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Tre Oci Tre Mostre fotografiche. A ritmo lento per la Giudecca

Giulio Obici, Tre Oci Tre Mostre Giulio Obici, Gambe sospese, Milano 2001
Giulio Obici, Tre Oci Tre Mostre
Giulio Obici, Gambe sospese, Milano 2001. ©Giulio Obici.

La Casa dei Tre Oci a Venezia apre la stagione espositiva con la quarta edizione di Tre Oci Tre Mostre. Le sale del novecentesco palazzo della Giudecca aprono le porte ad una rassegna che, fino al 28 marzo, celebra la fotografia nazionale.

Un ricco percorso espositivo che inizia al piano terra con le tre sezioni firmate dal Circolo Fotografico La Gondola. 39 immagini raccontano Lo specchio di Alice, ponendo l’accento sull’inquietudine e la seduzione di una fotografia che gioca sulla rappresentazione del vero sebbene figurativamente distaccata da esso: così, la donna ritratta da Izabella Wegh pare aver un ricco fascio di fiori al posto della testa mentre l’obbiettivo di Andrea Avezzù da un tocco spettrale ad un abito appeso in una parte quasi in procinto di prendere vita. Omaggiando l’opera di Lewis Carroll, gli scatti in mostra stuzzicano il pensiero dell’osservatore ponendolo dinnanzi allo specchio di una realtà semplicemente vista da un altra prospettiva.

Andrea Avezzù, Tre Oci Tre Mostre
Andrea Avezzù, 2015. ©Archivio Storico Circolo Fotografico La Gondola

Sempre firmata dal Circolo Fotografico – e curata dal suo direttore Manfredo Manfroi – è NeroSuBianco; un breve estratto dell’Italia reduce del secondo conflitto mondiale, vista attraverso l’obbiettivo di Federico Gasparotto, Vittorio Piergiovanni e molti altri. A concludere la prima parte dell’esposizione alla Casa dei Tre Oci, sono gli scatti delle vincitrici dell’edizione 2015 di Sguardi femminili.

I portfolio delle tre vincitrici vede protagonista la donna nelle sue numerose sfaccettature: per la trevigiana Caterina Burlini, la natura si fonde con un’eterea immagine femminile in Flora; la donna è osservata intimamente nel suo ruolo di genitrice nell’opera della bolognese Francesca Cesari che presenta il progetto In The Room mentre conclude il cerchio Monia Perissinotto (del sandonatese, in provincia di Venezia) che, nella sua Istanbul, vuole indagare la continua ricerca interiore dentro ad ogni donna.

Caterina Burlini, Flora, 2015, Tre Oci Tre Mostre
Caterina Burlini, Flora, 2015. © Caterina Burlini

I colori e le luci di Venezia dominano al piano nobile nelle immagini di Roberto Polillo. Visions of Venice – a cura di Alessandro Luigi Perna – è una passeggiata tra le calli, i campielli e i rii della città più magica del mondo attraverso la particolare tecnica del fotografo milanese: si tratta della ICM – Intentional Camera Movement – un particolare procedimento che da vita a immagini dalle vibrazioni palpitanti carichi di colore e giochi di riflessi dati dalla ripetizione di luci naturali e artificiali riverberati sullo specchio d’acqua della città lagunare.

Accompagnate da citazioni tratte da grandi artisti e scrittori internazionali, le quasi 70 immagini alla Casa dei Tre Oci, presentano il punto di partenza di Impressions of the World, un progetto che Roberto Polillo segue da ormai dieci anni e che ha l’obbiettivo di estrapolare, attraverso la fotografia, il Genius Loci delle città del mondo.

Roberto Polillo, Casa dei Tre Oci, Venezia
Roberto Polillo, Il campanile di San Marco e le Procuratie Nuove, 2015, © Roberto Polillo

L’ultimo piano dell’esposizione veneziana è un tuffo nello “sguardo che riconosce il degrado e la solitudine – come ha osservato la fotografa Grazia Neri – l’esilio dell’uomo nella desolazione fisica”.

Si tratta degli scatti di Giulio Obici. Il Flâneur detective: 68 fotografie rigorosamente in bianco e nero, ripercorrono i luoghi e gli scorci immortalati dal giornalista veneziano in un arco di tempo che parte dal 1980 per concludersi negli anni 2000. Immagini di vetrine dai richiami alla fotografia surrealista di Eugene Atget passando per ritratti di cartelloni pubblicitari intervallati da frammenti di vita immortalati dalla macchina da scrivere del grande “fotografo di strada” Obici.

A cura di Renato Corsini, Il Flâneur presenta un corpus inedito estrapolato da quei 50 mila scatti realizzati dal fotoreporter in trent’anni e riportati alla luce dal suo prezioso archivio. Con le sue ampie sale e le numerose fotografie esposte, Tre Oci Tre Mostre all’isola della Giudecca è un’esposizione da gustare a ritmo lento, perché lo scatto possa valorizzare tutto ciò che ci circonda e che spesso dimentichiamo: soltanto con l’attenta osservazione la fotografia si rivela al fruitore, mostrando l’infinità dei mondi possibili.

Izabella Wegh, Venezia, Tre Oci Tre Mostre
Izabella Wegh, 2015. Allestimento de Lo specchio di Alice, Tre Oci Tre Mostre
Giulio Obici, Venezia, Tre Oci Tre Mostre
Giulio Obici, Muslone Lago di Garda, 1991.
Allestimento Tre Oci Tre Mostre.
Luciano Regini, Casa dei Tre Oci, Venezia
Luciano Regini, senza titolo, senza data. ©Archivio Storico Circolo Fotografico La Gondola

INFORMAZIONI UTILI

Tre Oci Tre Mostre

Casa dei Tre Oci, Isola della Giudecca, Venezia.

Fino al 28 marzo 2016

www.treoci.org

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