Termina il 31 Dicembre la mostra “Irving Penn, Resonance”, a cura di Pierre Apraxine e Matthieu Humery, che riunisce al secondo piano di Palazzo Grassi 130 fotografie scattate tra la fine del 1940 e la metà degli anni 1980. La mostra è una raccolta di 83 stampe al platino, 29 stampe gelatina d’argento, 5 stampe colorate trasferimento dye e 17 internegativi che sono mostrati al pubblico per la prima volta.
L’ evento affronta i temi cari a Irving Penn, e che, al di là della loro diversità apparente, cattura ogni aspetto dell’effimero. Questo vale anche per la selezione di fotografie della serie “piccoli mestieri”, ricevute in Francia, in Inghilterra e negli Stati Uniti nel 1950.
E ‘anche il caso dei ritratti scattati tra il 1950 e il 1970 di personaggi del mondo dell’arte, del cinema e della letteratura che esposti accanto a fotografie etnografiche del popolo del Dahomey e di tribù della Nuova Guinea e Marocco, hanno fortemente sottolineano la brevità dell’esistenza umana, sia ricca o senza risorse, sia famosa o sconosciuta.
Il percorso espositivo della Mostra Resonance, che incoraggia il dialogo e le connessioni tra le opere che differiscono in oggetto e periodo di tempo, dà risalto alle natura morte fotografate dalla fine del 1970 all’inizio degli anni 1980; esse sono composte da mozziconi di sigarette, piatti frutta, vanitas come così come crani di animali fotografati presso il Museo nazionale di Narodni di Praga nel 1986 per la serie “Cranium Architecture”.
Questa ampia panoramica del lavoro di Irving Penn mette immagini relativamente sconosciute side-by-side con le più iconiche, rivelando così la particolare capacità di sintetizzare che caratterizza questo fotografo; nel suo lavoro, la modernità non è necessariamente in contrasto con il passato ed egli esercita il controllo su tutte le fasi del processo, dallo studio alla stampa (a cui dedica molta attenzione e cura senza precedenti), permettendogli di avvicinarsi alla verità delle cose e delle persone, attraverso un continuo interrogarsi sul significato del tempo, della vita e della sua fragilità.
Info utili:
Palazzo Grassi, Venezia
fino al 31 dicembre 2014
