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Le stagioni creative di Severini alla Magnani Rocca nel cinquantenario della morte

Gino Severini, Autorretrato, 1912 Gino Severini, Autorretrato, 1912
Gino Severini, Autorretrato, 1912
Gino Severini, Autoritratto, 1912

In occasione del cinquantenario della morte di Gino Severini la Fondazione Magnani Rocca di Mamiano di Traversetolo (Parma) gli dedica una monografica dal titolo SEVERINI. L’emozione e la regola. Dal Divisionismo al Futurismo, dal Cubismo al Classicismo, tutte le stagioni creative di Severini.

Gino Severini, On the Beach
Gino Severini, On the Beach

Daniela Fonti e Stefano Roffi mettono in mostra il linguaggio artistico del secolo XX creato dal più brillante tra gli allievi di Giacomo Balla. L’esposizione ha aperto i battenti ieri, 19 marzo, e proseguirà fino al 3 luglio 2016.

Gino Severini, The Boulevard
Gino Severini, The Boulevard

Una perfetta parabola di protagonista del Novecento, quella di Gino Severini. Dapprima attratto dalle rotture linguistiche dell’avanguardia e successivamente concentrato sulla ricerca di un equilibrio armonico, Severini si racconta postumo in un percorso espositivo che dalla rigorosa misura aurea negli anni Venti e Trenta a quella pittoricamente più libera ed estroversa degli anni Quaranta, arriva fino alle riprese neocubiste e neofuturiste dei Cinquanta e Sessanta.

Gino Severini, Danseuse articulée, 1915, olio su cartone con elementi mobili
Gino Severini, Danseuse articulée, 1915, olio su cartone con elementi mobili

Una pittura, pur nelle sue diverse stagioni espressive, sempre contraddistinta da una sostanziale fedeltà ad alcuni soggetti, che emergono nei suoi esordi e che – variamente declinati nelle epoche dello sperimentalismo linguistico dell’avanguardia o nelle riprese del naturalismo – definiscono la personalità della sua creazione artistica.

Gino Severin, Lancers
Gino Severin, Lancers

L’esposizione prende spunto dalla presenza di due importanti opere di Severini nella collezione permanente della Fondazione Magnani Rocca: la Danseuse articulée del 1915, capolavoro futurista, e la matissiana Natura morta con strumenti musicali, della prima metà degli anni quaranta, volute dal fondatore Luigi Magnani per il proprio tempio dell’Arte. Accanto a queste, vengono esposte circa cento opere, fra dipinti e lavori su carta di dimensioni importanti, fra cui alcuni studi preparatori che integrano significativamente la sequenza delle opere su tela o tavola. Sono ben venticinque le opere inedite, frutto di recenti scoperte, o mai esposte in Italia.

Gino Severini, 1910–11, La Modiste
Gino Severini, 1910–11, La Modiste

Un’esposizione tematica, dunque, articolata non in successione cronologica ma nella rivisitazione del tema centrale delle varie Sale dal ritratto alla maschera, dalla danza al paesaggio passando per la natura morta come un soggetto d’elezione attraverso il quale analizzare il suo stesso sguardo rispetto alla restituzione delle forme del mondo. Grande importanza nel percorso espositivo rivestono anche le grandi decorazioni murale, di soggetto laico e religioso, dalla decorazione del Castello toscano di Montegufoni, alla decorazione della Maison Rosenberg a Parigi (1928). Ma anche Il Libro d’artista (Fleurs et pasque) del 1930 che rappresenta il più alto contributo dato da Severini nel campo dell’arte.

Gino Severini, Il treno (1915)
Gino Severini, Il treno (1915)

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INFORMAZIONI UTILI

SEVERINI. L’emozione e la regola
Fondazione Magnani Rocca
via Fondazione Magnani Rocca 4
Mamiano di Traversetolo, Parma
Dal 19 marzo al 3 luglio 2016.

Orari: dal martedì al venerdì continuato 10-18 (la biglietteria chiude alle 17) – sabato, domenica e festivi continuato 10-19 (la biglietteria chiude alle 18). Lunedì chiuso, aperto lunedì di Pasqua e lunedì 25 aprile.

Ingresso: € 10,00 valido anche per le raccolte permanenti – € 5,00 per le scuole.

tel. 0521 848327 / 848148
Fax 0521 848337

info@magnanirocca.it
www.magnanirocca.it 

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