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Forma della Materia. Fontana e Leoncillo si rincontrano

Installation view, ph Agostino Osio. Leoncillo Leonardi, Cuore rosso, 1958. Terracotta smaltata, cm 64x45x23. Collezione privata, Roma. Installation view, ph Agostino Osio. Leoncillo Leonardi, Cuore rosso, 1958. Terracotta smaltata, cm 64x45x23. Collezione privata, Roma.
Installation view, ph Agostino Osio. Sx: Lucio Fontana, Concetto Spaziale, Natura, 1959 Terracotta con taglio, cm 50x34x13 Fondazione Lucio Fontana, Milano; centro: Leoncillo Leonardi, Senza titolo, 1956 ca. Grès e smalti, cm 69x55x17. Collezione privata, Roma; dx: Lucio Fontana, Scultura Spaziale, 1947, Bronzo, cm 59x50, ©Fondazione Lucio Fontana, Milano.
Installation view, ph Agostino Osio.
Sx: Lucio Fontana, Concetto Spaziale, Natura, 1959 Terracotta con taglio, cm 50x34x13 Fondazione Lucio Fontana, Milano; centro: Leoncillo Leonardi, Senza titolo, 1956 ca. Grès e smalti, cm 69x55x17. Collezione privata, Roma; dx: Lucio Fontana, Scultura Spaziale, 1947, Bronzo, cm 59×50, ©Fondazione Lucio Fontana, Milano.

La Forma della Materia s’impone alla Fondazione Carriero di Milano. Un’esposizione che fa rincontrare per tre mesi Leonardo Leoncillo e Lucio Fontana, evidenziandone differenze ed affinità.

La mostra, sviluppata su tre piani, raccoglie una quarantina di opere con l’intento di creare un dialogo tra due artisti apparentemente diversi che intrapresero percorsi compositivi e soluzioni di pensiero spesso simili.

Installation view, ph Agostino Osio. Lucio Fontana, (50SC3), Concetto spaziale – Il pane, 1950 Buchi, incisioni e graffito su terracotta colorata a freddo, cm 42x32. ©Fondazione Lucio Fontana, Milano.
Installation view, ph Agostino Osio.
Lucio Fontana, (50SC3), Concetto spaziale – Il pane, 1950 Buchi, incisioni e graffito su terracotta colorata a freddo, cm 42×32. ©Fondazione Lucio Fontana, Milano.

Il punto di partenza è la XXVII Biennale di Venezia del 1954, edizione in cui entrambi furono invitati a partecipare. Ripercorrendo l’itinerario artistico di Leoncillo e Fontana, dagli anni del dopoguerra – infiammati dalla polemica tra realisti e astrattisti – fino all’intensa stagione dell’informale, scopriamo una poetica non sempre leggibile per analogie ma capace ancora oggi di muovere riflessioni e interrogativi.

Una rilettura necessaria per ricordare la centralità di Leoncillo, grande maestro del Novecento, nella storia della scultura e per sottolineare la radicale volontà di Fontana, uno dei più celebri nomi internazionali dell’arte contemporanea italiana,di superare la materia e ricercare l’infinito.

Installation view, ph Agostino Osio. Leoncillo Leonardi, Cuore rosso, 1958. Terracotta smaltata, cm 64x45x23. Collezione privata, Roma.
Installation view, ph Agostino Osio.
Leoncillo Leonardi, Cuore rosso, 1958. Terracotta smaltata, cm 64x45x23. Collezione privata, Roma.
Installation view, ph Agostino Osio. In primo piano: Lucio Fontana, Concetto Spaziale, Natura, 1959 Terracotta con taglio, cm 50x34x13 Fondazione Lucio Fontana, Milano; sx: Leoncillo, San Sebastiano, 1961 Terracotta smaltata, cm 35x10,5x15,5 Collezione privata, Roma; Lucio Fontana, Scultura astratta, 1934 Cemento bianco, graffito, cm 40x28 Fondazione Lucio Fontana, Milano; sullo sfondo: Leoncillo Leonardi, Senza titolo, 1956 ca. Grès e smalti, cm 69x55x17 Collezione privata, Roma.
Installation view, ph Agostino Osio.
In primo piano: Lucio Fontana, Concetto Spaziale, Natura, 1959 Terracotta con taglio, cm 50x34x13 Fondazione Lucio Fontana, Milano; sx: Leoncillo, San Sebastiano, 1961 Terracotta smaltata, cm 35×10,5×15,5 Collezione privata, Roma; Lucio Fontana, Scultura astratta, 1934 Cemento bianco, graffito, cm 40×28 Fondazione Lucio Fontana, Milano; sullo sfondo: Leoncillo Leonardi, Senza titolo, 1956 ca. Grès e smalti, cm 69x55x17 Collezione privata, Roma.

Fontana e Leoncillo furono due personalità molto diverse – una diversità che riusciamo a cogliere anche grazie agli scatti esposti di Ugo Mulas – ma che il fascino per la materia congiunse. Entrambi ripresero l’antica tecnica della ceramica rivalutandola e conferendole un nuovo significato e furono interessati, con modalità distinte, a rivelare la forma insita nella materia stessa.

Le loro opere mostrano un’arte in cui la materia viene lavorata fino a crescere e prendere vita. Ci troviamo davanti ad impasti di ceramica, terracotta e grès misti a colore, forma e luce in cui il vuoto non rappresenta assenza ma una base di costruzione per la ricerca dello spazio.

Interessante è Scultura Spaziale del 1947 di Lucio Fontana, perché risulta essere una delle prime opere intitolata con questa terminologia e che grazie al suo gioco di pieni e vuoti diede sicuramente un’anteprima di ciò che saranno poi i suoi “buchi”.

Installation view, ph Agostino Osio. Leoncillo Leonardi, Senza titolo, 1956 ca. Grès e smalti, cm 69x55x17 Collezione privata, Roma.
Installation view, ph Agostino Osio.
Leoncillo Leonardi, Senza titolo, 1956 ca. Grès e smalti, cm 69x55x17 Collezione privata, Roma.
Installation view, ph Agostino Osio. Da sx a dx_alle pareti: Lucio Fontana, Concetto Spaziale, 1957. Olio, tecnica mista e lustrini su tela, cm 85x81. ©Fondazione Lucio Fontana, Milano; Lucio Fontana, Concetto Spaziale, 1952, Olio e vetri su tela, vetri rossi su fondo nero e giallo, cm 50,5x47. ©Fondazione Lucio Fontana, Milano; in primo piano: Leoncillo Leonardi, Taglio bianco grande, 1959, Grès e smalti, cm 194x44x38. Collezione privata, Roma; Leoncillo Leonardi, Vento rosso, 1958. Terracotta con ossidi parzialmente smaltata, cm 25x196x106, Collezione privata, Roma
Installation view, ph Agostino Osio.
Da sx a dx_alle pareti: Lucio Fontana, Concetto Spaziale, 1957. Olio, tecnica mista e lustrini su tela, cm 85×81. ©Fondazione Lucio Fontana, Milano; Lucio Fontana, Concetto Spaziale, 1952, Olio e vetri su tela, vetri rossi su fondo nero e giallo, cm 50,5×47. ©Fondazione Lucio Fontana, Milano; in primo piano: Leoncillo Leonardi, Taglio bianco grande, 1959, Grès e smalti, cm 194x44x38. Collezione privata, Roma; Leoncillo Leonardi, Vento rosso, 1958. Terracotta con ossidi parzialmente smaltata, cm 25x196x106, Collezione privata, Roma

Ma questa mostra è anche l’occasione per visitare un palazzo gioiello del Quattrocento, ristrutturato da Gae Aulenti.

Percorrendo l’ultima rampa di scale arriviamo alla stanza conclusiva in cui troviamo altre 5 opere di Lucio Fontana, datate 1959/60, e tutte intitolate Concetto spaziale, Natura. L’ambiente ideato dal curatore risulta molto suggestivo per via della scelta di mantenere lo spazio buio, con solo pochi faretti puntati sulle opere che sembrano meteoriti, facendoci sentire quasi catapultati davvero nello spazio.

La Fondazione Carriero si può visitare dalle 11.00 alle 18.00. In settimana su appuntamento mentre il sabato l’accesso è libero.

Installation view, ph Agostino Osio. Lucio Fontana, Scultura Spaziale, 1947, Bronzo, cm 59x50, ©Fondazione Lucio Fontana, Milano.
Installation view, ph Agostino Osio.
Lucio Fontana, Scultura Spaziale, 1947, Bronzo, cm 59×50, ©Fondazione Lucio Fontana, Milano.

INFORMAZIONI UTILI

Forma della Materia. Leonardo Leoncillo e Lucio Fontana

FONDAZIONE CARRIERO

VIA CINO DEL DUCA 4, MILANO

dal 06/04/2016 al 09/07/2016

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