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Special dreams. Elena Ovecina in mostra alla Galleria Playlist di Milano

Elena Ovecina, Special Dreams #9, Photographic print, 2024, 50x70 cm, in mostra da Playlist Elena Ovecina, Special Dreams #9, Photographic print, 2024, 50x70 cm, in mostra da Playlist
Elena Ovecina, Special Dreams #9, Photographic print, 2024, 50x70 cm, in mostra da Playlist
Elena Ovecina, Special Dreams #9, Photographic print, 2024, 50×70 cm, in mostra da Playlist

Playlist, la sede milanese della Galleria Giampaolo Abbondio, ospita la personale della fotografa russa naturalizzata italiana

Ultimi due giorni per visitare “Special dreams”, personale della fotografa russa naturalizzata italiana Elena Ovecina, presso la nuova sede milanese della Galleria Giampaolo Abbondio, denominata “Playlist”. La mostra, curata da Giuditta Elettra Lavinia “GEL” Nidiaci, si compone di scatti inediti dell’artista che esplorano e intercettano il tema del sonno come esperienza sensoriale non curativa e salvifica dell’esistenza, bensì come mero rifugio da una contemporaneità difficile, scadente, insidiosa.

 

Special Dreams #2, di Elena Ovecina, Photographic print, 2024, 50x70 cm
Special Dreams #2, di Elena Ovecina, Photographic print, 2024, 50×70 cm

Questa deriva abbandonica e infantile, tipica di alcune nevrosi giovanili, vive nei languidi ed efebici corpi dei soggetti ritratti dall’artista (nel caso della produzione di Ovecina sono sempre soggetti maschili), che racconta se stessa attraverso il mood di chi ama ritrarre. Gli uomini di Ovecina sono incapaci ad affrontare la realtà, ora spaventati, ora impauriti, ora immobili, preferiscono sprofondare nel lassismo di divani o dettagli che spesso si confondono o si perdono nel torpore dell’ambiente circostante.

 

Elena Ovecina, Special Dreams #12, Photographic print, 2024, 70x50 cm, in mostra da Playlist
Elena Ovecina, Special Dreams #12, Photographic print, 2024, 70×50 cm, in mostra da Playlist

Negli scatti di Elena Ovecina non c’è propulsione né impulso, né pulsioni”, scrive la curatrice nel testo critico. “I corpi, gli sguardi, perfino gli arredi, abitano una realtà scadente che è un’amalgama a cui placidamente adattarsi, finanche rassegnarsi, un ossimorico scorrere immobile. Persino qualche elemento dissonante rispetto alla sostanziale e predominante palette cromatica delle foto stenta ad emergere, come risucchiato, trascinato da quel torpore squisitamente inevitabile e certamente contemporaneo in senso stretto. Persino la scelta formale di non ritrarre mai la figura per intero suggerisce concettualmente un’idea di sospensione, di stallo: l’unico ritmo rilevato è quello di un tempo dilatato, non scevro da affanni ma anzi angoscioso nel suo prolungato fluire debolmente”.

 

Special Dreams #4, di Elena Ovecina, Photographic print, 2024, 50x70 cm
Special Dreams #4, di Elena Ovecina, Photographic print, 2024, 50×70 cm

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