Eccomi: con questa esclamazione Patty Pravo presenta al pubblico il suo ventiseiesimo album in studio.
Eccomi è stato pubblicato in concomitanza con la partecipazione al Festival di Sanremo con Cieli immensi, brano che ha riservato all’artista non poche soddisfazioni. Il disco, pubblicato per la Warner, è frutto di un lungo lavoro di selezione dei brani -si dice che siano stati ascoltati più di settecento provini prima di arrivare alla tracklist definitiva.
Eccomi si distingue sin dal primo ascolto per l’omogeneità qualitativa che rende il racconto musicale piacevole nella sua linearità melodica e tematica.
Pur non essendo un concept album, infatti, Eccomi ha un tema ricorrente: l’attimo che segna la fine di un rapporto e che costringono due amanti a separarsi. Sulle riconosciute doti interpretative di Patty Pravo c’è poco da discutere: in questo album, infatti, la vera differenza tra i brani viene segnata dagli autori e dalla loro capacità di scrittura. Nel disco sono presenti dodici nuove canzoni e una reinterpretazione di una hit storica della Strambelli, Tutt’al più.
Possiamo dividere gli inediti in tre gironi: le promesse mantenute, i buchi nell’acqua e i “picchi”, che hanno reso questo disco un autentico gioiellino della discografia recente di Patty Pravo. Per difenderti da me fa parte della prima categoria: per quanto sia difficile ascoltare una canzone scritta da Tiziano Ferro senza immaginare come l’avrebbe cantata lui, l’autore di Ed ero contentissimo è riuscito a regalare alla Strambelli un brano bello, potente e radiofonico.
È sicuramente per l’amore artistico che li lega ormai da tempo che Giuliano Sangiorgi ha donato la sua A parte te, brano che apre Eccomi e dichiara implicitamente gli “intenti programmatici” dello stesso: il testo è un monologo sofferto di un’amante che non riconosce nell’ormai ex compagno la persona che ha amato a lungo e che si trova costretta a lasciare.
«Non ricordo più chi è ad essere speciale
Se ti guardo è come se non c’è niente più da amare
Sto scappando via da te, io non posso più restare
Non c’è niente a parte te, di speciale».
A parte te conferma un dato di fatto: Sangiorgi riesce a far emergere, con le sue canzoni, una Patty Pravo intensa e convincente: è stato così anche per le precedenti prove –Cielo e Unisono– contenute nel penultimo disco della cantante – Nella terra dei pinguini (2011), un altro bel disco passato quasi inosservato a causa della scarsa promozione e di una distribuzione problematica.
Cieli immensi, il brano con cui –come già scritto- l’artista ha partecipato al Festival di Sanremo di quest’anno, è una canzone dal ritornello forte e facilmente ricordabile che è stato scelto dall’artista proprio per la sua linearità. La scelta ha ripagato pienamente Nicoletta che mai, dalla sua prima partecipazione, aveva ottenuto un piazzamento così alto nella classifica finale del Festival: si è piazzata sesta nella classifica finale – ottenendo uno stupefacente terzo posto nella graduatoria basata sul televoto.
«Non ho mai freddo
Nell’urgenza di creare
Non trovi che spogliarsi sia la cosa più geniale
dopo il disordine?»
È Sergio Ballarino, in arte Zibba (Premio della Sala Stampa e Premio della Critica Mia Martini dell’edizione 2014 del Festival di Sanremo) a scrivere questi versi di Qualche cosa di diverso, altro brano che colpisce per la sua semplicità musicale che si contrappone a una scrittura articolata ma non per questo difficile da mandare giù. Una canzone per niente banale.
Parlando di banalità, è tra i “buchi nell’acqua” che possiamo invece annoverare l’attesa canzone scritta per la Pravo dalla rocker per eccellenza della musica italiana: Gianna Nannini. Possiedimi (da qualcuno imprudentemente accostata a Pensiero stupendo) è un brano noioso, un vorrei ma non posso della provocazione fatta canzone: «Possiedimi, tu che sapevi com’è facile amarsi».
Le vere rivelazioni di Eccomi sono, a sorpresa, i due featuring con rapper italiani. Tutt’al più, reinterpretazione del brano che nel 1970 aprì il celebre “periodo francese” della discografia di Patty Pravo, vede la sostituzione del parlato che apriva la versione originale con un rap che, per quanto non brilli per originalità, riesce a mantenere pressoché inalterato il pathos che caratterizza la canzone e per questo risultato –non semplice da ottenere- merita un plauso.
Non siamo eroi, inciso con Emis Killa (attualmente impegnato nel ruolo di coach del talent show di Rai Due “The Voice of Italy”) è un brano che punta tutto sull’accostamento tra la parte cantata dal rapper –Evitando le mani e gli sputi di chi non ha cura di noi (…) Ti racconterò una storia senza il bel finale, perché a stare con gli stronzi poi diventi uguale– e un ritornello solenne e ben scandito dalla Pravo che riporta alla mente le atmosfere di Notti, guai e libertà, il disco che nel 1998 sancì il ritorno discografico dell’ex minaccia bionda con un LP di inediti a un anno dall’indimenticata e indimenticabile E dimmi che non vuoi morire.
«Non c’è mai ritorno per certi eroi
figurati per gente come noi
Per quanto forti siamo non basta mai
un re e una regina tra gli dei…»
A cinquant’anni dal debutto, Patty Pravo torna a fare colpo senza autocelebrarsi troppo: è un ritorno che, nel bel mezzo della carriera fatta di sorprese, débâcle, ritorni temporanei e successi definitivi e immortali, colpisce per la sua semplicità. Eccomi fa parte di un nuovo periodo per la diva di Ragazzo Triste, il periodo della tranquillità: è un disco da ascoltare con cura e che –nonostante qualche piccola falla- si fa volere bene.
Queste tutte le date dell’Eccomi tour