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Dall’archeologia all’arte orientale, dai disegni ai libri. In arrivo le aste Pandolfini

GRANDE ANFORA pseudopanatenaica, ceramica lucana a figure rosse, pittore Amykos, h. cm 68, stima 30.000/50.000 euro
GRANDE ANFORA pseudopanatenaica, ceramica lucana a figure rosse, pittore Amykos, h. cm 68, stima 30.000/50.000 euro
GRANDE ANFORA pseudopanatenaica, ceramica lucana a figure rosse, pittore Amykos, h. cm 68, stima 30.000/50.000 euro

Il 22 giugno si terrà la prima asta di REPERTI ARCHEOLOGICI del 2016 di oltre 200 lotti che saranno in esposizione dal 17 al 20 giugno a Palazzo Ramirez Montalvo a Firenze dove sarà battuta anche la vendita.
La Magna Grecia costituirà uno dei punti cardinali dell’asta con alcuni reperti assolutamente eccezionali come la grande anfora panatenaica del pittore di Amykos, datata alla fine del V secolo a.C., la cui stima è di 30.000/50.000 euro. Il decoro a figure rosse è costituito da due fasce orizzontali, ciascuna con teorie di figure maschili e femminili, separate da greche a motivi geometrici, mentre il collo è decorato con un motivo a palmette.
Risale, invece, alla meta del IV secolo a.C. ed ha una stima di 25.000/35.000 euro il bel cratere a volute, in ceramica apula a figure rosse, con la raffigurazione del defunto sotto un naiskos con colonne doriche su un lato, mentre sull’altro da una parte vi è una giovane donna riccamente abbigliata e dall’altra un giovane nudo.

GRANDE CRATERE a volute, ceramica apula a figure rosse, metà IV secolo a.C., h. cm 52, stima 25.000/30.000 euro
GRANDE CRATERE a volute, ceramica apula a figure rosse, metà IV secolo a.C., h. cm 52, stima 25.000/30.000 euro

Del medesimo ambito la vendita annovera anche numerosi vasi a figure rosse apuli e campani che esemplificano la maestria delle botteghe magnogreche in tutte le forme vascolari.

IMPOTANTE COLLEZIONE, stima 55.000/75.000 euro
IMPOTANTE COLLEZIONE, stima 55.000/75.000 euro

Roma e l’Impero sono in catalogo con diverse opere, dalla bella olla cineraria in vetro, completa con il suo coperchio di epoca imperiale, alle numerose sculture in marmo. Tra queste vi sono un ritratto di Caracalla bambino, una testa di Venere e una di Dioniso; il figlio di Zeus, raffigurato in età matura con una folta capigliatura fermata da una tenia adorna di corimbi d’edera, datato al I-II secolo d.C., è in catalogo con la stima di 18.000/25.000 euro, mentre la Dea dell’Amore, ritratta con volto dolce e i capelli raccolti in uno chignon annodato sulla nuca, ha una valutazione di 15.000/20.000 euro.
E ancora, un torso di Asclepio e uno di Diana, nonché un busto marmoreo di Faustina Minore e uno di Donna velata, forse una sacerdotessa, che esprimono l’alta qualità della ritrattistica romana del periodo imperiale.

TESTA DI DIONISO, produzione romano imperiale, I-II secolo d.C., marmo bianco, h. cm 25, stima 18.000725.000 euro
TESTA DI DIONISO, produzione romano imperiale, I-II secolo d.C., marmo bianco, h. cm 25, stima 18.000725.000 euro

 

TESTA DI AFRODITE, produzione romano imperiale, metà II secolo d.C., marmo bianco, h. cm 19, stima 15.000/20.000 euro
TESTA DI AFRODITE, produzione romano imperiale, metà II secolo d.C., marmo bianco, h. cm 19, stima 15.000/20.000 euro

Più in dettaglio: la scultura in marmo bianco a grana fine datata alla seconda metà del II secolo d.C. dell’imperatrice Faustina Minore, ritratta lievemente rivolta a sinistra con una ricca quanto complicata acconciatura, ha una stima di 35.000/45.000 euro. Sempre in marmo bianco ma del I secolo d. C. è la Donna Velata che chiude il manto ricadente sulle spalle con la mano sinistra, mentre il volto è leggermente rivolto a destra. La sua valutazione è di 30.000/40.000 euro.

FAUSTINA MINORE, produzione romano imperiale, seconda metà II secolo d.C., marmo bianco, h. cm 67
FAUSTINA MINORE, produzione romano imperiale, seconda metà II secolo d.C., marmo bianco, h. cm 67

 

Donna velata, produzione romani imperiale, I secolo d.C., marmo bianco, h. cm 67,5, stima 30.000/40.000 euro
Donna velata, produzione romani imperiale, I secolo d.C., marmo bianco, h. cm 67,5, stima 30.000/40.000 euro

Esulando dalla ritrattistica, un sarcofago strigilato, degli inizi del III secolo d.C., in marmo caristio euboico destinato a un bambino, con stima di 20.000/30.000 euro, chiude le citazioni per quanto riguarda l’ambito romano. Una nota interessante riguarda l’origine dell’appellativo strigilato: la decorazione ondulata richiama gli strumenti metallici ondulati chiamati appunto strigili, con i quali gli atleti si detergevano del sudore e degli olii della palestra. Questi tipi di sarcofagi diventano molto utilizzati dagli inizi del terzo secolo dopo Cristo e la loro fortuna prosegue fino a tutto il quinto secolo.
È da segnalare poi la presenza di tre COLLEZIONI notificate, una toscana e due campane, una delle quali, composta da 81 pezzi, offre due vasi che possono annoverarsi fra i capolavori del Pittore della Patera, una hydria ed un lutrophoros a figure rosse. L’intera collezione è stimata 55.000/75.000 euro, ma anche le altre due sono poste in asta con valutazioni altrettanto interessanti.

SARCOFAGO strigilato, Roma, inizi III secolo d.C., marmo caristio eurboico, cm 105x36x32, stima 20.000/30.000 euro
SARCOFAGO strigilato, Roma, inizi III secolo d.C., marmo caristio eurboico, cm 105x36x32, stima 20.000/30.000 euro

Molto ben rappresentato è anche l’ambito culturale etrusco fra cui spiccano diversi e rari cinerari biconici villanoviani riccamente decorati a motivi geometrici, due importanti cinturoni in bronzo sbalzato, un interessante gruppo di oggetti in bucchero, un’anfora a collo distinto a figure nere, una grande anfora del gruppo dei pesci di Stoccolma proveniente da Cerveteri con datazione alla prima metà del VII secolo a.C., in catalogo a 6.000/8.000 euro, e diverse teste votive maschili e femminili in terracotta.
Il mondo vicino orientale sarà invece rappresentato da una bella statua di Erote ed un altare in basalto, produzioni di epoca romana non frequenti sul mercato italiano, assieme ad una raccolta di coppe e oggetti in bronzo che partendo dal periodo achemenide arrivano fino a quello sasanide, fra i quali si segnala un rython in argento a testa di capride con occhi in smeraldo.
La vendita conta anche numerosi sigilli sumerici e persiani in pietre dure provenienti da una collezione privata, e dodici fra daghe e pugnali del Luristan databili fra l’VIII ed il VII secolo a. C. che costituiscono una rarità per stato di conservazione e qualità.
Parlando di armi ricordiamo anche l’elmo apulo-corinzio in bronzo laminato e cesellato a bulino, dichiarato di importante interesse storico, che è in catalogo per 5.000/7.000 euro.
Passando all’antico Egitto ricordiamo, seguendo un ordine cronologico, un’importante Maschera di mummia in cartonnage vivacemente dipinto risalente al periodo tolemaico stimata 5.000/7.000 euro, che aprirà la vendita, e un rappresentativo nucleo di oggetti fra i quali si emergono due Frammenti di sarcofago, un Busto di divinità in calcare, una Iside lactans in bronzo e diversi amuleti e ushatby in faience.
Infine le oreficerie, sempre molto apprezzate dal pubblico femminile, vanteranno diversi castoni di anello del periodo romano e una eccezionale fibula in oro a sanguisuga di epoca etrusca, decorata a granulazione sull’arco con una pantera e sulla staffa con tre ochette, la stima è di 25.000/30.000 euro.

Pablo Picasso, TÊTE DE FEMME DE PROFIL, Puntasecca, 1905, Stima € 7.000/9.000
Pablo Picasso, TÊTE DE FEMME DE PROFIL, Puntasecca, 1905, Stima € 7.000/9.000

I dipartimenti di Stampe e disegni Antichi e Moderni e Libri, Manoscritti e Autografi con le vendite del 23 giugno, che danno corpo a un unico catalogo Disegni e Stampe dal XVI al XX secolo – Libri Antichi, chiudono la sessione primaverile di Pandolfini Casa d’Aste. Il catalogo dell’intera vendita, che spazia dall’alta epoca fino alla prima metà del Novecento, è decisamente articolato e presenta artisti che hanno segnato la storia della grafica e dell’arte pittorica in senso più ampio, un esempio su tutti, Pablo Picasso.
Dell’artista spagnolo la vendita annovera TÊTE DE FEMME DE PROFIL, una rara puntasecca del 1905, stimata 7.000/9.000 euro, appartenente a “La suite des saltimbanques” la serie che raccoglie tutte le incisioni di dei periodi Blu e Rosa. Il volto enigmatico di questo foglio, divenuto un vero e proprio “manifesto” della produzione grafica di Picasso del primo periodo, appartiene alla modella nota semplicemente come Madeleine, amante di Picasso nei primi anni parigini.
Negli oltre 200 lotti vi è anche una rara cartella di litografie dai dipinti di Gustav Klimt. DAS WERK VON GUSTAV KLIMT, uscita a Vienna nel 1918, è l’unica pubblicazione sulle opere di Klimt realizzata con l’artista in vita. Il primo esemplare della preziosa serie di 50 fogli fu acquistato dall’imperatore Francesco Giuseppe e un altro esemplare figurava nella collezione di Frank Lloyd Wright, la valutazione è 30.000/40.000 euro.
Una cospicua sezione del catalogo è dedicata alla collezione di disegni antichi di Marco Chiarini, storico direttore della Galleria Palatina di Palazzo Pitti a Firenze, recentemente scomparso. Fra le opere in vendita ricordiamo un raro e celebre disegno di Giovanni de Vecchi, LA DEPOSIZIONE NEL SEPOLCRO, preparatorio per la pala in Santa Prassede a Roma, che vanta le illustri provenienze di re Filippo V di Spagna e Philip Pouncey, stimata 8.000/12.000 euro. Ma anche un piccolo paesaggio a penna e inchiostro PESCHERECCI E UNA BARCA ALLA FONDA stima 18.000/20.000 euro, di Claude Lorrain, artista amato e attentamente studiato dallo stesso Chiarini.

Canaletto, VEDUTA IMMAGINARIA DI VENEZIA, Acquaforte, Stima € 5.000/6.000
Canaletto, VEDUTA IMMAGINARIA DI VENEZIA, Acquaforte, Stima € 5.000/6.000

LE VEDUTE INCISE DI CANALETTO. UNA COLLEZIONE
È questo il titolo di una sezione speciale, all’interno della vendita, dedicata all’intera produzione grafica di Antonio Canal.
Le vedute incise di Canaletto note sotto il titolo di VEDUTE. ALTRE PRESE DA I LUOGHI ALTRE IDEATE DA ANTONIO CANAL, costituiscono, non soltanto il corpus più elevato e celebrato della grande vedutistica veneta del Settecento, ma racchiudono l’intera sua produzione grafica.
Le stampe, nate dal sodalizio dell’artista con il console britannico Joseph Smith suo committente (e dedicatario dell’intera serie), impegnarono l’artista durante gli Anni Quaranta del Settecento. In esse un nuovo linguaggio grafico, che influenzerà tutta la grafica veneta del secolo, tese a riprodurre nei toni del bianco e nero e dal semplice tratteggio parallelo dei segni, l’atmosfera opaca e rarefatta della luce lagunare specchiata non soltanto nei famosi palazzi di Venezia, ma anche nelle vedute immaginarie o delle città vicine (Mestre, Padova, Dolo).

Canaletto, LE PORTE DEL DOLO, Acquaforte, Stima € 5.000/6.000
Canaletto, LE PORTE DEL DOLO, Acquaforte, Stima € 5.000/6.000

I fogli, proposti in vendita singolarmente in 25 lotti, le cui stime vanno dai 2.000 ai 6.500 euro, provengono da una collezione italiana formatasi negli Anni Sessanta, acquistata dai più importanti mercanti internazionali dell’epoca e fino ad oggi mai tornati alla luce.
L’eccezionale rilievo della raccolta non sta tanto nella sua completezza ma nell’assoluta qualità degli esemplari proposti, accuratamente riprodotti in catalogo accompagnato da un’ampia scheda esplicativa delle caratteristiche e delle qualità dell’esemplare.

Canaletto, VEDUTA IMMAGINARIA DI PADOVA, Acquaforte, Stima € 5.000/6.000
Canaletto, VEDUTA IMMAGINARIA DI PADOVA, Acquaforte, Stima € 5.000/6.000

Fogli da alta collezione selezionati dalla ricerca esperta del collezionista che in molti casi nel corso degli anni cedette esemplari tardi o non in perfetto stato per sostituirli con fogli di migliore qualità e con quelli più rari e preziosi delle famose tirature coeve stampate a Venezia da Giambattista Pasquali. In un caso addirittura, la coppia delle vedute del PRÀ DELLA VALLE A PADOVA, i fogli sono rare prove pre-editoriali.

Andrea Cesalpino, PERIPATETICARUM QUESTIONUM LIBRI QUINQUE, 1571, Stima 20.000/25.000 euro
Andrea Cesalpino, PERIPATETICARUM QUESTIONUM LIBRI QUINQUE, 1571, Stima 20.000/25.000 euro

Sempre il 23 aprile si terrà una sessione di asta di 83 lotti di libri. Tra questi spicca per importanza e rarità il trattato del medico Andrea Cesalpino Peripateticarum questionum libri quinque del 1571, testo nel quale compare la prima attendibile descrizione della circolazione sanguigna, in catalogo con la stima di 20.000/25.000 euro. Di grande rilievo anche la prima edizione, 1550, delle famose Vite del Vasari stimata 8.500/11.500 euro, e le Epistole di Santa Caterina stampate da Aldo Manuzio nel 1500, pubblicazione che presenta il primo esempio di carattere corsivo, di cui Manuzio fu l’inventore la cui stima è di 5.500/6.500 euro.

VITE DEL VASARI, 1550, Stima 8.500/11.500 euro
VITE DEL VASARI, 1550, Stima 8.500/11.500 euro

A queste opere si aggiungono: un lotto costituito da 15 volumi e 81 dispense delle Famiglie celebri italiane di Pompeo Litta, stima 4.500/6.500 euro; uno splendido esemplare del temibile e popolare trattato di caccia alle streghe Malleus Maleficarum in catalogo con la stima di 3.200/3.600 euro; una rara edizione del noto romanzo erotico del Settecento francese, Histoire de Gouberdom, stima 3.000/3.500 euro; una bella copia della prima edizione della Divina Commedia stampata dal Marcolini nel 1544 con le prime illustrazioni “moderne” in sta a 2.900/3.200 euro. Non mancano vari incunaboli, libri di medicina, edizioni novecentesche in tiratura limitata che includono un pregiato esemplare dell’Apocalisse illustrata da De Chirico.

Pompeo Litta, FAMIGLIE CELEBRI ITALIANE, stima 4.500/6.500 euro
Pompeo Litta, FAMIGLIE CELEBRI ITALIANE, stima 4.500/6.500 euro
Andrea Cesalpino, EPISTOLE DI SANTA CATERINA, 1500, Stima 5.500/6.500 euro
Andrea Cesalpino, EPISTOLE DI SANTA CATERINA, 1500, Stima 5.500/6.500 euro

Nella sezione dedicata agli autografi campeggia il Carteggio risorgimentale di Mario Aldisio Sammito, costituito da quasi 200 documenti tra lettere, fotografie e cartoline, incluse 6 lettere e 2 fotografie di Mazzini e 18 lettere di Garibaldi la cui stima è di 8.000/12.000 euro.
Si segnalano inoltre: l’Album di autografi di Arnolfo Boriani, splendido oggetto ricco di dediche e firme importanti, tra cui Marconi, Puccini, Sarah Bernhardt, H.G.Wells e Arthur Conan Doyle in vendita per 1.200/1.400 euro; una foto e una lettera di Puccini, scritti di Rossini, D’Annunzio, San Carlo Borromeo e un bellissimo cimelio ungarettiano.
Completa la vendita una selezione di atlanti che include una copia con leggio dell’Atlas Nouveau di Sanson del 1696 a catalogo con la stima di 5.000/6.000 euro.

Sanson, ATLAS NOUVEA, 1696, Stima 5.000/6.000 euro
Sanson, ATLAS NOUVEA, 1696, Stima 5.000/6.000 euro

 

 

 

 

Dopo le vendite eccezionalmente battute a Milano, l’asta del DIPARTIMENTO DI ARTE ORIENTALE apre la tre giorni di aste di giugno che Pandolfini batte nella sede principale di Firenze, che concludono il primo semestre.
Il catalogo della vendita di ARTE ORIENTALE conta circa poco meno di 150 lotti all’interno dei quali sono rappresentati i diversi volti di questo mondo collezionistico, più ampio e articolato di quanto non lo sia da un punto di vista geografico, in virtù del lungo arco di tempo lungo cui si snoda.

MONACO, Tibet, secolo XVIII, scultura in bronzo dorato, h.cm 17,5, stima 8.000/12.000 euro
MONACO, Tibet, secolo XVIII, scultura in bronzo dorato, h.cm 17,5, stima 8.000/12.000 euro

Il catalogo del 24 giugno offre una visione composita per matrici culturali muovendo dal Vicino all’Estremo Oriente attraverso il sub-continente indiano e il sud-est asiatico e si presenta completo anche per tecniche e materiali proponendo bronzi, marmi e pietre, giade e lacche, porcellane e avori, tappeti…
Un affascinante mondo di oggetti e opere d’arte che intrecciano il lato collezionistico con quello dello stile, della moda e del gusto. Non a caso le ultime tendenze estetiche e una matura evoluzione dello spirito minimalista hanno valorizzato la bellezza di queste opere, talvolta opulente talaltra essenziale, capendo che oltre al loro valore intrinseco esse sono un ricco e importante contrappunto nell’estetica troppo spesso freddamente semplificata.
Una serie di peculiarità che si ritrovano tutte in quello che è da considerarsi uno dei top lot della vendita: un Raro Vaso Guan, Cina, Periodo Qianlong, Marchio in blu sotto coperta e del periodo (1736-1795), stimato 50.000 – 70.000 euro.

RARO VASO GUAN, Cina, Periodo Qianlong, Marchio in blu sotto coperta e del periodo (1736-1795), h. cm 2,8 stima 50.000 – 70.000 euro
RARO VASO GUAN, Cina, Periodo Qianlong, Marchio in blu sotto coperta e del periodo (1736-1795), h. cm 2,8 stima 50.000 – 70.000 euro

Il vaso, coperto da uno spesso smalto grigio pallido con una craquelé ben evidente a maglie strette in un tono di grigio-marrone dorato ottenuta intenzionalmente, ha sezione quadrata ed è percorso orizzontalmente da tre fasce ognuna composta di tre “creste” in rilievo; al centro un collo strombato con un’ampia bocca, ai quattro angoli altrettante piccole imboccature di forma circolare. Il piede è ad anello.
Questo vaso, come molti oggetti Qianlong e i precedenti del regno Yongzheng, è ispirato alle ware-Guam, le porcellane create nei forni di Hangzhou, nella provincia cinese di Zhejiang, per gli imperatori della Dinastia Quing. In particolare si rifà ai contenitori multi-becco modellati anche in forma circolare e in porcellane monocrome come quella celadon.
La rarità del vaso, culmine della vendita di Pandolfini, risiede oltre alla pregevolissima fattura e allo stato di conservazione nei pochissimi esemplari presenti sul mercato e passati in asta anche in tempi non recenti, l’ultimo conosciuto fu battuto a New York nel 2011 per oltre 600,000 dollari a fronte di una stima di 80,000.

BUDDHA VAIROCANA, Cina, Dinastia Ming, XVI secolo Bronzo dorato, h. cm 52, stima 80.000 – 120.000 euro
BUDDHA VAIROCANA, Cina, Dinastia Ming, XVI secolo Bronzo dorato, h. cm 52, stima 80.000 – 120.000 euro

Tra le eccellenze la vendita propone anche un Buddha Vairocana, risalente alla Dinastia Ming, epoca XVI secolo, stimato 80.000/120.000 euro. La grande scultura, alta 52 centimetri, in bronzo dorato ha delle caratteristiche d’inconsueta rarità perché raffigura il Buddha seduto, una delle sue posture più consuete, ma con un mudra – posizione delle mani – raramente riscontrato in opere di tale grandezza e importanza: entrambe hanno pollice e indice uniti a formare dei cerchi e le altre dita tese con il palmo sinistro rivolto al petto e quello destro all’esterno.
Grande eleganza e perizia tecnica caratterizzano la bella coppa da libagione cinese eseguita tra il XVII e il XVIII secolo durante la Dinastia Qing e stimata 15.000/20.000 euro. La coppa, intagliata in corno di rinoceronte, ha la forma di una foglia di loto decorata esternamente da grandi fiori, fiori che ritroviamo anche nella base intagliata in legno ebanizzato.

 

COPPA DA LIBGIONE, Cina, Dinastia Qing, XVII-XVIII secolo, Corno di rinoceronte e legno, stima 15.000 – 20.000 euro
COPPA DA LIBGIONE, Cina, Dinastia Qing, XVII-XVIII secolo, Corno di rinoceronte e legno, stima 15.000 – 20.000 euro

Asta REPERTI ARCHEOLOGICI
22 giugno 2016
Esposizione Firenze
18 – 21 giugno orario 10-13 / 14-19

Asta DISEGNI E STAMPE
23 giugno 2016
Esposizione Firenze
18 – 21 giugno orario 10-13 / 14-19

Asta LIBRI
23 giugno 2016
Esposizione Firenze
18 – 21 giugno orario 10-13 / 14-19

Asta ARTE ORIENTALE
24 giugno 2016
Esposizione Firenze
18 – 23 giugno orario 10-13 / 14-19

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