Il laboratorio Arvedi dell’Università di Pavia (in collaborazione con l’Università di Milano-Bicocca e la Statale di Milano) ha condotto una serie di indagini hi-tech che hanno svelato le antiche ricette usate tre secoli fa da Antonio Stradivari per decorare i suoi violini. I ricercatori hanno usato raggi ultravioletti, raggi X e persino la tecnica di datazione che si usa sugli alberi per far luce sulla composizione della tavola armonica di un violino costruito dal famoso liutaio cremonese.