella città lagunare, fra i più felici e intensi dell’arte di Bazzarro, caratterizzata da luce, movimento, prospettiva aerea ed esuberanza cromatica manifestate attraverso una pennellata vivida. La tavola è stimata 6-8 mila euro.