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La Vita Cronica all’Elfo Puccini. Dedicato alla Politkovskaya e alla Estemirova

La vita-cronica-teatro

La Vita Cronica” non è uno spettacolo che possa essere raccontato in maniera esauriente: l’unica modalità per accedervi è l’esperienza di partecipazione nel qui e ora del momento in cui prende vita.

Non a caso la tribuna degli spettatori è parte integrante della scenografia, scelta tecnicamente vincente, così che il pubblico entri nel ritmo dell’opera e un’infinità di mondi gli vengano rivelati. La scena si colloca principalmente su una sorta di zattera, una zattera delle meduse che si carica di significati nuovi e ambigui ad ogni interazione con gli attori.

La scena è invasa di oggetti che i personaggi con le loro storie introducono e che suscitano l’interesse dei partecipanti. Da dove arrivano? Quelli non sono oggetti nati al solo scopo di sostenere l’opera,vengono da lontano. Come gli abiti degli attori: hanno delle storie, sono carichi di emozione, hanno delle vite precedenti.

La vita cronica-Teatro

Ogni attore presente in scena è protagonista.

L’Odin Teatret con i suoi spettacoli è capace anche di questo. Non guida lo spettatore, lo lascia libero di decidere chi e cosa seguire. Ogni spettatore può vedere qualcosa di diverso. Nessuno impone il proprio punto di vista.

I personaggi sono svariati e molto diversi tra di loro. Non sono personaggi nati da un copione, è stato ciascun attore a portare un personaggio dotato di vita propria che si è trasformato nel tempo e si è relazionato con gli altri dando origine a ciò a cui assistiamo con stupore. All’interno dello spettacolo lo spettatore può cogliere riferimenti che vanno dalla letteratura, alla religione, alla storia.

Le lingue parlate dai personaggi sono tante, in alcuni casi è importante comprendere cosa viene detto, nel resto è il gesto, l’azione, il movimento che trascina nella storia, senza bisogno di una traduzione.

La vita cronica-Teatro

Una storia non chiara, sempre in movimento “come una corrente di mare” – utilizzando le parole di Eugenio Barba – che parla di integrazione, di morte, di suicidi, di speranza, di ricerca, spesso difficile da interpretare perché si esprime alla stessa maniera della vita.

La vicenda si svolge in Danimarca e in Europa nei primi mesi dopo una guerra civile ed è dedicato ad Anna Politkovskaya e a Natalia Estemirova.

La Vita Cronica“, per la regia di Eugenio Barba, è al Teatro Elfo Puccini dal 13 al 25 ottobre 2014 per festeggiare i suoi 50 anni insieme a tante altre attività collaterali: dimostrazioni di spettacoli, conferenze, incontri, master class, film e libri.

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INFORMAZIONI UTILI

LA VITA CRONICA

Elfo Puccini

SALA FASSBINDER | 14 – 25 OTTOBRE ORE 21.00

Prima milanese
dedicato a Anna Politkovskaya e Natalia Estemirova, giornaliste russe in difesa dei diritti umani, assassinate da sicari nel 2006 e 2009 per la loro opposizione al conflitto ceceno
testi Ursula Andkjær Olsen e Odin Teatret
attori Kai Bredholt, Roberta Carreri, Jan Ferslev, Elena Floris, Donald Kitt, Tage Larsen, Sofia Monsalve, Iben Nagel Rasmussen, Fausto Pro, Julia Varley
drammaturgo Thomas Bredsdorff
Consulente letterario Nando Taviani
disegno luci Odin Teatret
consulente luci Jesper Kongshaug
spazio scenico Odin Teatret
consulenti spazio scenico Jan de Neergaard, Antonella Diana
musica melodie tradizionali e moderne
costumi Odin Teatret, Jan de Neergaard
direttore tecnico Fausto Pro
assistenti alla regia Raul Iaiza, Pierangelo Pompa e Ana Wolf
regia e drammaturgia Eugenio Barba

produzione Nordisk Teaterlaboratorium (Holstebro), Teatro de La Abadía (Madrid),
The Grotowski Institute (Wroclaw)

Prima rappresentazione Holstebro, 12 settembre 2011

Personaggi:
una Madonna Nera, la vedova di un combattente basco, una rifugiata cecena, una casalinga rumena, un avvocato danese, un musicista rock delle isole Faroe, un ragazzo colombiano che cerca suo padre scomparso in Europa, una violinista di strada italiana, due mercenari

 

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