Venerdì 21 giugno, alle ore 17,30, all’Accademia Nazionale di San Luca verrà presentato il volume di Paul Philippot “L’Istituto Centrale del Restauro, la sua organizzazione e le sue posizioni riguardo ai principali problemi del restauro dei dipinti” (Provenzani Editore, Palermo 2012).
Presieduto da Francesco Moschini, Segretario Generale dell’Accademia Nazionale di San Luca, l’evento sarà scandito dagli interventi di Gisella Capponi, Direttore dell’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro, Stefano De Caro, Direttore Generale dell’ICCROM, Licia Borrelli Vlad, Presidente dell’Associazione Amici di Cesare Brandi, Daniela Esposito, docente di Restauro presso la Facoltà di Architettura “Valle Giulia”, Pio Baldi, architetto, Mario Micheli, docente di Storia e tecnica del restauro presso l’Università degli Studi Roma Tre, Massimo Carboni, docente di Estetica presso l’Università degli Studi della Tuscia.
Paul Philippot, laureato in Legge e Archeologia e Storia dell’arte, è stato professore ordinario all’Università Libera di Bruxelles, dove ha anche assicurato la formazione specialistica in restauro. Egli ha inoltre tenuto parecchi insegnamenti relativi alla teoria del restauro ed ai Principi di conservazione dei Beni Culturali a Bruges, a Lovanio, alla Scuola nazionale delle Arti Visive de La Cambre a Bruxelles, così come alla facoltà di Architettura dell’Università di Roma. Dal 1959 al 1971 Paul Philippot è stato Vice Direttore del Centro internazionale di studi per la Conservazione e il restauro dei Beni Culturali a Roma e successivamente, dal 1971 al 1977, ne è stato Direttore. Si tratta della Mémoire de licence dell’allora (1951) giovanissimo studioso destinato a diventare il più convinto e penetrante “diffusore” a livello mondiale del pensiero di Brandi e della conseguente prassi dell’Istituto Centrale del Restauro. Il testo, finora inedito, conservato in copia nella biblioteca dell’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro, costituisce non solo un sicuro e prematuro segnale di attenzione da parte della più avanzata cultura europea, ma – ciò che è ancora più importante – è il primo tentativo sistematico di analisi della teoria e della prassi brandiana nel campo del restauro. Il volume, curato da Giuseppe Basile, a cui si deve inoltre la traduzione del testo di Paul Philippot, contiene scritti di Mounir Bouchenaki, Jukka Yokiletho, Catheline Périer d’Ieteren e Paolo Fancelli.
L’ISTITUTO CENTRALE DEL RESTAURO
la sua organizzazione e le sue posizioni riguardo ai principali problemi del restauro dei dipinti
Di Paul Philippot
Provenzani Editore, Palermo 2012
INTRODUCE E COORDINA
Francesco Moschini
INTERVENGONO
Gisella Capponi, Stefano De Caro, Licia Borrelli Vlad, Pio Baldi Daniela Esposito, Mario Micheli, Massimo Carboni
venerdì 21 giugno | ore 17.30