23 giugno 2015, Londra

Quando la espose per la prima volta, suscitò disparati commenti. “E’ di un naturalismo stranamente attraente, inquietante e unico che, con una nota parigina, ricorda il realismo della scultura policroma spagnola” – aveva scritto Jules Claretie affascinato dalla spensieratezza dell’opera. “E’ una della più violenti impressioni artistiche della mia vita. Questo lavoro, oggi poco compreso, forse un giorno sarà considerato un capolavoro museale, la prima opera di una nuova arte” – aveva invece affermato Nina de Villars. Altri ne rimasero scioccati. Come Paul Mantz che definì il risultato “quasi terrificante”: “Una bambina infelice, in piedi, che indossa un abito di garza a buon mercato, cinto con un nastro azzurro in vita. […] Ha l’aria stanca e allunga le braccia dietro la schiena. Con una sfrontatezza bestiale protende il suo viso, o meglio il suo muso, in avanti”. Mantz aveva paragonato quella bambina ad un ratto. Sarà che le giovani ragazze dell’Opéra di Parigi erano soprannominate proprio “i ratti dell’Opéra” a quel tempo, ma quella ballerina dall’aria affaticata, ritratta come un fiore appassito prima del tempo, rappresenta il punto più alto della carriera di Edgar Degas come scultore.

“Petite danseuse de quatorze ans”, un’opera tecnicamente ambiziosa e altamente innovativa firmata Degas, sarà all’asta da Sotheby’s il prossimo 23 giugno a Londra in occasione della evening sale di Impressionist & Modern Art. Si tratta dell’unica scultura esposta quando l’artista era ancora in vita. Era desinata alla V Mostra Impressionista del 1880. Era tutto pronto per accoglierla e la sua fotorafia era stata pubblicata nel catalogo, ma Degas non ne era soddisfatto e non la spedì, rimandando la sua esposizione alla mostra dell’anno successivo, alla VI edizione della kermesse impressionista.

E’ Marie Van Goethem la ragazza immortalata. Figlia di una lavandaia e sarta belga, Marie, come le sue sorelle Antoinette e Louise-Josephine, era allieva del balletto dell’Opéra. Aveva compiuto 14 anni nel 1879 e negli anni successivi divenne nota come la modella dell’artista e una habituée dei caffè più frequentati dagli artisti.

Degas realizzò il primo bozzetto della scultura in cera, esemplare oggi conservato alla National Gallery of Art di Washington DC, procedendo poi a rivestirla con abiti in tessuto, scarpette da danza e un nastro di raso tra i capelli.
E’ lo straordinario realismo contemporaneo a fare di questo bronzo un lavoro tanto ammirevole.

Non sono la grazia, l’equilibrio o l’eleganza l’oggetto di quest’opera. Degas con questa giovane ballerina vuole invece catturare il lavoro incessante della danza e le fatiche delle ballerine. Gli esperti di balletto capirono l’assoluta veridicità dell’opera, ma agli occhi di tanti altri quella ragazza, più che ad una danzatrice, assomigliava ad un topo.

La fusione in bronzo di “Petite danseuse de quatorze ans”, realizzata in cera tra il 1879 e il 1881, si rivelò più complicata delle altre 73 sculture di Degas per la sua insolita posizione e fu iniziata solo nel 1922. Ma a differenza di altre sculture più piccole, di cui si contano per ognuna 22 esemplari (20 destinati alla vendita, una per Hébrard che realizzò la fusione e un’altra per gli eredi dell’artista, nel ’22 ormai deceduto), di questa ballerina abbiamo un numero di calchi meno consistente.

“E’ una delle sculture più importanti e iconiche di Degas” – ha commentato Helena Newman, a capo del dipartimento di Impressionist & Modern Art di Sotheby’s. Degas usò quest’opera come ispirazione di altri suoi lavori, realizzati con le più diverse tecniche, tra cui “Danseuse au repos”, un delizioso lavoro in pastelli e guazzo datato al medesimo periodo e venduto da Sotheby’s a New York nel novembre 2008 er $37,042,500, segnando l’attuale record dell’artista.

Riuscirà questa scultura, stimata £10-15 milioni ($15,3-22,9 milioni), a scalfirlo?

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