Villa Adriana, Tivoli
Parola d’ordine: stupire. Lasciare senza fiato gli ospiti che vi avrebbero soggiornato, meravigliati dalla grandezza, dal lusso e dalla complessità delle costruzioni. Ma anche dare vita ad una villa dedicata all’otium, ideale per coltivare l’amore per l’arte e per la filosofia che notoriamente hanno caratterizzato l’impero romano sotto Adriano. E’ Villa Adriana, la residenza dell’imperatore filellenico edificata tra il 117 e il 138 d.C. tra le verdissime valli nei pressi di Tivoli, poco fuori da Roma.
Splendidamente conservato, ancora oggi il complesso, proclamato Patrimonio dell’umanità dall’Unesco nel 1999, affascina e ad incanta i numerosi visitatori (oltre 207mila nel 2013) e lascia loro immaginare la grandiosità dell’immensa villa che si stende su circa 120 ettari nei suoi giorni più fasti.
“Fece costruire con eccezionale sfarzo una villa a Tivoli ove erano riprodotti con i loro nomi i luoghi piu` celebri delle province dell’impero, come il Liceo, l’Accademia, il Pritaneo, la città di Canopo, il Pecile e la valle di Tempo, e per non tralasciare proprio nulla,vi aveva fatto raffigurare anche gli inferi” (Historia Augusta, Vita Hadriani, XXVI: 5).
L’essenza dell’antica Grecia e` viva a Villa Adriana: varcate le mura il Pecile accoglie i visitatori. Di quella che era un’immensa piazza colonnata, rievocativa della Stoà Pecile dell’Agorà di Atene, ovvero un centro politico e culturale nella città prediletta da Adriano per i suoi viaggi, resta oggi un bacino d’acqua quadrangolare. Indubbiamente affascinante per le sue dimensioni.
Anche il legame dell’imperatore con l’Egitto e` molto forte nella villa di Tivoli. Oltrepassando le rovine di alcuni alloggi, e delle piccole e grandi terme, si giunge ad uno scenario mozzafiato, quello del Canopo. Il lungo bacino rettangolare vuole ricordare il tratto del Nilo che congiungeva la città di Canopo ad Alessandria; era decorato con colonnati e statue tutt’ora conservate e reso spettacolare da giochi d’acqua e zampilli. Qui avvenivano i banchetti ufficiali dell’imperatore, in una cornice di copie di statue greche ed egizie, tra cui le Cariatidi dell’Eretteo e l’Amazzone ferita di Policleto.
Superato il Palazzo Imperiale di cui ancora oggi si conservano mosaici pavimentali, come la Lotta tra belve e centauri custodita allo Staatliche Museen di Berlino, si arriva al Teatro Marittimo, struttura attualmente in restauro. Si tratta di una piccola villa dotata di ogni comodità pensata per il ritiro dell’imperatore. Anche qui l’effetto stupore regna sovrano. Il complesso circolare, scandito da un peristilio con logge dal profilo concavo e ornato da una fontana, accoglie le stanze dell’abitazione, dal tablinium decorato con pavimenti in opus sectile, alle terme comprensive di calidarium, tepidarium e frigidarium, sala quest’ultima in cui l’imperatore e i suoi ospiti potevano rinfrescarsi in refrigeranti bagni nei mesi estivi.