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Roma, Casale dei Cedrati: room_artist in residence

Pablo Mesa Capella: INNESTI,installazione ambientale, agrumi, rami alberi diversi, spago, argilla, chiodi.
Pablo Mesa Capella: INNESTI,installazione ambientale, agrumi, rami alberi diversi, spago, argilla, chiodi.

Il Casale dei Cedrati si trova all’interno di Villa Doria Pamphilj. Questa villa storica romana, con una estensione di 180 ettari, fu realizzata agli inizi del Seicento. Gli antichi tracciati romani, come via Aurelia Antica, ne delimitano il perimetro sul Gianicolo, il colle dedicato a Giano.

Camillo Pamphilj commissionò la realizzazione della villa allo scultore Alessandro Algardi e al pittore Giovanni Francesco Grimaldi. Dal 1939 in poi furono eseguiti diversi atti di esproprio e di acquisizioni da parte del Comune e dello Stato Italiano, rendendo possibile dal 1972 l’apertura al pubblico del parco.

Il Giardino dei Cedrati è ubicato all’interno di Villa Pamphilj, nella zona sud, a circa 100 metri dall’ingresso di via Aurelia Antica. Oltre la recinzione muraria, progettata da Gabriele Valvassori, nel XVIII secolo, si apre il Giardino degli Agrumi. Questo spazio da giardino “delle stalle” venne trasformato, tra il ‘600 e il ‘700, in “Giardino di Delizie”, fino a divenire giardino d’agrumi agli inizi dell’800, per accogliere successivamente le Serre.

Casale dei cedrati veduta esterna photo courtesy Casale dei Cedrati

In fondo al Giardino dei Cedrati, addossato all’acquedotto, si trova il Casale dei Cedrati, edificato come struttura di avvistamento e abitazione privata, è composto da un corpo di fabbrica a due livelli con ampio cortile.

Il Casale dei Cedrati ha inaugurato le sue attività il 5 dicembre del 2015, grazie al bando del 2013 promosso da Roma Capitale, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, vinto dall’A.T.I. CoopCulture – Linea d’arte oggi trasformata in Società Consortile Casale dei Cedrati. A gestire il Casale è un progetto a più voci, nel quale sono coinvolti diversi soggetti e un gruppo di donne imprenditrici, espressione della comunità di Monteverde.

Questa struttura le cui attività godono del patrocinio del XII Municipio, ha le caratteristiche per affermarsi come spazio culturale polivalente. Ne abbiamo parlato con Lori Adragna, responsabile del project room_artist in residence, progetto di arte contemporanea che vede coinvolti giovani artisti, di nazionalità e/o etnia diversa, ospitati per dieci/quindi giorni nella struttura del Casale.

Il parco di Villa Doria Pamphilj è di sicuro un polmone verde. Cosa aggiunge il Casale dei Cedrati a questo spazio pubblico e quale può essere il suo ruolo culturale per la città di Roma?
Il parco pubblico va inteso come luogo di esemplarità urbana per incoraggiare la socialità, l’interazione e lo scambio tra cittadini. L’invito del Casale alla sua fruizione partecipata, attraverso attività sociali, culturali e artistiche intende promuovere una cultura attiva, etica e responsabile, nei confronti del territorio e della collettività. La residenza, favorisce la relazione degli artisti con il vissuto dei luoghi e in questo senso, la creazione artistica ha una ripercussione sul territorio e a sua volta ne resta influenzata. Se come in questo caso si concentra in un parco cittadino ricco di storia, natura e cultura, l’operazione acquista un valore aggiunto, favorendo attraverso la memoria, anche la consapevolezza ambientale.

Alessandro Calizza: STEAL LIFE, Installazione site specific.
Alessandro Calizza: STEAL LIFE, Installazione site specific.

 

Dopo la residenza di Iulia Ghita e Alessandro Calizza, ci sono state quelle di Pablo Mesa Capella e Ginevra Napoleoni, e poi quella di Grazia Amendola e Solmaz Vilkachi. Che cosa hanno realizzato gli artisti durante i periodi di residenza? Quali riflessioni hanno approfondito?
Ogni artista si è confrontato con il contesto naturale ricco di storia e di biodiversità, attraverso una lettura narrativo-emozionale dello spazio, peculiare al proprio linguaggio. Ecco allora, installazioni che vanno dalla natura morta di Calizza che tra pop, ironia e mondi surreali ha affrontato il tema barocco della vanitas quale denuncia del degrado contemporaneo; all’effimero giardino di Mesa Capella, tra natura e artificio, dove l’albero capovolto sembra invitare ad un rovesciamento di ottica, uno scarto rivelatore che possa rischiarare il quadro della realtà odierna. Dai lavori su carta di Ghita che alludono alla nostalgia di un paradiso perduto, attraverso il dialogo tra i disegni delle piante di Villa Pamphilj e il delicato acquerello con il metaforico puer; alla video installazione con live performance di Napoleoni, che vede il corpo stesso dell’artista “contenitore” di organismi naturali, senza più confine tra interno ed esterno. Dall’installazione di Amendola che ricrea in sintesi il giardino settecentesco dei Cedrati, il cosiddetto Giardino delle Delizie, “radiografandone” l’essenza; alla scultura in cartapesta di Vilkachi disposta sopra un tronco sezionato come a calpestarlo, che per l’artista iraniana rivela “l’atteggiamento di indifferenza nei confronti della natura che l’uomo ha sfruttato, distrutto e piegato a suo piacimento”.

 

Ginevra Napoleoni: PIEGHE, video installazione/live performance
Ginevra Napoleoni: PIEGHE, video installazione/live performance

 

A fine febbraio 2016 s’inaugurerà la quarta mostra delle installazioni degli artisti Saleh Kazemi e Simone Pontecorvo che attualmente sono residenti nel Casale, cosa puoi dirci?
Saleh Kazemi tratteggerà su cartoncino e su tela alcuni disegni ispirati al Casale, con il suo stile unico e personale, frutto anche della precedente esperienza nel campo della fotografia, che gli consente di catturare l’istante specifico per raccontare le situazioni, gli oggetti, le atmosfere e gli spazi. Mentre Simone Pontecorvo troverà suggestioni nella Villa per creare un inedito ricamo, con un sistema di punti a schema libero combinati a trasparenze, con l’intento di aggiungere a tutte le tecniche pittoriche, più fresche e leggere, la materia pura, composita e potente tipica dell’opera tessile.

 

Solmaz Vilkachi: SELFIE Installazione ambientale: scultura di cartapesta su un sezione di tronco, materiali vari.
Solmaz Vilkachi: SELFIE Installazione ambientale: scultura di cartapesta su un sezione di tronco, materiali vari.

 

Cosa accadrà alle opere che sono state realizzate durante le residenze?
Le installazioni, documentate dalle immagini fotografiche di Giorgio Benni, una volta smontate, potranno essere acquistate o ritornare agli artisti. Una delle opere realizzate entrerà a far parte della collezione in fieri del Casale dei Cedrati.

Vivere alcuni giorni in questo luogo non può lasciare del tutto indenni da contaminazioni. Qual è lo scambio, il transfert tra questi artisti e il Casale dei Cedrati? Come si influenzano l’uno con l’altro?
Spesso di cultura diversa, gli artisti sono qui invitati a cogliere l’essenza del luogo: dagli aspetti naturali a quelli storico-artistici trasformando l’ispirazione in rappresentazione condivisa. L’incontro, lo scambio, la compartecipazione ad un lavoro comune, tende a rafforzare il valore e il rispetto per la diversità, l’abbattimento di paure e preconcetti che si frappongono a una armoniosa e proficua convivenza. Lavorando fianco a fianco, ma ciascuno all’interno della propria stanza, innescano riflessioni su temi quali tradizione, identità, riconoscimento dell’altro che riverberano nelle loro opere.

 

Iulia Ghita: LATTE, acquerello su carta
Iulia Ghita: LATTE, acquerello su carta

 

Come possono partecipare gli abitanti del quartiere alle iniziative del Casale?
Condividendo il processo creativo delle residenze aperto a tutti, partecipando agli incontri, workshop, laboratori didattici per adulti e bambini e tanto altro, offerti settimanalmente. Il programma è pubblicato sul sito e sulla pagina facebook del Casale dei Cedrati.

 

Come possono partecipare i giovani creativi interessati?
La selezione degli artisti viene effettuata per open call permanenti, dietro esplicito invito del curatore (Lori Adragna ndr). Agli artisti che desiderano partecipare è richiesto di inviare un progetto, un’idea di realizzazione, all’indirizzo email info.cedratiprojectroom@gmail.com

  

Qual è il tema della residenza che i giovani artisti devono sviluppare?
Il tema della residenza è libero, ma è necessario che abbia sempre come riferimento un forte legame con il luogo ospitante, la comunità e il rispetto per l’ambiente. In sintonia con le ultime sperimentazioni del panorama artistico, traendo ispirazione dalla natura e dal quadro storico-artistico peculiare.

 

Grazia Amendola: HORTUS DELITIARUM,Installazione site specific, stampe UV su poliestere, vasi di terracotta, luci leds, stoffa, gesso.
Grazia Amendola: HORTUS DELITIARUM,Installazione site specific, stampe UV su poliestere, vasi di terracotta, luci leds, stoffa, gesso.

 

Lei si è occupata di temi sociali, partecipando all’ideazione e/o alla realizzazione di progetti artistico-culturali tesi alla valorizzazione di siti urbani periferici. Quanto è difficile perseguire l’obiettivo di penetrare, in modo capillare, nel tessuto urbano e sociale di un determinato territorio con iniziative culturali?
Quello che ritengo veramente difficile oggi, in questa situazione stagnante, è superare la “retorica” della cultura come strumento di ri-generazione delle periferie e/o di lotta all’esclusione sociale. Una logica frutto di certe politiche e Istituzioni, che produce interventi sporadici, calati dall’alto, senza programmazioni a lungo termine che possano realmente influire sul territorio. E soprattutto, senza puntare al coinvolgimento attivo degli individui nell’opportunità di accedere alla cultura, ritenendoli solo “spettatori” e non “attori” del cambiamento”.

 

L’elaborazione artistica può contribuire a migliorare i processi di riqualificazione ambientale delle città, sia nei centri storici che nelle periferie?
La capacità creativa, insieme alla connessione con gli altri, è un elemento essenziale per creare energia nuova e rigeneratrice di luoghi, arti, culture, mentalità, paesaggi. Dando vita a progetti che da situazioni locali, possano comporre tasselli per realizzare concretamente dei cambiamenti politico-sociali ed economici. Se non ci credessi fermamente smetterei di occuparmi di arte.

Casale dei Cedrati lab per bambini informadarte photo courtesy casale dei Cedrati

Lori Adragna, critica e curatrice d’arte indipendente. Consulente editoriale e artistico, ha collaborato con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Collaboratore-autore presso l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani. Dal 1996 lavora presso Editalia, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato come content editor. Attualmente è curatrice della galleria MondrianSuite nel quartiere San Lorenzo a Roma; cofondatrice e direttrice artistica del format di arte contemporanea e residenze Bridge Art.

 

www.ilcasaledeicedrati.it

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