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Al Piccolo Teatro Strehler, “La ronde de nuit” celebra i 50 anni del Théâtre du Soleil

LaRondedenuit_fotoMicheleLaurent

Anni Sessanta (1964), in Francia: appena venticinquenne la francese Ariane Mnouchine fonda il Théâtre du Soleil ne la Cartoucherie, un ex arsenale nel Castello di Vincennes, sobborgo oggi alle porte di Parigi. Un teatro, quello della Mnouchine, che nasce quasi come un’esigenza artistica dopo un lungo viaggio in Estremo oriente, e che si concentra in particolare sul gruppo e la creazione che nasce da un percorso comune.
Cinquant’anni dopo la nascita del Théâtre du Soleil e in felice coincidenza con il giorno di fondazione del Piccolo Teatro (14 maggio), fino al 24 di questo mese è stato possibile vedere al Piccolo Teatro Strehler “La ronde de nuit”, un lavoro che trova origine in un laboratorio a Kabul nel 2005 della Mnouchine con il gruppo afgano Theatre Aftaab (“sole” in lingua dari). Per onorare i Cinquant’anni esatti dalla nascita del Theatre du Soleil, inoltre, il Piccolo ha organizzato una serie di incontri, proiezioni e degustazioni di piatti della cucina afgana.
Presto l’Afghanistan ha censurato lo spettacolo, costringendo la compagnia all’immigrazione. Hanno scelto la Francia, dove anche “La ronde de nuit” è ambientato. Lo spettacolo, messo in scena ora da Hélène Cinque, altro non è che una resa simbolica e ancora più efficace della realtà della condizione di emigrati: Nader, il protagonista, afgano, trova finalmente lavoro come guardiano notturno in un teatro. La scena si apre proprio sul “dietro le quinte” del palcoscenico. Dopo le prime istruzioni ricevute dalla donna che aveva assunto Nader e i primi avvertimenti, Nader rimane solo. Fuori incalza una bufera di neve che sembra non volersi interrompere. Mentre il giovane intrattiene i primi colloqui in Afganistan via Skype con la famiglia (tra donne velate e uomini autoritari), una comitiva di altri afghani piomba in teatro chiedendo rifugio per quella notte. A questo punto ha inizio una vera concatenazione di dialoghi, di necessità mascherate e di desideri rivelati, di storie diverse accomunate dall’assidua e grintosa ricerca di un’identità negata e una gioia di vivere da ritrovare. In una scena aperta tranne che per qualche angolo nascosto e una grande porta finestra che rappresenta l’uscita verso il Mondo attraversato dalla bufera di neve, si consuma una storia di uomini diversi e soli, che sognano una vita e un documento che attesti la loro esistenza come esseri umani.

Piccolo Teatro Strehler
Largo Greppi
Orari: martedì e sabato, ore 19.39. mercoledì, giovedì e venerdì, ore 20.30. domenica, ore 16.
Tel. 848800304
www.piccoloteatro.org

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