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Pinacoteca Agnelli: conversazioni sul collezionismo



La collezione Righi vanta un cospicuo gruppo di opere che spaziano dagli anni ‘70 fino ai giorni nostri. Comincia a svilupparsi nei primi anni ’90 con l’acquisizione di opere legate al ” ritorno della figurazione” americana e italiana per poi concentrarsi anche sulle altre tecniche espressive: fotografia, scultura, video, performance e grandi installazioni. Non manca però, di avere un occhio di riguardo al passato, a quegli artisti considerati “punti di riferimento” per la giovane arte contemporanea. Possiamo infatti trovare opere di artisti concettuali come Barry, Robert Breer, David Lamelas, Lawrence Weiner, Daniel Buren, Hans Peter Feldman, Ian Hamilton Finlay, William Anastasi, Carl Andre, Olaf Metzel, Wallace, Walther, Zaugg, Dibbetz, Celmins; esponenti dell’arte povera come Alighiero Boetti, Giuseppe Penone, Jannis Kounellis, Giulio Paolini; della anarchitettura o utopia dell’architettura come Gordon Matta-Clark, Yona Friedman, Dan Graham; della sperimentazione est europea come Koller, Stilonovic, Kovanda; dell’arte al femminile con Marta Rosler, Anna Maria Maiolino, Joan Jonas, Jenny Holzer, Louise Lawler, Louise Bourgeois.

Il rapporto continuativo con i galleristi ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo della collezione in quanto figure necessarie e filtri indispensabili nel vasto sistema dell’arte a testimonianza di una chiara presa di posizione e di critica nei confronti dei nuovi e potenti sistemi alternativi quali le case d’asta. Alla fondazione privata preferisce la collaborazione con le istituzioni pubbliche, sostenendo progetti di giovani curatori o dando le opere in comodato a lungo termine ai musei. “In questo momento di crisi economica generale, che trascina con sé in maniera molto pesante le istituzioni, i collezionisti dovrebbero coalizzarsi e aiutare il sistema pubblico, sostenerlo, integrarlo. Sarebbe necessario trovare un nuovo modello di collaborazione, una nuova forma di mecenatismo…” dichiara il collezionista in una recente intervista. La collezione si caratterizza anche nel sostegno dei singoli artisti nel tempo; ognuno di loro infatti é presente con numerose opere, ottenendo così una visione più completa del loro lavoro, anche attraverso la produzione di libri d’artista per la valorizzazione e la contestualizzazione delle opere nella collezione. La collezione Righi é stata esposta in “Teorema” alla Collection Lambert, ad Avignone nel 2005, in “Che cosa sono le nuvole?” a Museion, Bolzano nel 2010.

Enea Righi collabora con le principali istituzioni pubbliche italiane e americane. Sostiene progetti con la Biennale di Venezia e Documenta a Kassel. Ha pubblicato due cataloghi sulla collezione.

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