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Sulla mostra di Pollock a Milano

Jackson Pollock ma non solo: anche Rothko, de Kooning, Kline. Rivoluzione artistica, rottura col passato, sperimentazione, energia: questo racconta la mostra “Pollock e gli Irascibili”, inauguratasi ieri sera a Palazzo Reale. (Apertura la pubblico dal 24 settembre). ArtsLifeTv ha preparato uno speciale video. Sul Blog  recensioni, commenti e approfondimenti in progress

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L’autunno americano di Milano si apre con Pollock e gli irascibili

di Marta Elena Casanova

Jackson Pollock, Number 27, 1950, Olio, smalto e pittura di alluminio su tela, 124,6 x 269,4 cm, © Jackson Pollock by SIAE 2013 © Whitney Museum of American Art

Apre oggi al pubblico milanese la mostra Pollock e gli irascibili – La scuola di New York. Sede è Palazzo Reale, che con questa rassegna apre ufficialmente l’iniziativa Autunno Americano, omaggio all’arte d’oltreoceano che proprio quest’anno, 2013,  ha dedicato, a sua volta, diversi appuntamenti, eventi ed iniziative alla Cultura italiana.

Pollock e gli irascibili è curata da Carter Foster con la collaborazione di Luca Beatrice, promossa dall’Assessorato Cultura del Comune di Milano e prodotta da Palazzo Reale, Arthemisia Group e 24ORE Cultura – Gruppo 24 ORE in collaborazione con il Whitney Museum di New York, fondato nel 1930 col chiaro intento di dare voce alla produzione di artisti americani viventi.

L’esposizione racconta gli “irascibili”, artisti così definiti dopo un celebre episodio di protesta nei confronti del Metropolitan Museum of Art, che voleva organizzare un’importante mostra dedicata all’arte contemporanea degli Stati Uniti escludendo però gli esponenti dell’allora ormai delineata Action Painting: a guidarli fu proprio Jackson Pollock, che nella sua carriera ha cambiato il linguaggio della pittura con la tecnica dello sgocciolamento, tramite il quale ha realizzato opere di enormi dimensioni “standoci dentro”. Pollock stesso diceva che la sua arte non prendeva forma sul cavalletto, ma per terra, su tele di grandi dimensioni su cui poteva camminare e solo alla fine capire il risultato, dare forma e vita all’opera d’arte.

E’ il trentennio tra gli anni ’30 e ’60, e l’America segna una svolta in ambito artistico grazie a personaggi come KlineDe KooningRothko e lo stesso Pollock e al loro Espressionismo Astratto.

La rassegna milanese, che sarà visibile sino al 16 febbraio 2014, presenta molti lavori degli  esponenti del movimento americano e solo alcuni sono di Pollock, per lo più di piccole dimensioni e certamente meno conosciuti al grande pubblico: ma si conoscono le difficoltà nel trasportare le sue immense tele, e a Milano si gioca molto sulla spiegazione del suo modo di procedere e di fare arte, anche grazie ai filmati di Hans Namuth, fotografo che tra il 1950 e 1951 ha realizzato documentari sul noto artista anche presso il suo laboratorio a Springs (NY).

Tuttavia, tra le opere in mostra provenienti dal Whitney Museum ( oltre cinquanta), si può dire che protagonista e certamente nota a molti  è l’opera Number 27 proprio  di Jackson Pollock, di tre metri di lunghezza, che il museo americano ha eccezionalmente acconsentito a far viaggiare.

Fra gli altri lavori si possono citare inoltre Mahoning di Franz Kline ( 1956), Door to the river di Willem De Kooning (1960), Senza titolo (Blue, Yellow, Green on Red) di Mark Rothko ( 1954) e Universal Field di Mark Tobey. Il significato di queste opere va cercato sin dalla fine degli anni ’30, quando sulla scena Newyorkese sono apparsi artisti che hanno fatto dell’astrattismo un vero e proprio linguaggio, nato in parte per reazione all’angoscia esistenziale del dopoguerra ( molti artisti erano emigrati negli Stati Uniti in quel periodo), ma anche come opposizione alla canonizzazione dell’arte moderna operata da molte istituzioni, tra le quali il Museum of Modern Art, che aveva optato per un  modello decisamente eurocentrico. Ne è nato così un movimento che è poi stato riconosciuto come Scuola di New York, ovvero artisti che hanno condiviso l’esperienza di vivere ed esporre insieme nella metropoli americana, grazie ad un’arte fatta specialmente di astrattismo gestuale.

Così si è espresso sull’Espressionismo e  sull’importante mostra l’Assessore alla Cultura Filippo Del Corno: – Un momento fondamentale che rappresenta il passaggio del testimone dell’innovazione artistica dall’Europa all’America: per la prima volta nella storia infatti non sono Milano o Parigi o Vienna a dettare la linea delle nuove tendenze nel campo delle arti visive, ma una città oltreoceano che grida a gran voce la propria radicale originalità. L’inaugurazione di questa mostra è dunque un perfetto esordio dell’ Autunno Americano, a cui seguirà un ricco palinsesto di spettacoli ed eventi, musica e danze compresi, diffusi per tutta la città, fino alla fine dell’anno e anche oltre. Un programma che porterà Milano, il senso, il suono, il passo, di quella cultura americana che è tra i miti fondanti dell’immaginario di ciascuno di noi-.

Pollock e gli irascibili – La scuola di New York

Palazzo Reale – Milano

Dal 24 settembre 2013 al 16 febbraio 2014

Orari: Lunedì dalle 14.30 alle 19.30 – martedì, mercoledì, venerdì e domenica dalle 9.30 alle 19.30 – giovedì e sabato dalle 9.30 alle 22.30

Info e prenotazioni: www.mostrapollock.itwww.comune.milano.it/palazzorealewww.ticket.it/pollock

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