MARIANGELA DI SANTO / CARMINE DIPACE / EUGENIA FERA / GIACOMO GRAZIOSI / MATTEO PAVESI / AURORA SAITA / JACOPO VALENTINI / FLAMINIA VERONESI / ZHIYU XIAO
La residenza artistica Tagli nasce nel 2021 da un’esigenza di riflettere sulla dimensione collettiva e comunitaria dei processi di creazione poetica e artistica. Gli artisti coinvolti, scelti tramite un processo di open call, condividono per due settimane spazi di lavoro, di vita quotidiana comune, di relazione con la natura e con famiglie e abitanti dell’isola. La relazione con Stromboli e con gli altri partecipanti innescano processi di esplorazione e ricerca che inducono a riflettere in maniera profonda e spesso viscerale sul proprio fare artistico. Tagli accoglie diverse discipline: arti visive, musica e performance. Lavorare in un luogo che insiste sulla convivenza di elementi molto diversi tra loro, impone un esercizio di attenzione reciproca. Esercitare l’attenzione implica una pratica di cura verso l’altro, di ascolto e fiducia, che aiuta ad essere permeabili e aperti alla trasformazione. Tagli porta avanti un processo di contaminazione che si affida a questa permeabilità. I lavori presentati durante l’Open House sono tratti di un percorso, a volte completo a volte ancora in essere, che aprono ad una possibilità di conoscenza e di rapporto intimo con il lavoro artistico. Fondamentale per questo è la dimensione laboratoriale del luogo ospite, che aiuta un dialogo più aperto e diretto tra gli artisti e il pubblico.
Gli Artisti
Mariangela Di Santo, Giacomo Graziosi, Carmine Dipace (performance)
Klore ( ongoing)
Durata: 15 min
Klore è una performance nata dall’esigenza di sottrarre la tradizione delle proprie radici e farla rifiorire nella contemporaneità. Punto di partenza è la tarantella lucana, sottile incantesimo mimico del corteggiamento amoroso. Il lavoro indaga il folklore, smussando le forme più serrate della tradizione, discostandosi e reinventando. Nel contesto della residenza a Stromboli la performance dall’ambiente teatrale, svincolato dall’essere perforato da una coppia fissa, si riscopre ora in un duetto e nei suoi luoghi d’appartenenza. Le piazze, i quadri urbani, gli insiemi popolari ritornano ad esserne il motore.
Eugenia Fera e Matteo Pavesi (musica)
Conversational motion, 2024
Durata: 30 min
Eugenia e Matteo, che hanno lavorato insieme rispettivamente come artista e produttore, decidono di venire a Stromboli in una dimensione inedita, come duo. Esplorano per la prima volta la dimensione relazionale del loro creare musica insieme: la vicinanza e la lontananza, i ritmi di lavoro e gioco che si sincronizzano e si sfasano, l’equilibrio tra parlato e non parlato, tra suoni e silenzi, la quiete e i cenni dell’isola e dell* artist* in residenza, il suono distante e senza scopo che solca appassionatamente l’aria da chitarra a chitarra, da voce a voce, da percussione a percussione, da gesto a gesto.
Aurora Saita (arti visive)
Anatomia di una creazione, 2024
Media: Fotografie digitali, video registrato con microscopio, proiezione 2’’, fanzine
L’opera si sviluppa su tre piani diversi: ognuno è il risultato di una ricerca sviluppatasi come una mappa del territorio, che non guarda ai normali punti di riferimento territoriali, ma ne costruisce di nuovi. Un’esplorazione anatomica dell’isola che parte dalle sue crepe, va a fondo attraverso le sue pietre, analizzandone le microscopiche viscere. Una pratica che passa dal micro per riemergere verso l’elemento naturale da una prospettiva smaccatamente personale.
Jacopo Valentini (arti visive)
Doubling Strombolicchio, 2024
Media: Stampa su tessuto nautico, bambù, pietre laviche
Exploded Stones of Stromboli, 2024
Media: Proiezione
Doubling Strombolicchio e Exploded Stones of Stromboli sono due installazioni visive, che riflettono sul dislocamento territoriale all’interno dell’immaginario comune e su come questo possa influire sulla creazione di nuove geografie. Doubling Strombolicchio, uno stendardo su tessuto nautico issato su una terrazza che guarda Piscità, crea un confronto tra la staticità dello Strombolicchio esaminando lo sdoppiamento dell’antico neck vulcanico, genesi dello Stromboli, in termini di raddoppiamento di significato, potenza e contenuto. Exploded Stones of Stromboli è un trittico proiettato su muro di nature morte raffiguranti una serie di differenti pietre vulcaniche legate a differenti esplosioni vulcaniche. Micromovimenti cambiano la percezione dei contenuti.
Flaminia Veronesi (arti visive)
Pagurina, 2024
Media: Mixed media
Chi sceglie di stare a Stromboli sceglie di stare al gioco: sceglie di stare su un vulcano e di essere costantemente ricondotto all’imprevedibilità e caducità della natura. L’artista ha portato i suoi archetipi fantastici sull’isola e attraverso loro è entrata in contatto con i suoi luoghi e abitanti. Due anni fa in visione di un viaggio alle isole Eolie nasce la prima pagurina. Immaginandosi il viaggio crea una scultura di argilla nera dalle sembianze umane adornata di conchiglie bianche. “Pagurina” viene scelta come l’archetipo guida nella scoperta dell’isola e del mare, che si animano di draghi, serpenti, cavallucci marini e sirene attraverso il gioco e l’interdipendenza tra il vulcano e i suoi abitanti a cui lascia una sirenetta che guida i marinai nella notte e una balena che mentre inghiotte protegge, diventando caverna e guscio.
Zhiyu Xiao (arti visive)
Untitled, 2024
Media: Carta, acquarello, stampa, cartoline
Un paesaggio è una costruzione tanto fisica quanto culturale. Zhiyu ha creato una narrazione e un atlante personale di Stromboli, scomponendo l’isola in elementi e assemblandoli in un ordine che mostra il rapporto che si costruisce con essa. Seguendo intuizioni, parole e memorie di chi ha abitato l’isola con lui o prima di lui, ha documentato la sua ricerca attraverso disegni, ritratti, cartoline e racconti intimi.