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Dalle Ninfee di Claude Monet all’Espressionismo Astratto

Monet a confronto con Gerhard Richter A sinistra Claude Monet, Nymphéas, 1905. Stima $35-40 milioni. A destra: Gerhard Richter, Cage 6, 2006
Monet - Nymphéas, 1905. Estimate $30–45 million
Monet – Nymphéas, 1905. Estimate $30–45 million

Gialle, rosa, bianche, rosse. Sparse, punteggiano le acque stagnanti di quel paradiso floreale che è il giardino di Giverny, sapientemente orchestrato dal suo creatore, Claude Monet. Tocchi di colore disegnano galleggianti bouquet di ninfee su una densa superficie pittorica, uno specchio d’acqua che sfuma dal blu pallido al blu scuro, passando per toni verdastri. Le ninfee, regine di un’opera che – come affermavano i contemporanei dell’artista in occasione della prima mostra in cui esse apparvero – “illustra perfettamente l’estetica di inizio ‘900”.

Se la natura guidava il pennello e la tavolozza di Monet già dal 1890 – anno in cui egli acquistò la tenuta di Giverny – divenendo la sua fonte d’ispirazione per tutti i successivi trent’anni della sua vita e della sua carriera, è proprio con la serie Le Ninfee, realizzata dal 1905 al 1907, che lo stile dell’artista giunge ad una svolta. Le tele si fanno più astratte, spariscono riferimenti spaziali come le sponde dello stagno, e dipinto come un microcosmo quel giardino diventa il luogo ideale in cui osservare e dipingere il trascorrere delle ore e delle stagioni, le variazioni delle condizioni atmosferiche. Ogni opera si fa testimonianza emotiva, tela dove il sentimento, attraverso il colore diventa protagonista.

“Mi ci è voluto del tempo per capire le mie ninfee. Le ho piantate per puro piacere e le ho coltivate senza pensare di dipingerle” – aveva dichiarato Monet. “E poi tutto d’un tratto la rivelazione: che bello era il mio stagno e perfetto per la mia tavolozza. Da quel momento ho faticato per riuscire a dipingere altri soggetti”. 

Ma a guardare oggi quelle Ninfee, all’unanimità considerate il traguardo più importante della carriera di Monet, appare evidente quanto il padre dell’Impressionismo sia stato in realtà ispiratore e anticipatore dell’Espressionismo Astratto dell’America degli anni ’50. Tra il 1905 e il 1907 nella serie di Monet si assiste ad una sempre maggiore libertà stilistica. Se le prime tele, tutte a formato orizzontale, presentavano una superficie pittorica densa, successivamente alle pennellate pastose se ne accostano altre più liquide, per poi adottare formati verticali o quadrati, e con lunghe pennellate negare totalmente la prospettiva.

Monet a confronto con l'Espressionismo astratto
In alto a sinistra, Nymphéas di Claude Monet venduto da Sotheby’s per £31,7milioni il 23 giugno 2014.
In senso orario: Sam Francis, Mark Rothko, Clyfford Still, Jackson Pollock

E dove la prospettiva si annulla e il colore regna sovrano, si stagliano limpidi nella mente rimandi alle opere di Mark Rothko, Clifford Still, Jackson Pollock, Sam Francis e non ultimo l’attualissimo Gerhard Richter. Artisti che hanno fatto del colore e della libertà pittorica la loro forza artistica.

Lo stesso Jean-Dominique Ray ha affermato: “L’ultimo Monet è uno specchio attraverso il quale leggere il futuro dell’arte. La generazione che negli anni ’50 ha riscoperto la sua arte, ci ha insegnato come guardare le sue opere. E allo stesso modo, Monet ci insegna come guardare le creazioni di questa nuova generazione. Tra i due c’è osmosi. Il vecchio uomo – aggiunge – matto per i colori, ubriaco di sensazioni, che combatte con il tempo, abolendolo e dando vita uno spazio libero, polverizzato in sontuosi bouquet, creando qualcosa che va oltre il dipinto, è ancora oggi una personalità di fondamentale rilevanza per i nuovi artisti”.

Monet a confronto con Gerhard Richter
A sinistra Claude Monet, Nymphéas, 1905. Stima $35-40 milioni.
A destra: Gerhard Richter, Cage 6, 2006

Ed è facile notare questa corrispondenza sottolineata da Ray nel primo esemplare in assoluto della serie delle Ninfee, che sarà all’asta da Sotheby’s il prossimo 5 maggio in occasione dell’asta Impressionist & Modern Art a New York con una stima di $30-45 milioni, mettendolo a confronto con Cage 6, un Abstrakt Bild di Gerhard Richter realizzato nel 2006.

Per maggiori informazioni su Nymphéas all’asta il prossimo 5 maggio clicca qui. 

 

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