
Un nuovo capitolo si apre nella rigenerazione urbana tra Venezia e Mestre con la restituzione alla città della Casermetta Est di Forte Marghera, nota anche come Casermetta Napoleonica. Per la prima volta nella sua storia secolare, il pubblico potrà accedere a questo edificio ottocentesco gemello, affacciato sulla darsena del Ridotto, cuore del complesso fortificato tra terra e laguna
L’intervento di recupero conservativo, realizzato dal Comune di Venezia e affidato alla Fondazione Musei Civici di Venezia (MUVE), trasforma la struttura in un nuovo polo di aggregazione dedicato alla cultura contemporanea, con una vocazione specifica verso i giovani autori. L’investimento complessivo ammonta a 4,7 milioni di euro.
Il sindaco Luigi Brugnaro ha sottolineato il valore strategico dell’operazione: “Questo è un altro passo significativo nel lavoro per restituire spazi di qualità alla cittadinanza. Abbiamo creduto nella rigenerazione di luoghi abbandonati, trasformandoli in punti vivi della città. Forte Marghera ne è l’esempio più chiaro”. Brugnaro ha annunciato che il percorso continuerà con il recupero del Palaplip e l’imminente riapertura del Centro Candiani come “casa della contemporaneità”.
“Questo edificio straordinario diventa ora uno spazio aperto alla creatività, alla ricerca e alla produzione culturale”, ha dichiarato la presidente di MUVE, Mariacristina Gribaudi. La Casermetta ospiterà le collettive degli artisti in residenza e le mostre del concorso “Artefici del nostro Tempo”, rafforzando una rete che include l’Emeroteca dell’Arte a Mestre e i musei del Moderno e del Contemporaneo a Venezia.

L’assessora ai Lavori Pubblici, Francesca Zaccariotto, ha evidenziato come l’intervento abbia “riportato l’edificio alla sua bellezza originaria con un restauro attento e rispettoso”, unendo memoria, tutela e nuove funzioni pubbliche.
Ad inaugurare gli spazi è la mostra “GRANDA”, che riunisce tutti e 27 gli artisti delle residenze 2024-2025 di Bevilacqua La Masa e Fondazione MUVE. L’allestimento, concepito per gli ambienti storici della Casermetta, valorizza la pluralità dei linguaggi contemporanei nati nei quindici atelier veneziani e nei tredici studi dell’Emeroteca dell’Arte di Mestre. La mostra è accompagnata da un catalogo fotografico realizzato da Giacomo Bianco e Nico Covre.
Progettata sotto il dominio francese come struttura militare “a prova di bomba”, la Casermetta Est rappresenta l’elemento più emblematico del patrimonio ottocentesco del Forte. Il suo recupero è l’ultimo tassello di un vasto programma di riqualificazione che ha già restituito alla comunità oltre 2.500 mq di superficie espositiva tra le due casermette gemelle. Con questa apertura, Venezia si dota di un nuovo luogo aperto, dinamico e accessibile, pensato per ospitare mostre, incontri e laboratori, confermando l’impegno nel costruire una città più vivibile, attrattiva e culturalmente vitale.












