È morto stasera, 19 gennaio, il regista Ettore Scola. Era ricoverato nel reparto di cardiochirurgia del Policlinico di Roma. Aveva 84 anni. La famiglia – la moglie Gigliola e le figlie Paola e Silvia – dice solo che il suo cuore si «è fermato per stanchezza». Domenica aveva avuto un malore. Ricoverato al Policlinico della capitale, si è spento in serata al reparto di cardiochirurgia.
Come scrive il Corriere della Sera, Ettore Scola «ha raccontato l’Italia, il Paese che cresceva, tra sogni, speranze e storture. Ma ha anche scandagliato, sempre con il suo timbro unico e inimitabile di grande cineasta che mescolava feroce realismo, cronaca grottesca, satira e humour britannico, l’uomo, i suoi sentimenti, il suo coraggio e le sue debolezze, se non le sue meschinità».
Tra i capolavori di Ettore Scola, grande maestro del cinema italiano restano indimenticabili C’eravamo tanti amati (1974), Una giornata particolare (1977) e La famiglia (1987). Palma d’oro a Cannes per Brutti, sporchi e cattivi.
Ettore Scola è stato uno di quei grandi registi che ha fatto grande il cinema italiano nel mondo, quattro volte candidato all’Oscar, per Una giornata particolare (1978), I nuovi mostri (1979), Ballando ballando (1984) e La famiglia (1984). Numerosi gli altri premi tra i quali 8 David di Donatello.
Amatissimo in Francia Una giornata particolare è considerato un capolavoro imprescindibile del cinema italiano al pari di Ladri di biciclette, La dolce vita o Mamma Roma. Indimenticabili Marcello Mastroianni e Sophia Loren.
Ha lavorato sino a poche settimane fa: l’ultima regia al teatro Carlo Felice di Genova dove il 3 gennaio sono terminate le repliche del La bohème di Puccini.
Sul sito della Rai è disponibile in streaming La famiglia, con Vittorio Gassman, Fanny Ardant, Stefania Sandrelli e Massimo Dapporto.
«[…] Sette anni dopo La terrazza Scola torna a dirigere uno stuolo di attori talmente numeroso, variegato e soprattutto di grande spessore, che soltanto i maestri come lui possono gestire al meglio. Come per La terrazza, anche in questo caso è caldamente consigliato “studiare” il film del regista irpino prima della sua visione. Con La famiglia Scola realizza un’opera che abbraccia quasi tutto il Novecento, guardandolo dall’interno di una grande casa, facendocelo (ri)vivere attraverso le storie personali di ciascun personaggio. Pluripremiato con una candidatura all’Oscar, 6 David di Donatello, 6 Nastri d’Argento, 2 Globi d’Oro, 11 Ciak d’Oro […]. Presentato in concorso al Festival di Cannes, fu battuto da Sotto il sole di Satana di Maurice Pialat; il verdetto della giuria presieduta da Yves Montand fu accolto da fischi e urla talmente forti da spingere Pialat a sfiorare la rissa con il pubblico». (Umberto Berlenghini).
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Il ministro dei beni culturali Dario Franceschini a così commentato su Twitter la dipartita di Ettore Scola: