
Marco Ventura è primo artista vivente a presentare una mostra personale al Museo del francobollo e della moneta
Milanese, con un padre, Pietro, illustratore di libri per ragazzi, una madre artista e la moglie, Laura, illustratrice, Marco Ventura inanella, almeno nel campo del dentello postale, primati che lui, modesto e riservato com’è, non insegue. Si realizzano casualmente. Come l’annuale celebrazione postale del Natale, una delle più importanti (soprattutto in termini di produzione) di Gran Bretagna. Dal suo pennello presero infatti corpo quattro angeli musicanti, due dei quali ripetuti in formato più grande, in distribuzione dal 6 novembre 2007. In assoluto i primi francobolli inglesi, la patria del mitico penny black, il francobollo numero uno del mondo, firmati da un italiano. All’epoca poco noto in patria.
Sull’onda del successo registrato da questo suo lavoro postale inglese, per Marco Ventura si aprirono le porte dei servizi postali d’Italia, San Marino, Smom e Vaticano. Per la cui Zecca ha plasmato anche alcune pregevoli monete. Continuando a illustrare copertine di libri e di riviste. Particolarmente apprezzato all’estero, Gran Bretagna e Stati Uniti in particolare, dove i suoi rimandi rinascimentali formulati con uno stile “moderno, a tratti provocatorio”, sono particolarmente apprezzati. “Cerco di rappresentare i soggetti a seconda delle varie esigenze – precisa -, in maniera anche differente e magari non convenzionale. Chi si rivolge a me lo fa perché vuole qualcosa di particolare, di speciale”.

In questi giorni a San Marino Marco Ventura ha messo a segno un altro primato: primo artista vivente a presentare una mostra personale al Museo del francobollo e della moneta. Denominata “Francobolli dipinti” e curata da Roberto Ganganelli, la rassegna è visitabile fino al 22 marzo. Tra i francobolli esposti, accompagnati dai disegni preparatori, non pochi dei quali inediti, primeggia l’affascinante e innovativa celebrazione che nel 2012 San Marino tributò dell’Unesco che in quell’anno festeggiava la meritoria attività quarantennale. Particolari delle immagini spalmate su quattro esemplari, sono richiamati nella locandina della rassegna del Titano.
Innovativo, per certi versi, anche il Natale da 85 centesimi uscito nello stesso 2012 dominato da una Madonna seduta con il Bambino in braccio. “Ho rappresentato – ammette – una ragazza dei giorni nostri, i due angeli che stanno alle spalle e indossano una giacca e una cravatta, che mi sembrava comunque un’idea interessante e non convenzionale”. Nella celebrazione che il Vaticano nel 2019 ha reso a don Giuseppe Diana, il parroco campano ucciso da due sicari la mattina del 19 marzo 1994, mentre si preparava a celebrare la messa nella sua chiesa a Casal di Principe, prevale invece un crudo realismo, inconsueto su dentelli postali (e non solo) vaticani.

Ai suoi piedi, da un cumulo di rifiuti popolati da topi e dai tentacoli di una piovra, si erge una mano con la pistola con la quale la mafia ammazzò il sacerdote che in più occasioni ribadì che “per amore del mio popolo non tacerò”.













