Dalle iconiche prime note di “Mamma Mia” alla vivace “Waterloo”; dal melodico ritornello di “Dancing Queen” al martellante “Money Money Money”. Il pianoforte degli ABBA che ha portato al successo queste e altre canzoni della celebre band svedese degli anni ’70, sarà all’asta da Sotheby’s a Londra il prossimo 29 settembre in occasione dell’asta “Rock & Pop”.
L’ambito strumento proviene dalla collezione dell’Atlantis Grammofon, ovvero lo studio di registrazione che un tempo portava il nome di Metronome Studios, dove gli ABBA registrarono le loro più grandi hit, e, accompagnato da un’autentica firmata da Benny Andersson (uno dei quattro componenti del gruppo) comparirà all’asta per la prima volta con una stima di £600,000-800,000.
Afferma Benny Andersson che il Bolin Grand Piano, così chiamato perché disegnato da Georg Bolin, fu fonte di ispirazione per la band durante le registrazioni delle loro canzoni diventate tormentoni transgenerazionali grazie anche al musical e al film “Mamma mia!”, un vero e proprio omaggio al gruppo svedese.
Il New York Times nel ’64 descriveva quel pianoforte come uno “Space-Age piano”, uno strumento del futuro che avrebbe dato al pianista la sensazione di suonare direttamente sulle corde, quasi come se si avesse tra le mani una chitarra. E Bill Evans, pianista jazz e compositore americano per cui il Bolin Grand Piano era stato costruito, lo confermava: “E’ uno dei più incredibili strumenti che io abbia mai suonato. Me ne sono innamorato subito, da quando lo toccai per la prima volta” – affermava nel 1964.
Qualche anno dopo, nel ’67, il pianoforte fu acquistato dal Metronome Studios, oggi Atlantis Grammofon, di Stoccolma, e qui fu adocchiato da Andersson degli ABBA, diventando così il The ABBA Grand Piano. Quella fila di tasti bianchi e neri ha accompagnato la band in tutte le più grandi hit registrate tra il 1973 e il 1977, contribuendo alla nascita di un sound diventato simbolo del decennio, nonché al successo della band tra i big della musica inglese e americana.