
La Galleria BPER Banca propone a Modena, come prima mostra del 2025, Ferine Creature. Centauri, fauni, miti nell’opera di Jules Van Biesbroeck e nell’immaginario moderno, aperta sino al 29 giugno 2025. L’esposizione è un’occasione per scoprire la visione dell’artista belga Jules Van Biesbroeck, quasi sconosciuto al pubblico, e per soffermarsi sulla figura mitologica del centauro, centrale in tutta la mostra, che invita a una profonda riflessione sulla condizione umana.
Guardando all’anno appena passato, La Galleria BPER Banca si conferma una realtà ormai affermata nel panorama artistico: con cinque mostre e altrettante attività collaterali nel 2024, ha offerto un’importante occasione di crescita culturale. La grande ambizione della Galleria BPER è da sempre suscitare pensieri e riflessioni profonde nei visitatori che escono dalle mostre. Anche questa volta, con la speranza di lasciare qualcosa in più di una semplice bella esposizione, punta alla riflessione attraverso la figura del centauro.
Si è deciso di concentrare l’attenzione su questa figura mitologica, essere metà umano e metà bestia, forse anche perché, seppur posta nel nostro contesto storico, questa creatura ferina può incarnare una rappresentazione ancora attuale.
Jules Van Biesbroeck è un artista pressoché sconosciuto al grande pubblico. Donò tutte le sue opere a un amico, con il desiderio che un giorno il suo messaggio potesse essere diffuso. La corporate collection del Gruppo BPER custodisce un nucleo di ben 39 opere, tra dipinti, disegni e sculture. Attraverso l’attenta attività di promozione della collezione, il messaggio di Jules è stato finalmente diffuso: ora sta negli occhi di chi guarda, e di chi decide di accoglierlo.

Il percorso espositivo, a cura di Luciano Rivi, è suddiviso in tre sezioni principali. Luigi Ontani apre la mostra con la sua capacità di indagare l’identità, la metamorfosi e l’ibridazione, rappresentata da una scultura affiancata ad alcuni bozzetti di Jules. Ontani, in questo caso, ha moltiplicato i criteri di ibridazione: umano, animale, giorno, notte, uomo, donna. Quest’opera potrebbe riassumere gran parte della sua ricerca sul tema dell’identità.
Nella seconda sezione i temi allegorici sono centrali. Vediamo un Jules scultore, grande disegnatore e pittore. Una sua scultura coniuga la grande tradizione italiana con un aggiornamento contemporaneo, dato anche dalla partecipazione a ben sette edizioni della Biennale di Venezia. L’artista è fortemente legato all’Italia, anche perché nacque a Portici, vicino a Napoli, mentre i genitori erano lì in viaggio.
Il cuore della mostra è proprio il suo centauro. In quest’opera, Jules esce dalle sue corde consuete: con una cromia molto accesa e una stesura del colore agitata, rappresenta un centauro che sta trionfando sulla preda. La fonte letteraria di partenza è D’Annunzio, in particolare le liriche di Alcyone, nella parte dedicata alla morte del cervo: il centauro è visto dal poeta mentre cattura l’animale e gli strappa le corna con furia selvaggia e indole ferina, alzandole in segno di trionfo.
La parte più bestiale viene espressa magistralmente e ci invita a chiederci se anche l’uomo contemporaneo possa vedersi riflesso in questa creatura. Forse è una rappresentazione veritiera della bestialità umana apparentemente invisibile, mascherata da un’evoluzione che avrebbe dovuto portarci sempre più lontani dall’animalità. Ma forse non è proprio così. Forse, in questo caso, il divario tra realtà e immaginazione non è poi così netto.
Nella terza e ultima sezione della mostra, vediamo la figura del centauro e la sua evoluzione nel corso dei secoli, interpretata in diversi modi, da diversi artisti. A volte la rappresentazione privilegia il lato umano e razionale, altre volte mette a fuoco la parte più selvaggia e ferina. Osservandola con occhi contemporanei, ci si può interrogare su ciò che ancora oggi ci lega alla natura primordiale, sia nel bene che nel male.
Un’attenzione particolare è stata data all’accessibilità dell’esposizione, grazie alla collaborazione con l’Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza di Bologna. Durante il percorso, su due delle opere principali, troviamo delle stampe in rilievo che rendono possibile la comprensione anche alle persone non vedenti.
Come voluto da La Galleria BPER Banca, Ferine Creature non è solo una mostra, ma un invito a guardarsi dentro, a interrogare le nostre nature più profonde. In fondo, è questo che l’arte dovrebbe sempre fare: stimolare il pensiero e suscitare emozione.
Forse, come i centauri, anche noi siamo ancora sospesi tra istinto e ragione.
Ferine Creature.
Centauri, fauni, miti nell’opera di Jules van Biesbroeck e nell’immaginario moderno
La mostra sarà visitabile fino a domenica 29 giugno
Tutti i venerdì dalle 14 alle 19
sabato e domenica dalle 10 alle19
Ingresso libero e gratuito, senza prenotazione
Visite guidate a domeniche alterne alle ore 15 e 16:30, prenota qui













