Riflessione al vetriolo
Mannaggia, questa volta ci tocca tifare per Vittorio Sgarbi il quale, a poche ore dallo sbarco in Laguna, registra l’abbandono del bastimento di molti, troppi, topo-artisti che, fiutata l’aria di naufragio, abbandonano la nave cercando riscatto nel dilemma morettiano “mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?”.E allora giù con sussiegosi proclametti da spalmare via socialnetwork, a propalare presuntuose banalità con il tono di chi ha presente la grande responsabilità a cui il proprio ruolo lo chiama! In realtà, da buoni roditori, fiutato il pericolo e il governativo cupio dissolvi, ritrovano il coraggio che pria prudenza consigliava di relegare in cantina! Ecco dunque, fra i molti, chi ha trovato artistica audience per aver tracciato imprescindibili concettuali perimetri ringraziare il proprio sconosciuto tutor e declinare tardivamente, ma con fermezza, l’invito insieme a chi, specialista in raffinate ceramiche grotesque, contestare il meccanismo di selezione fino a ieri pavidamente condiviso.
Come un’acquaforte, il cui segno è inciso specularmene sulla lastra, ci restituisce il vero intento dell’autore, così queste defezioni ci rivelano l’autentico carattere degli uomini impresso nei fatti.
Bene, detto ciò, facciamo anche noi il nostro endorsement, che fa tanto fine, e lo facciamo a favore di Vittorio Sgarbi che perlomeno ci mette la faccia, sempre, anche quando non dovrebbe… e questo ce lo rende simpatico. Ai Maestri riserviamo cristiana comprensione perché, in fondo, come si diceva un tempo: sempre meglio far l’artista che lavorare !
Bene, detto ciò, facciamo anche noi il nostro endorsement, che fa tanto fine, e lo facciamo a favore di Vittorio Sgarbi che perlomeno ci mette la faccia, sempre, anche quando non dovrebbe… e questo ce lo rende simpatico. Ai Maestri riserviamo cristiana comprensione perché, in fondo, come si diceva un tempo: sempre meglio far l’artista che lavorare !
in punta di pennino
il Vostro LdR