
Un’opera iconica di Banksy, il celebre street artist britannico, si trova ora al centro di una contesa legale che ha tutti gli ingredienti per diventare un thriller artistico internazionale. Stiamo parlando di Yellow Lines Flower Painter, il murale del 2007 che ritrae un operaio seduto su un barattolo di vernice, intento a dipingere un gigantesco fiore giallo sulle strisce pedonali di Bethnal Green.
Il dipinto, originariamente incorniciato sul muro del Bethnal Green Working Man’s Club nell’est di Londra, è stato rimosso e spedito negli Stati Uniti, più precisamente in Colorado, dove è finito in una mostra d’arte. Ma il club ha dichiarato guerra legale, sostenendo che la rimozione è stata illegale e che il murale è stato venduto senza alcun permesso.
La disputa vede contrapposti i fiduciari del club e Warren Dent, ex dipendente e contabile, che secondo il Financial Times avrebbe venduto l’opera per 20.000 sterline nel 2019, affidando poi a Chris Bull, restauratore d’arte, la rimozione e il restauro del pezzo dopo un atto di vandalismo. Bull, a sua volta, ha prestato l’opera alla galleria di famiglia in Colorado, con il consenso – dice lui – di Dent e altri soci del club.
Ma la versione ufficiale dei fiduciari è ben diversa: Paul Le Masurier, Alan Milliner e Kerry Smorthit (figlia del segretario del club) sostengono di non aver mai autorizzato la vendita e reclamano la restituzione del murale, affermando che Dent non ne è mai stato il legittimo proprietario.
Da parte sua, la società Fine Art Restoration si dichiara pronta a opporsi alla causa, ma pronta a consegnare l’opera se richiesto legalmente. Banksy e i vari protagonisti coinvolti, invece, hanno scelto il silenzio.
L’intera vicenda si svolge in un contesto di grande valore artistico e commerciale: Yellow Lines Flower Painter era assicurato per circa 750.000 dollari prima della spedizione oltreoceano, mentre il record d’asta di Banksy sfiora i 19 milioni di sterline. Ma valutare i suoi murali resta un rebus, data l’assenza di certificati di autenticità ufficiali rilasciati dall’artista.
Tra battaglie giudiziarie, trasferimenti transatlantici e misteri sul diritto di proprietà, questa vicenda aggiunge un nuovo, intrigante capitolo alla saga Banksy.














