Un artista che combatte per la verità, per la giustizia e per il futuro del suo paese. Ai Weiwei trasforma il suo dissenso e il suo impegno civile in opere d’arte. Le sue provocazioni, più o meno esplicite, sono decodificate, comprese e ascoltate da un pubblico globale che ammira il suo talento e il suo coraggio. L’artista accoglie e rielabora la ricca tradizione Cinese in chiave moderna, riproponendo oggetti e ornamenti caratteristici del passato come semplici ready-made. Ai Weiwei si adatta alla concezione contemporanea dell’arte senza però ignorare l’importanza del passato.
La Lisson Gallery presenta sei opere in ceramica e marmo realizzate nel 2006, durante un intenso periodo di lavoro presso Jingdezhen, città dove si concentra il cuore della produzione cinese di ceramiche. I processi tradizionali, tramandati dagli artigiani locali all’artista sono stati alla base di una svolta radicale nella sua produzione.
Il valore storico e culturale delle tecniche e dei materiali utilizzati è un elemento essenziale nella produzione di Ai Weiwei. La porcellana è tradizionalmente considerata come la più alta espressione di arte cinese. L’artista ha messo a lungo in discussione ogni forma di deferenza nei confronti di questa tecnica, così come il suo alto valore economico. Questa istigazione, indirizzata alla società ed in particolare alla vigente struttura nel sistema dell’arte contemporanea, è mitigata dal profondo rispetto che l’artista nutre nei confronti dei maestri di Jingdezhen e della tradizione dell’artigianato Cinese.
Ghost Gu è la reinterpretazione di un particolare vaso del periodo Yuan (1279-1368). L’opera è composta da due vasi identici decorati al loro interno invece che all’esterno. La riproduzione falsata, e in duplice copia di un oggetto unico come quello in questione suscita una forte reazione nello spettatore che si trova spiazzato e confuso. Attraverso questo gesto Ai Weiwei non mette solo in discussione il valore originale dell’opera ma rivolge una critica anche al collezionismo sfrenato. Un’accusa indiretta ma efficace che mina l’equilibrio e mette a repentaglio l’apparente solidità del sistema dell’arte instauratosi negli ultimi anni.
Pillar si erge imponente nello spazio con i suoi 2,3 metri di altezza. Un’imponente scultura blu brillante realizzata in un materiale fragile come la porcellana. Un pilastro vulnerabile, un’opera decorativa che assolve tutt’altra funzione rispetto a quella originaria di sostegno.
Pillar ironizza sul passato, senza mai sminuirlo ma reinventando la tradizione tramite l’esplorazione di nuovi processi.
Oil Spill replica inquietanti pozzanghere di petrolio greggio che si distendono sul pavimento della galleria. Realizzata attraverso l’uso di una lucidissima ceramica nera, l’opera appare fluida e plasmabile. Le macchie sembrano poter modificare la propria forma da un istante all’altro, senza mai decomporsi; il materiale adottato è in realtà inflessibile ed estremamente fragile.
Marble Plate rappresenta la recente produzione in marmo di Ai Weiwei alla ricerca di pratiche creative al di fuori della ceramica. Il piatto è meticolosamente decorato, il marmo è intagliato con una precisione tale da indurre lo spettatore a rimettere in discussione le proprietà del materiale impiegato. Una pietra massiccia, comunemente utilizzata nell’edilizia, viene minuziosamente lavorata a mano, decorata e trasformata in singolare opera d’arte. Ancora una volta, tramite la sperimentazione di tecniche innovative, l’artista ripropone i rigorosi standard di lavorazione – tipicamente Cinesi – in chiave contemporanea.
Ai Weiwei non si limita a rammentare e rimaneggiare la ricchezza storico-artistica del suo paese per adeguarla alle nuove esigenze espresse dal mercato ma si spinge oltre, in una missione tortuosa e pericolosa. L’artista sfrutta la sua fama internazionale per dare voce ai senza voce e per diffondere la conoscenza e la consapevolezza dei problemi che tacitamente affliggono il suo paese. Ai Weiwei è considerato uno dei protagonisti della scena culturale della sua generazione e ha dimostrato più volte estremo coraggio mettendo a rischio la sua vita nel tentativo di dare origine a un cambiamento della società.
Ai Weiwei
Lisson Gallery Milan
via Zenale 3
Milano
Tel: +39 02 89 05 06 08
Apertura del Padiglione della Serpentine Gallery
Il Padiglione 2012 della Serpentine Gallery aprirà da Giugno a Ottobre 2012
Luogo: Serpentine Gallery, Kensington Gardens, Londra W2 3XA
Tel: +44 (0)20 7402 6075 – www.serpentinegallery.org
Per informazioni sul Padiglione della Serpentine Gallery contattare:
Tom Coupe, 020 7298 1544, tomc@serpentinegallery.org
Rose Dempsey, 020 7298 1520, rosed@serpentinegallery.og
Erica Bolton, Bolton & Quinn, 020 7221 5000, erica@boltonquinn.com
Via Zenale 3, Milano