Erano i tardi anni Cinquanta, la prima volta che il pubblico londinese ebbe occasione di fare conoscenza di Jackson Pollock, Mark Rothko, Willem de Kooning e degli altri pittori americani passati alla storia con il nome di espressionisti astratti. A distanza di quasi sessant’anni, la Royal Academy of Arts li riporta a Londra, di nuovo tutti assieme, per una grande mostra che – sino al 2 gennaio 2017 – mette a fuoco quel movimento artistico che, nel secondo dopoguerra, cambiò le regole della pittura, introducendo la casualità e il gesto, l’espressione e la libertà dalla figurazione: in definitiva, un approccio nuovo e audace alla tela, al colore, alla composizione.
La mostra mette insieme più di 150 dipinti, sculture e fotografie, provenienti da collezioni sia pubbliche che private, tra capolavori di Willem de Kooning, Arshile Gorky, Phillip Guston, Franz Kline, Joan Mitchell, Robert Motherwell, Barnett Newman, Jackson Pollock, Mark Rothko, Aaron Siskind, David Smith, Clyfford Still, e di altri artisti meno conosciuti ma non per questo meno preziosi per la comprensione del movimento.
“La mostra Abstract Expressionism– spiega il co-curatore, lo storico dell’arte indipendente David Anfam – esplora questo vasto fenomeno in profondità e attraverso media differenti, rivelando sia la sua diversità che la sua coerenza. Riunisce assieme alcuni dei lavori più iconici da tutto il mondo in un allestimento che difficilmente si ripeterà”. Organizzata in collaborazione con il Guggenheim Museum di Bilbao, l’esposizione intende infatti mettere in luce la complessità di questa corrente artistica, aldilà delle tradizionali categorie dell’action painting e del Color Field, e, al contempo, dimostrare che il movimento non interessò solo New York, come si è soliti pensare, ma anche la West Coast, grazie al lavoro di artisti quali Sam Francis, Mark Tobey e Minor White.
Tra le opere in esposizione, meritano una nota a parte nove tele di Clyfford Still, che per la prima volta lasciano il museo monografico di Denver dedicato al pittore statunitense che fu uno dei pionieri dell’Espressionismo Astratto. Gli altri pezzi salienti della mostra sono il monumentale Murale che Pollock realizzò nel 1943 per l’appartamento newyorkese di Peggy Guggenheim, esposto per la prima volta assieme a Blue Poles del 1952, di proprietà della National Gallery of Australia di Canberra; Woman IIdi Willem de Kooning del 1952, che arriva direttamente dalla collezione del MoMA di New York, e Water of the Flowery Mill dipinto da Arshile Gorky nel 1944, prestito del Metropolitan Museum of Art.
“Un evento colossale”, titola The Guardian; ma, sempre sul quotidiano britannico, si legge anche “(una mostra) sovraccarica, con poco spazio per le artiste donne” dove “i più grandi nomi hanno sale tutte per sé, mentre gli altri se la giocano all’interno di allestimenti tematici che smorzano i lavori e i risultati del singolo”. The Telegraph non ha dubbi che l’esposizione sia un “trionfo di arte, vera, cruda e meravigliosa”. Su un punto la stampa britannica sembra concorde: che la mostra sia un evento unico e – probabilmente – irripetibile. Almeno per i prossimi decenni.
Informazioni utili
Abstract Expressionism
sino al 2 gennaio 2017
Royal Academy of Arts
Burlington House, Piccadilly, London W1J 0BD
https://www.royalacademy.org.uk/exhibition/abstract-expressionism