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London journal – 20 giugno 2012

Risveglio bollente a Londra. Per lo meno grazie al sole che qui in estate sorge molto prima che da noi (e scende a un’ora che proprio non ti aspetti che alle 9 e mezza di sera sembra di stare in un quadro di Magritte) e che questa mattina batteva contro le mie finestre. Un segno di vita che mi ridesta dal torpore sonnolento con cui sono rientrata ieri sera dopo l’asta. Diciamo solo che la Evening Sale di Impressionist and Modern di Sotheby’s non è stata esattamente l’asta più emozionante della storia. Seduto a fianco a me sulla pedana preparata per i giornalisti, Godfrey Barker, collaboratore dell’Evening Standard e certamente l’unico di noi che gode di una pagina tutta sua su Wikipedia, scuote la testa pensando all’appuntamento di Christie’s di questa sera: “sarà anche più noioso” mi dice. Staremo a vedere, ma se lo dice lui c’è da credergli. Ci alziamo solo all’arrivo del lotto 10, l’atteso Mirò che in effetti sbaraglia tutti e, dopo solo due offerte, si conferma essere il quadro dell’artista spagnolo più caro mai venduto all’asta. Prezzo finale commissioni incluse 23 milioni e mezzo di sterline.

Una cifra che gli vale la pole position nella sala della conferenza stampa dove ci spostiamo qualche minuto dopo che tutto il catalogo è stato esitato. Alcune televisioni con le loro ingombranti attrezzature hanno invaso la piccola stanza e al mio arrivo hanno già puntato gli obiettivi verso il Mirò appena venduto che campeggia silenzioso sulla parete di fondo.

Prima che si affacci la schiera di esperti di Sotheby’s e vada in scena il consueto match con i giornalisti tra domande e provocazioni, c’è il tempo per un bicchiere di vino e una tartina. Sotheby’s, che ha una tradizione pluricentenaria nella vendita d’opere d’arte, non è proprio il massimo quando si parla di buon bere e buon mangiare. Il mio stomaco, che non vede cibo da quando l’aereo è atterrato a Heathrow, nota con piacere che al solito menu fatto di salsiccette in miniatura glassate e canapè al salmone, si sono aggiunte altre due specialità: delle presunte code di gambero fritte e dei saccottini, fritti anche loro, e dal contenuto misterioso. Vado per i saccottini e un bicchiere di vino bianco mentre aspetto che si aprano le danze. Poco dopo eccoli, gli emissari di Sotheby’s che qualche volta sono lì a raccogliere gli onori, altre gli toccano le critiche. Ieri sera è stato più il secondo caso, anche se il record di Mirò li ha in qualche modo salvati.

Tutti hanno fretta di rimettersi davanti al computer a scrivere della serata. Piano a piano, a uno a uno, i giornalisti si defilano. Godfrey Barker se n’è già andato da un pezzo: aspettava solo di vedere se Mirò avrebbe fatto un prezzo interessante per intervenire in una trasmissione radio della BBC e raccontare a caldo la vendita: “ma solo se fa record altrimenti alla gente non interessa”.

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