Elemento architettonico (merlatura) in ceramica con corpo in “pasta fritta”
TESORI D’ORIENTE
Dal 21 ottobre 2010 al 30 gennaio 2011, Palazzo Reale – Milano
Calligrafia, geometria, arabeschi. E ancora tappeti cesellati dalla sapienza islamica e dalla mistica sufi. Dalla Spagna alla Cina, dall’Europa all’Estremo Oriente, tredici secoli di storia in unica mostra: Palazzo Reale dal 21 ottobre 2010 al 30 gennaio 2011 apre le porte ad una delle più importanti raccolte di arte islamica di tutto il mondo, la collezione “al-Sabah“ in trasferta dallo Stato del Kuwait, con una mostra dal titolo “al-Fann. Arte delle civiltà islamiche“. Nata dalla passione dello sceicco Nasser Sabah al-Ahmad e di sua moglie Hussan Sabah al-Salim, la collezione ripercorre la produzione artistica della civiltà islamica con opere provenienti da tutto l’universo arabo nell’arco cronologico che va dall’antichità fino alle dinastie dei tre Imperi: Ottomano, Safavide e Moghul. Testimonianze che esprimono la diversificazione e la molteplicità delle realtà artistiche del mondo islamico ispirate e contagiate direttamente dalle influenze delle civiltà susseguitesi nel corso dei secoli e fonte di reciproco scambio (romana, paleocristiana, bizantina, indiana, persiana, cinese).
Una miscela di influssi fusi nella forte tradizione religiosa locale di una società teocratica come quella islamica: l’artista infatti mai dovrà dare scandalo e mai si porrà in diretta concorrenza con Dio sul piano della creazione, l’artista rimarrà quasi sempre anonimo perchè si crea e si costruisce per la sola volontà divina.
La mostra si divide in due sezioni principali: la parte cronologica, dal VII al XV secolo quando Tamerlano (1370-1405) dopa aver spazzato via la classe dirigente politico-artistica determina lo “stile islamico internazionale“, e dal cinque-seicento Ottomano, apogeo della cultura artistica islamica, fino all’ottocento di maggiore decadenza, l’altra sezione tratta le tematiche trasversali nell’espressione in materiali eterogenei di tutta l’arte musulmana per smentire il luogo comune di una pretesa iconoclastia islamica.
Fondamento comune a tutta l’arte musulmana, è noto, sono i temi geometrici e vegetali, la grafica raffinata e l’invenzione, la diffusione e l’utilizzo dell’Arabesco, disegno floreale, motivo del tralcio foliato e biforcato ad andamento in genere orizzontale e ripetuto.
Un’arte quella islamica permeabile e fluida che è riuscita ad amalgamare le varie correnti in un sistema duttile reinterpretandolo in maniera originale. Come spiega il curatore Giovanni Curatola, è “un’arte basata su un repertorio classico che si avvale di innesti diversi: è un’arte di sintesi. L’incontro di questi due momenti, e movimenti – centripeto e centrifugo -, crea l’enorme varietà di forme e stili con i quali ci troviamo a confrontarci“.
La mostra presenta un tesoro di 350 opere di svariata natura: oggetti preziosi, gioielli, ceramiche, tappeti, decorazioni e sculture in una ampissima varietà di motivi religiosi e profani accomunati dall’accentuata stilizzazione e rigidità delle forme che evita il naturalismo e l’armonia tra le parti. Prosegue Curatola: nell’arte islamica “possiamo vedervi espressioni particolari, come quella spagnola/maghrebina, quella egiziana/siriana, la regione anatolica e quella iranica (…) e infine l’India: un crogiuolo di razze e culture, un subcontinente, e luoghi nei quali una certa megalomania monumentale sembra sempre di casa“.
Un grande racconto luminoso scolpito nei secoli quello della vicenda artistica della civiltà islamica, una cultura poliedrica, vivace e multiforme carica di magia e intrisa di spiritualità. Una spiritualità viva che va ad unirsi idealmente all’esposizione del Sacro Lombardo. L’amore di Dio, e non solo, come denominatore comune delle due mostre, gli artigiani e gli artisti che operano con questa profonda intenzione, verso Dio, che come spiega il sottotitolo della mostra “al-fann” è potenza infinita e struggente, inesausta e inesauribile creazione.
Una breve chiosa. Paracule le parole “sotto elezioni” del Sindaco Letizia Moratti: “la mostra al-Fann. Arte delle civiltà islamiche si inserisce in una programmazione di eventi culturali di altissimo livello che sottolinea la vocazione multiculturale e cosmopolita di Milano“, prosegue il primo cittadino speranzoso: “la mostra vuole essere soprattutto questo: un ponte tra culture diverse; tra mondi in grado di conoscersi, apprezzarsi e progredire in nome della Pace e del rispetto reciproco“. Proprio lei, lo stesso Sindaco milanese, che meno di 20 giorni fa alla festa nazionale pidiellina ribadiva con toni da comizio: “La moschea a Milano non si fa, non c’è nessun progetto che vada in questa direzione. Almeno fino a quando non ci saranno garanzie da parte del governo” (sull’argomento il governo e il Ministro Maroni non sembrano assolutamente intenzionati a delineare una normativa pilota sulle moschee). E ancora in modo fiero ed orgoglioso: “No, no e no. A Milano ci sono già luoghi di culto. Roma ha una grande moschea perché qualcuno si è preso la responsabilità di realizzarla“, incassando l’ovazione dei militanti della libertà ma sicuramente non quella del Cardinale Tettamanzi.
Siamo sotto elezioni.
INFORMAZIONI UTILI
al-Fann. Arte delle civiltà islamiche
Palazzo Reale, piazza Duomo, 12 – 20121 Milano
Dal 21 ottobre 2010 al 30 gennaio 2011
ORARI
Tutti i giorni 9.30-19.30
PREZZI DEI BIGLIETTI
Intero € 9,00
Ridotto € 7,50
CATALOGO: Skira
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