Ai Weiwei si confronta con il Rinascimento Italiano. Succederà a Palazzo Te a Mantova, dove dal 7 marzo al 6 giugno, l’artista cinese, celebre per il suo attivismo per i diritti umani, esporrà un totale di 46 opere inedite, appositamente realizzate per l’occasione.
Pechinese, classe 1957, Ai Weiwei nella sua carriera ha sperimentato ogni settore. Si è occupato di architettura, è scultore, designer e fotografo, oltre ad essere considerato uno dei più influenti nomi dell’arte contemporanea a livello mondiale. Ai Weiwei inoltre nel 2006 ha aperto un blog, chiuso dalle autorità nel 2009. Ha consciuto il carcere, dove è stato detenuto per 81 giorni nel 2011 a causa della sua opposizione al regime. E recentemente è stato accusato di evasione fiscale, incontrando però il supporto di 30.000 persone che hanno versato 1,37 milioni per contribuire alle sue spese.
“All’inizio – racconta l’ideatore della mostra Paolo Mozzo – non credevo che Ai Weiwei accettasse la sfida che io e il curatore Sandro Orlandi Stagi gli lanciammo: misurarsi con il Rinascimento Italiano a Palazzo Te. Pensavo alla fila dei musei internazionali che lo attendono, ma mi sbagliavo. Da Ai Weiwei ho imparato una cosa molto importante, ossia che essere leader non significa essere bravi ad esercitare il comando. Significa soprattutto avere il coraggio di non accettare padroni”.
La rassegna, ideata da Origini di Paolo Mozzo, realizzata in collaborazione con il Comune di Mantova e curata da Sandro Orlandi Stagi e Mian Bu, con il supporto di Being 3 Gallery di Pechino, proporrà ai visitatori anche opere di Meng Huag e Li Zhanyangdei. Si tratta di due artisti che da anni collaborano con Ai Weiwei in diversi progetti.
Marsilio Editore ne curerà il catalogo.