Proseguono le visite straordinarie a cura del FAI nelle giornate del 16 e 23 gennaio dalle ore 10 alle ore 18 dell’elegante centro servizi per viaggiatori realizzato tra il 1923 e il 1925 su progetto dell’architetto Piero Portaluppi.
L’Albergo Diurno Venezia di Milano è stato riaperto al pubblico dopo anni di degrado e abbandono grazie a un accordo di valorizzazione firmato tra il FAI –Fondo Ambiente Italiano- e il Comune di Milano e grazie ai volontari del Fai della delegazione di Milano che si devono le aperture straordinarie.
A dicembre è rimasto aperto al pubblico in occasione dell’inaugurazione della riqualificazione di Piazza Oberdan, che dopo lunghi lavori ritorna a disposizione dei cittadini.
Il presidente del Fai Andrea Cavadini ha così dichiarato “Scendere all’Albergo Diurno Venezia per me è stato come scendere in una Pompei del Novecento. È bastato aspirare la polvere per riportare alla luce un momento rimasto fermo nel passato. Per me è stato uno shock, siamo quindi felici di poter offrire questa straordinaria sorpresa a chi deciderà di partecipare alle aperture affidate alla nostra Delegazione di Milano. E visto che il Diurno è attribuito a Piero Portaluppi diventa anche parte di un percorso che coinvolge la zona di Porta Venezia e culmina con Villa Necchi Campiglio. Con il Diurno il FAI amplia la sua visione includendo così un bene che ha fatto parte della vita dei cittadini”.
Quando incominciò la costruzione dell’Albergo Diurno Metropolitano, nome attribuito originariamente nel 1926, era considerato il più moderno e accogliente d’Europa era già allora considerato un monumento dell’Art Deco e Liberty, soprattutto per gli arredi e gli interni, tipici dello stile di Piero Portaluppi, famoso architetto a cui si devono numerosi palazzi a Milano tra cui Villa Necchi Campiglio.
L’attuale Piazza Oberdan, quando cominciò la costruzione dell’Albergo si chiamava ancora Piazzale Venezia, ma prima che fossero terminati i lavori, sotto l’influenza del nazionalismo fascista fu intitolata a Guglielmo Oberdan, patriota ed esponente dell’irredentismo italiano. L’Albergo Diurno occupa una superficie di 1200 metri quadrati, per una lunghezza di 88 metri. Vi si accedeva attraverso l’ingresso posto verso vai Buenos Aires, si raggiungeva il salone principale che ospitava il barbiere per uomo e il parrucchiere per signora, sala manicure e pedicure, per finire alle sale delle terme. Con la chiusura di quest’ultime iniziò il lento declino del tanto rinomato luogo di ristoro per i viaggiatori, fino alla chiusura definitiva nel 2006 dopo essere stato occupato da alcune attività commerciali quali un’agenzia viaggi, un fotografo e un barbiere.
Grazie alla collaborazione tra FAI e Fondazione Piero Portaluppi, l’Albergo Diurno Venezia sarà proposto ai visitatori come prima tappa di un itinerario cittadino alla scoperta delle architetture del Portaluppi.
Chiunque possieda fotografie e documenti legati all’Albergo Diurno Venezia può condividerli attraverso la pagina Facebook dell’Albergo Diurno oppure di inviarli alla mail faidiurno@fondoambiente.it. In questo modo, grazie alla partecipazione di tutti, sarà possibile ricostruire, conservare e valorizzare la memoria collettiva di un luogo che è stato teatro della vita di Milano.