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A chi interessa il logo di Finarte?

Hanno lo stesso nome, ma non sono la stessa cosa. E’ nato da poco Finarte Journal, che “… si propone come punto di riferimento per le analisi economiche e finanziarie del mercato dell’arte“. Così si legge sul sito www.finartejournal.it. Il giornale è a periodicità mensile. Il Direttore responsabile è Milo Goj, laureato in economia in Bocconi con specializzazione in marketing, con esperienze importanti sia nel campo della marketing communication, sia in quello dell’arte. L’intento della nuova rivista è quello di fornire ai propri lettori approfondimenti e anticipazioni delle tendenze sul mercato dell’arte.


Ma qual è il legame con la storica casa d’aste Finarte chiusa ormai dal 2011 per fallimento, sotto la direzione di Giorgio Corbelli? Sul sito si legge così: “Il magazine rappresenta l’avanguardia del ritorno in campo di un marchio storico nell’arte italiana, appunto quello di Finarte“. Che significa dunque questa lieve differenza tra il marchio del giornale e quello della casa d’aste? (c’è solo un pallino rosso sulla “i”, per il resto è identico).

Sono dunque due cose separate, forse il giornale vuole cavalcare la notorietà del marchio o è in arrivo una vera e propria operazione d’acquisizione? Ad ArtsLife risulta che il curatore fallimentare che ha in custodia il logo Finarte abbia ricevuto e stia ricevendo delle offerte per il suo riutilizzo. Quando si saprà qualcosa? E’ ovvio che questo “giornale” online prelude a un possibile (e auspicabile) rilancio di un marchio che ha fatto la storia del mercato italiano dell’arte. Chissà chi c’è dietro… staremo a vedere. Nel frattempo le voci su alcuni nomi interessati al brand Finarte iniziano a circolare…

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