”L’ho fatto per impreziosirla”. Questa la dichiarazione dell’ artista russo Vladimir Umanets che ha rivendicato lo sfregio della tela dell’artista americano Mark Rothko, esposta alla Tate Modern a Londra, deturpata con una scritta nera. L’uomo si è addirittura paragonato a Marcel Duchamp.
L’incidente, che riguarda un murales dipinto per il ristorante Four Seasons nel Seagram Building di New York, è avvenuto nel pomeriggio di ieri, 7 ottobre 2012. Il museo é stato chiuso per qualche ora. La polizia sta investigando su quanto accaduto. Un testimone, Tim Wright, aveva postato su twitter un messaggio descrivendo quanto avrebbe visto alla Tate: ”un individuo che con molta calma si è diretto verso il quadro e lo ha segnato con una scritta e dopo essersi seduto per un po’ in disparte è fuggito”.
Ma il vero colpo di scena, sempre su Twitter, è il post di un certo Vladimir Umanets, che dice di essere l’uomo che ha deturpato la tela di Rothko. L’artista russo sostiene di avere cosi’ dato un valore aggiunto all’opera, essendosi impegnato ”in un pezzo d’arte” facendo crescere ”di milioni di sterline” il valore del lavoro: “Credo che se qualcuno ripristinerà l’opera di Rothko e rimuoverà la mia firma, ne abbasserà il valore. Tra pochi anni il suo prezzo salirà a causa di quello che ho fatto”
Ecco il lancio su corriere.it scritto dal ns direttore
2 Commenti
Non sono d’accordo: le opere di Rothko, così come quelle di De Kooning, Rauschemberg, Warhol o Johns hanno segnato un’epoca irripetibile nell’arte americana del 900. per non parlare di Pollock. Non sono un critico, ma un semplice appassionato d’arte, però di fronte ad un bel Rothko riesco spesso a provare l’angoscia che gli faceva ricercare la profondità nel solo colore. era apparentemente ripetitivo? Allora sfregiamo anche Albers, Fontana, Schifano e chissà quanti altri. Che poi un giorno il Rothko sfregiato possa valere di più, sarà anche vero: la perversione del collezionismo non ha limiti… Chissà se la Pietà di Michelangelo oggi vale di più, dopo essere stata presa a martellate!
Concordo con l’arista russo…i quadri di Rothko sono come la corazzata potemkin di Fantozzi.. qualsiasi intervento su di loro non puo che essere migliorativo