Con coraggio rivoluzionario Edoardo Sylos Labini porta in scena una nuova produzione che lo è seriamente: è infatti attore protagonista e autore, con Angelo Crespi, di “Nerone-Duemila anni di calunnie”, spettacolo che ritrae la figura dell’imperatore romano considerato addirittura l’Anticristo.
Siamo nei primi 50-60 anni dopo la morte di Gesù, Nerone muore nel 68 d.C: il cristianesimo era arrivato a Roma e stava affermandosi.
Al Teatro Manzoni di Milano dal 2 al 19 ottobre e poi in tournée in tutta Italia, da nord a sud, è in scena lo spettacolo, liberamente tratto dall’omonimo saggio di Massimo Fini, che, davvero al di là di pregiudizi di sorta, porta in luce una figura generalmente additata come un populista, un megalomane, un esteta e un viveur.
Costumi raffinati e vari – alcune attrici hanno anche uno o più cambi d’abito – di Marta Crisolini Malatesta, musiche composte ad hoc dal dj e mimo Paul Valery, e soprattutto una buona interpretazione di Sylos Labini – sempre in scena – sono in grado di disegnare una figura coerente quanto insolita dell’Imperatore da tutti temuto.
Che per Labini è più una vittima di Agrippina, Fiorella Rubino, l’ambiziosa madre, che guida il figlio fin quasi alla pazzia nel convincerlo a trovare gloria anzitutto nella fama e la notorietà: il loro è un rapporto incestuoso, che svuota Nerone della sua anima e non gli permette di vivere per se stesso neanche l’amore di Poppea, Dajana Roncione, che pure lo aveva scelto ed era rimasta incinta del suo futuro erede al trono.
Uccide tutti, compreso il suo maestro Seneca, Sebastiano Tringali, come se attraverso le morti degli altri, ovvero eliminando quelli di cui avrebbe potuto perdere la fiducia o che già lo avevano deluso, gli fosse più possibile trovare un vero affetto, una vera risposta al suo insaziabile desiderio di affermazione, e di amore.
Uno spettacolo esatto nella ricostruzione storica, seppur in modo teatrale e quindi figurato, che permette di aprire gli occhi sulla parte più sola e umana di una figura su cui la storia propone generalmente solo una lettura, ovvero quella di Nerone come un imperatore crudele fin quasi alla disumanità.
L’intero spettacolo si svolge alla corte di Nerone tra feste, applausi e discorsi pubblici: nella descrizione del palazzo e del Senato romano, della parte mondana e segreta della vita politica, tra le feste e i ricevimenti e le appartate scene di intimità, in tutto questo mondo frivolo e potente insieme, sono riscontrabili anche diverse analogie con la realtà politica attuale, il che rende più amaro e allo stesso tempo certamente attuale tutto il lavoro, compresa la figura di Nerone e la sua ricerca di se stesso.
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SCHEDA TECNICA
“Nerone, duemila anni di calunnie”
Spettacolo di Edoardo Sylos Labini liberamente tratto dall’omonimo saggio di Massimo Fini per la drammaturgia di Angelo Crespi
Date: 2-19 ottobre 2014
Teatro Manzoni, Milano, Via Manzoni, 42 – 02-7636901 info@teatromanzoni.it
Orari: feriali ore 20.45, domenica ore 15.30
Biglietto: poltronissima, 32 euro. Poltrona, 21. Giovani fino a 26 anni, 15 euro.
Bellissimo articolo. Molto contenta di avere letto questa critica perchè domani vado a vedere lo spettacolo…