18/19 giugno 2014, Genova
La casa d’aste Wannenes ha in programma per metà giugno due giornate di vendite a Palazzo del Melograno (Piazza Campetto 2, Genova) che propongono arte moderna e contemporanea, arti decorative del XX secolo e design. In catalogo anche una selezione di opere della collezione del noto attore Giuliano Gemma, recentemente scomparso. L’esposizione dei lotti si svolge da sabato 14 giugno 2014 (fino al 17) con orari: 10.00–13.00 e 15.00–19.00.
Si possono sfogliare tutti cataloghi sul sito www.wannenesgroup.com
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ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
18 giugno 2014 – ore 15.00
Rileggere i grandi maestri è un esercizio che ogni artista compie da secoli per cogliere l’essenza di un gesto, di una cromia, di una tensione plastica che possa suggerire un lessico del tempo presente. Nella prossima asta di Arte Moderna e Contemporanea del 18 giugno saranno esitate opere di artisti che con la loro originalità hanno segnato profondamente la cultura visiva del XX secolo.
Alberto Savinio, forse ancor più del metafisico fratello Giorgio de Chirico, è l’artista dell’abbandono onirico, dove realtà e finzione sono parti speculari di un mondo mitologico sensuale e mediterraneo fatto di ironia ed inganni, dove ciò che sembra è solo un riflesso di una surreale memoria perduta. Ogni immagine un’isola illusoria dei nostri sensi come la vibrante tempera su masonite del 1949 dall’evocativo titolo “L’isola preziosa” (lotto 90 stima 60.000 – 80.000 euro).
Fernand Khnopff (1858 – 1921) è una delle personalità più misteriose del simbolismo europeo. Erede di una delle famiglie più ricche del Belgio, è artista colto e raffinato che si forma studiando Delacroix, Gustav Moreau e Edward Burne-Jones, ma il suo carattere come la sua pittura è claustrofobico, decadente e chiuso in se stesso, pur nel rarefatto grafismo che possiamo apprezzare in un delicato pastello a carboncino su carta riportato su tela (cm 57,9 x 56,2) raffigurante il Fuoco uno dei quattro elementi (lotto 64 stima 15.000 – 20.000 euro). La figura femminile si staglia al centro della scena rivolgendo il suo sguardo direttamente verso il fruitore, mentre le fiamme sviluppate come eleganti arabeschi, la svelano solo allo sguardo degli iniziati.
Ramòs Casas (1866-1932) era famoso per i suoi ritratti e caricature dell’alta borghesia di Barcellona, Madrid e Parigi. Grafico e cartellonista art noveau eclettico e brillante, in questa vendita verrà esitato uno splendido ritratto del 1902 raffigurante uno Studio per il ritratto del re Alfonso XIII proveniente da una collezione privata fiorentina (lotto 82 stima 8.000 – 12.000 euro).
Un’intensa scultura degli anni Trenta di Arturo Martini (1889 – 1947) raffigurante San Giorgio e il drago (altezza cm 59), ci introduce all’opera di uno dei più grandi scultori del XX secolo (lotto 22 stima 25.000 – 30.000 euro). Partendo da una formazione simbolista, si forgia in numerosi viaggi di formazione a Parigi – dove conosce e frequenta Umberto Boccioni e Amedeo Modigliani – e a Monaco con Adolf von Hildebrand, fino a raggiungere uno stile che è sintesi di linearità simbolica, contenuto espressivo e autonomia della forma plastica.
In quest’opera, come in tutta la produzione di piccole terracotte e bronzi, Arturo Martini esprime una cifra libera da ogni obbligo estetico e culturale, dove la vena popolare si amalgama superbamente con citazioni plastiche molto vicine ai bozzetti canoviani, studiati e amati da giovane nella Gipsoteca di Possagno.
Tra Marcel Duchamp e Kurt Schwitters con visionaria fantasia Richard Hamilton (1922-2011) è stato il padre della Pop art inglese di David Hockney e Peter Blake, attivista antinuclearista, ed amico dei personaggi più eminenti della musica degli anni Sessanta e Settanta (Paul McCartney gli chiese di realizzare il collage inserito nel White Album dei Beatles (1968), e Bryan Ferry e Nick de Ville lo indicarono come la fonte d’ispirazione dell’approccio visuale dei Roxy Music). Una tecnica mista e sabbia su tela del 1959 dal titolo Untitled rappresenta al meglio la produzione della prima maturità (lotto 61 stima 40.000 – 60.000 euro).
Spicca ancora il realismo plastico e cromatico dell’Altoforno, acciaierie di Piombino di Renato Guttuso del 1953 (lotto 62 stima 18.000 – 22.000 euro), e l’evanescente dolcezza delle Dalie bianche nel vaso dipinte negli anni ’30 da un Giacomo Balla assai lontano dagli entusiasmi futuristi (lotto 89 stima 22.000 – 26.000 euro).
Un drammatico e struggente Paesaggio con casa e alberi degli anni ’40 di Mario Sironi (lotto 75 stima 18.000 – 20.000 euro), e una vivace quanto incantevole terracotta invetriata di Leoncillo (Leonardi), raffigurante uno scattante e colorato Gatto (lotto 29 stima 4.000 – 6.000), introducono ad un’essenziale Testa bronzea di Marino Marini del 1926, dove il maestro scarnifica la cifra plastica per raggiungere lo zenith espressivo (lotto 45 stima 18.000 – 22.000 euro).
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LA COLLEZIONE GIULIANO GEMMA
(parte dell’asta di Arte moderna e contemporanea)
18 giugno 2014 – ore 15.00
Giuliano Gemma è stato un’icona del cinema italiano degli ultimi cinquant’anni, a partire dal 1959, quando giovanissimo prese parte nel ruolo di centurione al kolossal epico Ben Hur di William Wyler, nel 1962 in Boccaccio 70 firmato da De Sica, Fellini, Monicelli e Visconti, e poi nel 1963 nel suntuoso Gattopardo di Luchino Visconti come generale garibaldino. L’anno dopo è l’affascinante Nicolas nell’avventuroso e romantico Angelica, ma soprattutto dalla metà degli anni ’60 è il protagonista dei film spaghetti western di Duccio Tessari, Tonino Valerii e Sergio Corbucci, a partire dal Il ritorno di Gringo, Il giorno più corto fino ai I
giorni dell’ira, e nei primi anni 70 Anche gli angeli mangiano fagioli. Nel 1976 la sua carriera acquista un nuovo spessore con il ruolo del maggiore Matis nell’incantevole Deserto dei Tartari di Valerio Zurlini, che si consolida nei due anni successivi con Il prefetto di ferro e Corleone di Pasquale Squitieri e nel 1986 con Speriamo che si femmina di Mario Monicelli.
Parallelamente a un’intensa e gratificante carriera cinematografica, Giuliano Gemma ha sempre coltivato una grande passione per l’arte, sia in prima persona come scultore, sia come collezionista e frequentatore della generosa ed entusiasmante vita artistica e culturale romana di quegl’anni abitata da Mario Schifano ed Ennio Flaiano, Riccardo Tommasi Ferroni e Alberto Arbasino, Corrado Cagli Alberto Moravia ed Elsa Morante, Palma Bucarelli e Giulio Carlo Argan.
Le opere che verranno esitate nell’asta di Arte Moderna e Contemporanea del 18 giugno, sono la stratificazione di una curiosità eclettica ed eterogenea, capace di apprezzare in ogni opera la bellezza e l’originalità: due esempi paradigmatici li troviamo in un’intensa tela di Giorgio De Chirico del 1946 raffigurante I bagnanti (lotto 44 stima 40.000 – 50.000 euro).
Di Corrado Cagli, amico e testimone di nozze, un’imponente tela con Ulisse e Aiace dipinto negli anni ’70 (lotto 31 stima 6.000 – 8.000 euro) e una serie di sei disegni del 1967 con dedica (lotti 36-41 stima 400 – 600 euro); così, per rimanere tra gli amici più cari di Gemma, si fanno notare una misteriosa Estate e un’inquientante Salomè di Riccardo Tommasi Ferroni entrambe del 1976 (lotti 35 e 34 stima 6.000 – 8.000 euro).
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ARTI DECORATIVE E DESIGN DEL XX SECOLO
19 giugno 2014 – ore 15.00
Gli anni Cinquanta sono il decennio d’oro dell’Italia che si risolleva dai disastri della guerra. Industria e creatività sono parte di un progetto comune volto a consolidare quella fiducia che nel decennio successivo porterà al boom economico. Il design italiano in questa decade emerge come realtà imprenditoriale che unisce con fantasia eccellenza artigianale e serialità.
Franco Albini fu l’architetto della leggerezza, delle linee ferme, semplici, correttissime. Diceva: “Sono i vuoti che occorre costruire, essendo aria e luce i materiali da costruzione”.
La libreria Lb7 realizzata per Poggi nel 1957 in legno di palissandro e alluminio verniciato è un esempio di misura ed eleganza, un contrappunto tra forma e spazio, che ancora oggi incanta per la sua moderna classicità (lotto 517 stima 3.500 – 4.000).
Umberto Nordio nella sua lunga carriera di architetto e designer seppe coniugare un culto finissimo per il dato ornamentale di matrice accademica ad attenzione artigianale per i dettagli e i materiali che fanno del suo funzionalismo borghese se non di un ‘ritorno’, una continuità con il ‘mestiere’ del fare.
Un esempio ci viene da una coppia di poltrone bianche con schienale alto del 1949 per il salone delle feste di prima classe del transatlantico “Conte Biancamano” (stima 1500-1800 euro). Varato nel 1925 nel 1948 venne sottoposta ad importanti lavori di ammodernamento nei Cantieri di Monfalcone. Al riallestimento collaborarono pittori come Massimo Campigli, Mario Sironi, Roberto Crippa, Edina Altara, all’arredo e alla decorazione parteciparono Gustavo Pulitzer e Giò Ponti mentre le sculture erano opera di Marcello Mascherini. Tra le sculture, quella dell’ampio soffitto che ornava il salone delle feste che raffigurava il mito di Giasone e del vello d’oro.
Altri importanti protagonisti sono i designer Ico e Luisa Parisi, che già nel 1947 avevano fondato lo studio ‘La Ruota’ per la progettazione d’architettura e d’arredi. Uno scrittoio toilette con piano in smalto su rame realizzato per Azucena, esecuzione De Poli, pittore Pietro Zuffi, presentato nella mostra sul design italiano di New York del 1954 sarà esitato con una stima di 5.000 – 6.000 euro.
Infine, un raffinato cassettone in legno di faggio e ottone di Gio Ponti – superbo interprete di flessibilità dell’estro creativo alla produzione seriale – realizzato negli anni ’50 per Giordano Chiesa (lotto 568 stima 12.000 – 14.000 euro).
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Esposizione | 14-17 GIUGNO 2014
Palazzo del Melograno
Piazza Campetto 2, Genova
10.00 – 13.00 | 15.00 – 19.00
T + 39 010 2530097
wannenesgroup.com