Musa ispiratrice, soggetto prediletto di una quantità indecifrabile di artisti, protagonista assoluta di una storia dell’arte che dalla Preistoria ha attraversato i secoli fino ad arrivare ai giorni nostri. La donna. “Una sfinge senza segreti” secondo Oscar Wilde; “Un piatto per gli dèi” per Shakespeare; e un’entità che solo il diavolo conosce per Dostoevskij. Santa, madre, diavolo, amante, musa, emblema della perfezione: nella storia dell’arte la donna ha recitato ogni tipo di ruolo. Ma poche volte l’abbiamo conosciuta con il pennello in mano.
Una donna deve essere nuda per poter entrare in un museo – denunciavano allo scadere degli anni ’80 le Guerrilla Girls a New York. Secondo la loro stima, le opere di artiste donne presenti nelle collezioni museali del Metropolitan erano meno del 5%. Contro l’85% di nudi femminili dipinti nella sezione di arte moderna.
E negli anni ’50 la situazione era ancora peggio: Lee Krasner, all’epoca promettente pittrice dell’espressionismo astratto, chiese ad Hans Hofmann di aiutarla ad esporre le sue opere in una galleria. Hofmann, per giunta suo ex insegnante, rifiutò pur ammettendo che quei quadri erano talmente belli “che non crederesti che li ha fatti una donna”.
E ancora oggi il mercato non rende giustizia al gentil sesso. Dov’è la differenza tra una scultura di Cattelan e una tela di Agnes Martin? – si chiedeva nel 2005 Greg Allen in un articolo per il New York Times. “Il prezzo” – rispondeva. “L’arte prodotta dalle donne è considerata meno importante di quella degli uomini”.
In questa Giornata Internazionale Contro la Violenza sulle Donne, ArtsLife omaggia l’emisfero femminile con uno sguardo agli ultimi risultati del mercato dell’arte. Secondo i dati pubblicati da ArtPrice, tra i 500 artisti che nel 2013 hanno registrato il fatturato più alto, la prima donna compare solo al 153° posto. E’ Barbara Hepworth con 55 lotti venduti per un totale di $12.316.800. Segue alla 164^ posizione Camille Claudel (12 lotti per $11.561.250), e tra le artiste ancora in vita, 200^, Cindy Sherman.
E nel panorama contemporaneo, chi sono le 10 artiste viventi più care al mondo?
1- Yayoi Kusama
Con un record battuto lo scorso 12 novembre da Christie’s è la giapponese Yayoi Kusama, classe 1929, l’artista vivente più amata dai collezionisti. Il suo dipinto “White No. 28”, partito da una stima di 1,5-2 milioni di dollari, è stato aggiudicato per $7.1 milioni.
2 – Cindy Sherman
Del 12 novembre 2014 è anche il nuovo record di Cindy Sherman, una delle più rinomate artiste americane. Assegnato da Christie’s per $6.7 milioni “Untitled Film Stills” le ha regalato la medaglia d’argento nella classifica delle donne dell’arte più care al mondo.
3 – Cady Noland
La Kusama e la Sherman hanno così scalfito il primato mondiale di artista vivente più costosa stabilito nel 2011 da Cady Noland. Nata a Washington nel 1956, la Noland aveva venduto da Sotheby’s la sua “Ozewald” realizzata nel 1989 per $6.6 milioni. L’opera, una serigrafia a inchiostro su una piastra di alluminio raffigura in bianco e nero Lee Harwey Oswald, l’assassino di Kennedy, imbavagliato con una bandiera americana e costernato da colpi di pistola.
4 – Marlene Dumas
E’ Marlene Dumas la quarta artista in classifica grazie al suo “The visitor”, battuto da Sotheby’s a Londra nel 2008 per $6.3 milioni, cifra pari al doppio della stima più alta. Sudafricana di Città del Capo, nata nel 1953, per i suoi dipinti Marlene Dumas usa spesso come fonti polaroid di amici e amanti, riviste e materiale pornografico. Rappresenta scene e soggetti come usciti da un incubo, che hanno sconvolto l’arte contemporanea. Protagoniste di quest’opera da prezzo record, sono delle spogliarelliste, in piedi, in attesa, davanti ad una porta.
5 – Bridget Riley
Ideatrice della Op Art che è poi diventata la sua firma, Bridget Riley occupa il quinto posto nella classifica delle artiste più costose al mondo. Il suo “Chant 2” è stato infatti aggiudicato nel 2008 a Londra per $5.1 milioni battendo il suo precedente record stabilito pochi mesi prima. Un secondo esemplare di “Chant 2” è stato assegnato quest’anno, a febbraio, a Londra, per $4.7 milioni.
6 – Julie Mehretu
E’ la più giovane della top ten ed occupa la sesta posizione. E’ Julie Mehretu, etiope classe 1970. Battuto da Christie’s nel 2013, il suo disegno acquerello “Retopistics: A Renegade Excavation”, ha trovato proprietario per $4,6 milioni, stabilendo il nuovo record dell’artista.
7 – Tracey Emin
Discussa, chiacchierata, Tracey Emin ha sempre trovato il modo di far parlare di sé. Protagonista delle aste londinesi dello scorso luglio, l’artista ha venduto “My Bed” – un letto sfatto corredato da biancheria intima, preservativi usati e oggetti vari – per $4.3 milioni. L’opera è divenuta il nuovo record dell’artista, regalandole oggi la settima posizione nella classifica.
8 – Jenny Saville
Segue all’ottavo posto Jenny Saville con “Plan”, opera datata 1993. Con i suoi inquietanti ed enormi nudi femminili la Saville ha attirato l’attenzione degli appassionati d’arte nel corso degli anni ’90, tanto da diventare una delle artiste più richieste tra gli Young British Artists. “Plan”, immagine di un corpo femminile prima di un intervento di liposuzione, è stato venduto quest’anno a Londra per $3.5 milioni da Christie’s, superando il doppio della sua stima iniziale.
9 – Vija Celmins
Vija Celmins, artista lettone-americana, è l’ottava più cara al mondo. Le sue opere sono laboriose immagini tratte dal mondo naturale, come la superficie della luna, il cielo notturno, l’interno delle conchiglie. “Burning Plane”, realizzato nel 1965 è stato venduto da Sotheby’s a New York lo scorso 24 settembre per $3.4 milioni, diventando l’attuale record dell’artista.
10 – Beatriz Milhazes
Al decimo e ultimo posto della nostra top ten, Beatriz Milhazes, classe 1960. In catalogo da Sotheby’s a New York nel 2012, la sua “Meu Limao” del 2000 è stata assegnata per $2 milioni.