La battaglia dell’UNAMS per giustizia e pari dignità in materia di titoli e salari tra Accademie e Conservatori rispetto alle Università (non sempre collaborative)
L’Italia, culla della musica e dell’arte, vive una contraddizione che relega le sue prestigiose Accademie e i Conservatori a una posizione di svantaggio rispetto agli standard europei e mondiali. La lotta per l’equiparazione giuridica e salariale con le Università, guidata dall’UNAMS (Unione Artisti Musicisti e Scrittori) e dalla sua fondatrice, la Prof.ssa Dora Liguori, è oggi più urgente che mai.
In un ciclo di incontri avviato presso la Società Dante Alighieri di Roma, l’UNAMS punta i riflettori su una questione che incarna le disuguaglianze nel sistema educativo e culturale italiano. Durante il primo evento, che ha visto la partecipazione del Senatore Maurizio Gasparri, Liguori ha denunciato la disparità tra Conservatori e Accademie rispetto alle Università, sia in termini di riconoscimento giuridico che di retribuzione.
Un Paese che rischia di perdere il suo primato culturale
Per costituzione e legge, Conservatori e Accademie di Belle Arti dovrebbero essere equiparati alle Università. Tuttavia, nella pratica, queste istituzioni non godono dello stesso status. I titoli rilasciati, definiti “diplomi accademici” anziché “lauree”, creano problemi di riconoscimento all’estero, penalizzando studenti e docenti italiani nei circuiti internazionali. Sul piano retributivo, il divario è ancora più evidente. I docenti AFAM (Alta Formazione Artistica e Musicale) percepiscono in media 2.000 euro al mese, contro i 4.000 dei professori universitari italiani e i 5.000 dei loro colleghi europei. Una situazione che si aggraverà ulteriormente con l’aumento salariale previsto per i docenti della scuola secondaria, che rischia di lasciare i professori AFAM con stipendi inferiori a quelli dei licei.
La gestione amministrativa delle istituzioni AFAM complica ulteriormente il quadro. Dipendendo da due ministeri distinti – quello dell’Istruzione e quello dell’Università e Ricerca – queste istituzioni affrontano una sovrapposizione burocratica che ne limita l’efficacia gestionale e impedisce l’adeguamento agli standard europei. “Questo sistema crea confusione e non tiene conto delle peculiarità delle nostre istituzioni”, ha sottolineato Liguori.
Un’Italia a confronto con l’Europa e il resto del mondo
Durante l’evento Dora Liguori ha ricordato come il segretario generale dei Conservatori Europei ha definito “paradossale” la situazione italiana. “Per un Paese che ha creato i primi Conservatori e Accademie, il mancato adeguamento agli standard internazionali è un’autentica contraddizione”, ha dichiarato, esprimendo piena solidarietà agli studenti e ai docenti italiani.
La disparità terminologica tra “diploma accademico” e “laurea” non è solo un problema linguistico, ma rappresenta un ostacolo concreto alla mobilità internazionale. Gli studenti italiani, per far riconoscere i propri titoli all’estero, devono spesso fornire spiegazioni aggiuntive, perdendo competitività rispetto ai loro colleghi europei.
Trattative interne e prospettive future
L’UNAMS sta affrontando queste problematiche su più fronti, tra cui la trattativa con l’ARAN, l’agenzia che media i contratti pubblici. “Condividere il contratto con la scuola secondaria è inaccettabile. Le nostre esigenze sono diverse e necessitano di un sistema dedicato”, ha ribadito Liguori.
Nonostante alcuni progressi, come l’introduzione del dottorato di ricerca promosso dal Ministro Anna Maria Bernini, rimangono ancora cinque regolamenti da approvare per completare l’equiparazione. Secondo Liguori, tutto dipende dalla volontà politica e dalla capacità del Parlamento di agire rapidamente.
Tra le proposte avanzate dall’UNAMS vi è il passaggio al sistema “pubblicistico”, che consentirebbe di separare le istituzioni AFAM dal contratto della scuola secondaria, garantendo loro una gestione autonoma e adeguata. Tuttavia, questa soluzione incontra resistenze da parte di alcuni sindacati e del sistema universitario, che spesso ostacolano i cambiamenti necessari.
Obiettivi e impegni futuri
I prossimi incontri con esponenti politici, tra cui il senatore Lucio Malan di Fratelli d’Italia e altri rappresentanti di Lega, Movimento 5 Stelle e Partito Democratico, saranno cruciali per determinare il futuro di questa battaglia. “Tutto dipende dalla capacità di far pressione sull’opinione pubblica e sul Parlamento”, ha dichiarato Liguori, invitando studenti e docenti a sostenere la causa attraverso campagne di sensibilizzazione e azioni legali.
L’obiettivo finale è garantire pari dignità accademica e retributiva agli studenti e ai docenti italiani, restituendo all’Italia il ruolo di leader nel panorama educativo e artistico internazionale. Come sottolineato da Liguori, “l’Italia, patria dell’arte, non può permettersi di essere in posizione inferiore rispetto al resto d’Europa e del mondo”. La strada è ancora lunga, ma la determinazione dell’UNAMS e della sua fondatrice lascia intravedere la possibilità di un cambiamento concreto e neanche troppo lontano, che restituisca al sistema AFAM il prestigio e la dignità che merita. Artslife ne seguirà l’evoluzione. Intanto qui trovate l’intervista a Dora Liguori e l’intervento del Senatore Maurizio Gasparri…