A marzo 2016, quando è stato diffuso il report 2015 di Clare McAndrew sul mercato dell’arte si parlava già di leggera flessione rispetto al 2014. Anche i dati del primo semestre 2016 sui corrispettivi primi sei mesi del 2015 hanno visto un calo del 25 %. Secondo Artprice fino al 30 giugno 2016 sono state vendute a livello globale più di 252.000 opere d’arte con un fatturato totale di 6.53 miliardi di dollari (diritti inclusi), -25% sull’anno precedente. Se i dati non sono stati una grande sorpresa, ha invece stupito il sorpasso della Cina sugli Stati Uniti, che occupano il podio insieme alla Gran Bretagna con rispettivamente2,317,597,249 $,1,748,857,652 $ e 1,399,415,176 $.
Christie’s ha dichiarato un fatturato di 3 miliardi di dollari (contro i 4,5 del I semestre 2015) mentre per la competitor Sotheby’s il totale dei primi sei mesi 2016 è stato di 2.364.891.720 dollari. Contro i 3.166.531.579 dello stesso periodo del 2015. L’idea era già chiara con le prime aste di febbraio per cui si era già parlato di “flessione”. Le prime big auction dell’anno avevano infatti registrato totali praticamente dimezzati rispetto alle omologhe vendite dell’anno prima. Anche le aste newyorkesi di maggio hanno visto incassi inferiori. Poi a giugno lo spauracchio della Brexit aveva fatto temere un crollo. Mentre in realtà gli allarmismi sono stati superiori ai fatti. Il disastro temuto non si è verificato ma i prezzi si sono comunque ridimensionati.
Non è stato così invece per l’Italia, che ha visto un mercato (soprattutto per i moderni e contemporanei) molto frizzante. Il semestre è stato positivo con un realizzo di 116,6 milioni (per le case d’asta interpellate, vedi la tabella uscita il 18 luglio 2016 sulle pagine del Corriere Economia). Alcune maison hanno visto una grande crescita. Come il caso della genovese Wannenes che ha puntato sulla qualità e sulla rarità nella selezione dei lotti e ha raddoppiato il risultato rispetto al 2015. Ma non solo. Il primo semestre 2016 è stato il migliore nella quindicinale storia della casa d’aste con € 11.735.402 (+102.2% sul 2015) e un aumento significativo delle percentuali di venduto per lotto (68,8% rispetto al 53% con un incremento del 29.8%) e per valore (149,7% rispetto al 99.4% con un aumento del 50,6%).
Per volume d’affari sicuramente il dipartimento dei Dipinti Antichi è quello che ha realizzato la performance migliore, con un incremento del 55,9% rispetto al 2015 (€ 3.465.278): ma molto bene sono andati anche gli arredi con un aumento del 61.1% (€ 1.884.568), ed i gioielli che hanno segnato un notevole accrescimento del 161.6% (€ 1.789.444). Continua poi lo sviluppo del dipartimento degli Argenti, con un’espansione del 14.8%, e del Design con un rialzo del 27.5%. Interessante la performance dell’arte moderna e contemporanea: si tratta di un segmento fondamentale del mercato, sul quale Wannenes sta puntando, ampliando il dipartimento ed organizzando per la prima volta delle vendite a Milano che si sono affiancate a quelle tenute nelle storiche sale genovesi ed hanno visto uno sviluppo del 105.9%
Il record del primo semestre spetta al doppio giro di perle naturali oro bianco, smeraldo e diamanti battuto 1.054.000 rappresenta il record assoluto della casa d’asta, e il primo lotto che viene aggiudicato sopra il milione di euro. La tavola di Neri di Bicci – artista di spicco del primo rinascimento fiorentino – raffigurante “Tobia e San Raffaele Arcangelo e Santi” con l’aggiudicazione a 806.000 costituisce il record mondiale per questo artista: anche i 99.200 euro pagati per “La guerra è astratta” di Carol Rama del 1971 costituiscono la miglior aggiudicazione di sempre per l’artista torinese.
Anche in questo primo semestre 2016 le aste Wannenes hanno evidenziato che collezionista più avvertito ricerca, oggi più che mai, l’opera iconica che possa rappresentare il momento più alto di una stagione artistica come del percorso creativo di un’artista: è questo valore di unicità creativa dell’opera che, insieme alla provenienza e allo stato di conservazione, ne determina il reale valore di mercato. In presenza di questi requisiti, qualsiasi opera affidata ai dipartimenti della casa d’aste ha notevoli possibilità di vedere accresciuto il proprio valore, perché in un mercato italiano e internazionale ormai globale, la qualità paga sempre, qualsiasi sia la fascia di investimento.
Tra i settori collezionistici che offrono ancora sicuramente ampi margini d’incremento vi sono certamente quelli degli argenti, degli avori, delle icone e dell’arte russa, oltre alle produzioni orientali di grande qualità, che restano una straordinaria ed affascinante testimonianza di una cultura di millenaria eleganza. Il collezionismo di ceramiche e vetri europei pur in un momento riflessivo, lascia grandi spazi ad investimenti futuri, mentre quello della pittura, italiana e straniera, dell’Ottocento, e soprattutto il Design, mostrano una vivacità che dovrebbe costituire un motivo di interesse per chi si avvicina al mercato dell’arte sia per piacere personale che per investimento.
La partecipazione straniera cresce ed è equamente distribuita tra Europa, Stati Uniti, Russia, Cina e il resto del mondo con percentuali che variano ogni volta a seconda del dipartimento interessato. Ad esempio gli Stati Uniti e la Francia sono molto interessati al Design, così come la Russia e la Cina alle Icone e Oggetti d’Arte Russa e l’Asian Art. Il prezzo medio delle opere aggiudicate nelle aste fisiche è 39.314 euro.
Per quanto riguarda le aste online è un segmento che cresce in proporzione esponenziale, attestandosi nel primo semestre al 16.3% di venduto per lotti e al 6.2% per valore, con l’Italia in primissimo piano con l’82,6% di venduto per lotto e 78,5% per valore, seguito dal Belgio con il 2,5% per lotti e l’8,3% per valore, e infine la Francia con il 6,6% per lotti e il 5% per valore. Il prezzo medio nelle aste online è di 1.515 euro.
Anche la milanese Il Ponte ha visto un incremento del fatturato del 21.7% rispetto allo stesso semestre 2015, con una crescita continua dei dipartimenti di Arte Contemporanea (con ben 7 nuovi record d’artista che per Munari, Galli, Pantaleoni, Cappello, Battaglia, Marfa, Spadari) e Gioielli, che hanno visto infatti i risultati migliori. La ricerca dell’opera unica, con provenienza eccellenza, o emblematica di un periodo dell’artista porta sempre conferme. Come è stato la “Macchina inutile” di Bruno Munari venduta per 190.000 euro, nuovo record mondiale per l’artista e come la grande scultura in acciaio “Verticalizzazione sferica” di Carmelo Cappello, primo premio alla Biennale di Madrid nel 1974, venduta per 30.000 euro. Top lot del semstre Fernand Leger con “La femme à la rose” del 1931 aggiudicato a
Le aste di questo primo semestre, soprattutto nella sede di Via Pontaccio, hanno registrato un forte incremento della clientela internazionale. La presenza di nuovi canali di vendita online si sta dimostrando uno strumento validissimo per ampliare il pubblico sia sul fronte nazionale che internazionale. Le aste di Arte Moderna e Contemporanea, Gioielli, Design e Arte Orientale sono indubbiamente quelle con la maggior percentuale di buyers internazionali, tuttavia, cresce anche quella attiva per i dipartimenti di Arredi Antichi e Vintage. La provenienza è diversificata, si caratterizza a seconda del settore e sempre più spesso è determinata dall’origine dei beni all’incanto; opere provenienti da terre straniere, suscitano in primo luogo l’interesse dei propri connazionali che ritrovano nel bene un pezzo della propria terra natale. Presenza fissa: europei, americani, indiani, isrealiani, cinesi, giapponesi, coreani, russi.
Cresce in generali e negli stessi settori della competitor milanese anche la fiorentina Pandolfini che ha battuto 13 aste totalizzando oltre 12.100.000 €. In questi primi sei mesi della gestione 2016 la Casa d’Aste ha registrato una sostanziale crescita della domanda in tutti i comparti, con maggiore forza nel settore dei Gioielli e dell’Arte Moderna e Contemporanea. Una crescita che si accompagna al forte aumento dei compratori stranieri sia europei sia orientali, un trend iniziato negli ultimi anni in virtù degli ottimi risultati raggiunti e della maggior visibilità internazionale che ha portato ad avvicinarsi alle noste vendite, oltre ai mercanti, anche i privati e i collezioniti.
Pietro De Bernardi, AD della società, commenta: “Sono molto soddisfatto dell’andamento registrato dalla nostra società nel primo semestre dell’anno. Registriamo una crescita rispetto allo stesso periodo dello scorso anno in un contesto politico-economico non certo migliorato. Tutto questo è stato ottenuto operando in un mercato che è sempre più globale e dove venditori e compratori, grazie alla rete internet e alla piattaforma che Pandolfini mette a disposizione per la partecipazione alle aste in diretta, provengono ormai da tutto il mondo.”
Analizzando il semestre, nello specifico si deve annotare l’ottimo risultato ottenuto dal dipartimento di ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA con elevate percentuali di venduto sia per lotti sia per valore e alcuni risultati di livello internazionale come la vendita di due estroflessioni di Agostino Bonalumi, una delle quali ha registratio il miglior risultato a livello mondiale degli ultimi otto mesi, il record di Boetti e Alviani, gli exploit di Mitoraj. Nel complesso il dipartimento ha totalizzato oltre 2.150.000 euro equivalenti al 142% delle stime. Si tratta di risultati raggiunti con un intenso lavoro di ricerca e selezione delle opere proposte e con investimenti ad hoc che sono stati programmati e dedicati esclusivamente al dipartimento. La scelta di iniziare a battere le aste di arte Contemporanea a Milano al Centro Svizzero, che ha dato risultati molto incoraggianti, va di pari passo alla nuova collaborazione instaurata con Glauco Cavaciuti che da gennaio 2016 è il Responsabile Esecutivo del dipartimento con base a Milano nella sede di Pandolfini in via Manzoni.
Il settore GIOIELLI e OROLOGI conferma la sua solidità continuando ad essere uno dei compartimenti maggiori per volumi intermediati, in questi primi sei mesi ha fatto registrare un totale di venduto che sfiora 1.800.000 euro. In particolare si è riscontrata, ancora una volta, una predilezione dei compratori internazionali per le pietre di colore, per i diamanti e per la gioielleria firmata da maison internazionali: ne è un buon esempio la spilla Balleria di Van Cleef & Arpels che è stata aggiudicata per 93.750 euro contro una stima di € 8.000/12.000.
Molto interesse ha riscosso anche il catalogo proposto dal dipartimento di ARTE ORIENTALE. Il mondo dell’Asian Art ha apprezzato la novità e la provenienza dei lotti proposti, in larga parte sconociuti al mercato, e la loro qualità. È stata premiata la rarità di una Vaso in porcellana Guan, venduto dopo una lunga gara, ad un compratore orientale per € 356.800 contro una stima di € 50.000/70.000 e si è riscontrata una forte attenzione per i bronzi, ma anche per alcuni oggetti di grande eleganza e raffinatezza tecnica. La presenza in sala, ai telefoni e sulla piattaforma PANDOLFINI LIVE di compratori in larga misura orientali ha fatto lievitare le valutazioni di molti lotti. Il totale delle vendite per questa sessione ha superato 1.100.000 euro con moltissime aggiudicazioni che hanno superato abbondantemente le stime iniziali.
Di rilievo anche l’esito della vendita di STAMPE E DISEGNI DAL XVI AL XX SECOLO – LIBRI E AUTOGRAFI, settore che rappresenta una nicchia di mercato che Pandolfini ha sempre coltivato e che adesso inizia a dare risultati molto incoraggianti: il totale delle vendite di questo catalogo ha superato gli 800.000 euro, pari al 120% delle stime minime, raccolto a fronte del 71% di lotti venduti. Un risultato che gratifica in modo particolare perché si riferisce a un settore come accennato molto sofisticato, per Pandolfini Casa d’Aste decisamente interessante, che premia l’accuratezza della selezione, la ricerca, lo studio e la documentazione delle opere, cifre distintive del credo aziendale.
Come sempre bene i DIPINTI, ANTICHI e del XIX SECOLO, che nel corso del semestre hanno registrato alcune aggiundicazioni importanti come la Lunetta di Giovanni della Robbia, venduta per 173.800 euro e la Madonna con Bambino e San Giovannino di Giovanni (Nannoccio) Capassini, i cui 81.250 euro sono il nuovo record per l’artista. Da segnalare, infine, un forte incremento della partecipazione alle aste attraverso la piattaforma PANDOLFINI LIVE che permette di fare offerte in tempo reale. L’utilizzo di tale strumento aumenta esponenzialmente ogni anno soprattutto in settori come i gioielli, l’arte contemporanea, i libri antichi e i vini da collezione. In quest’ultimo settore circa il 20% degli acquisti è stato fatto con il sistema PANDOLFINI LIVE.
Ancora De Bernardi: “Per il 2016 prevediamo un risultato finale in crescita. Il totale delle vendite del primo semestre ci fa ben sperare in considerazione del fatto che, tendenzialmente, l’attività del secondo semestre è maggiore in termini di volumi di vendite anche per la presentazione della nostra asta più importante dedicata ai Capolavori da Collezioni Italiane che quest’anno si terrà il 9 Novembre a Firenze, e come sempre racchiuderà il meglio che i nostri Capi Dipartimento hanno raccolto nell’anno.”
La casa d’aste di Vercelli Meeting Art nonostante un risultato inferiore al primo semestre 2015, si posiziona al primo posto per fatturato sulle casa d’asta prese in esame. Il commento dell’a.d. Pablo Carrara: “Incoraggiati dalla continua e vivace richiesta del mercato artistico moderno e contemporaneo, i responsabili sono lieti del raggiungimento di questi risultati grazie alla competenza e alla disponibilità dello staff. Una continua ricerca nella creazione di vendite all’incanto al fine di affascinare appassionati ad ogni livello di mercato, alimentando il rapporto di fiducia col collezionista, posto alla base dell’azienda”.
Il primo semestre del 2016 della Cambi Casa D’Aste con 12.740.000 euro ha visto un fatturato inferiore rispetto al 2015, ma ha visto anche consolidare il mercato su diversi fronti. Non sono mancate le sorprese come il dipartimento di arti decorative che grazie all’asta di Vetri di Murano ha totalizzato oltre due milioni e cento mila euro, eccezionale inoltre l’asta dedicata alla scultura e oggetti d’arte che ha ottenuto il 69,01% di venduto con un incremento del +93,89% sulla stima di partenza. Nel 2016 cresce tutto il comparto legato all’antico come dipinti antichi, scultura e oggetti d’arte, bene anche gioielli e gli orologi da polso. Insieme cresce anche la percentuale dei lotti venduti alle aste di Cambi rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso dal 47% al 49%.
Confermato il trend positivo dell’arte antica che cresce di un +43% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso meno bene la parte legata all’antiquariato sicuramente si è ridotto l’interesse del mercato inoltre lo scorso hanno è stata registrata un eccezionale vendita all’asta dell’antiquario Mario Panzano che ha falsato un po’ il trend. In calo il dipartimento di arte orientale in linea con le ultime tendenze del mercato asiatico inoltre nel 2015 è stata aggiudicato un importante Fiasca in porcellana Bianca da oltre due milioni e trecentomila euro che ha inciso sui dati statistici dello scorso anno.
Tra i top lot di questo semestre che hanno stabilito molti record internazionali primi fra tutti un vaso in vetro “mosaico-tessuto” formato da tessere costituite da sottili canne policrome su disegno di Paolo Venini venduto a 250.000,00 euro e un vaso serie “Eldorado” in vetro soffiato con foro centrale, ansa e lungo collo a becco, con decoro a tessere e macchie multicolori produzione Aureliano Toso, su disegno di Dino Martens, 1953 venduto a 231.250,00 euro entrambi battuti all’asta da grandi dealer internazionali del collezionismo del ‘900 italiano.
Le aste che hanno suscitato più interesse internazionale sono state quelle di Gioielli e Orologi, in sala come al telefono o su web gli acquirenti si sono dati battaglia per aggiudicarsi i top lot tra i quali: una Spilla Bulgari, esemplare unico, con grande smeraldo Colombia contornato da diamanti taglio brillante, navette e goccia, montatura in platino, venduto a 175.000,00 euro, e un orologio da polso rolex “Oyster Cosmograph”, SIGMA DIAL in acciaio realizzato nel 1978 venduto a 30.000,00 euro. Le aste di Orologi e Gioielli hanno registrato i migliori risultati con un incremento percentuale sul valore di partenza quasi del +70% totalizzando 2.171.912,50 €. Interessante notare la percentuale dei buyers stranieri che cresce rispetto al totale cresce dal 24% al 27% rispetto al semestre scorso, da soli incidono sul totale delle aggiudicazioni per oltre il 50%. Le nazioni dalle quali proviene il maggior numero di clienti stranieri sono: Svizzera, Francia, Stati Uniti, Regno Unito, Cina, Monaco.
Molto bene l’asta di Arte Moderna e Contemporanea che ha visto aggiudicarsi come top lot un’ opera dal titolo Crocifissione di Lucio Fontana venduta a 80.000,00 euro. Tra i migliori risultati delle Aste di Design troviamo alcune opere dell’architetto Milanese Gio Ponti come un mobile in radica progettato per l’Opera Omnia di d’Annunzio prodotto da Quarti in un unico esemplare nel 1932, con decori “alla Pompeiana” è stato venduto per 50.000 euro. Molto bene anche i pezzi Arteluce, con il lampadario di Gino Sarfatti che ha raggiunto i 27.500 euro, e la rara plafoniera BBPR che ha oltrepassato i 52.000. I due appuntamenti di Design: Milanese e Genovese hanno realizzato la cifra di 1.356.837,50 € di venduto.
Cresce Farsetti. Nel primo semestre del 2016 la casa d’aste di Prato ha allestito le vendite di Importanti Arredi e Dipinti Antichi – Dipinti e Sculture del XIX e XX secolo e di Arte moderna e contemporanea. Il totale delle due vendite è stato di poco superiore agli 8 milioni di euro, con un incremento del 34% rispetto agli esiti del primo semestre del 2015 e del 2014.
Le aste 27/28 maggio 2016 di Arte Moderna e Contemporanea sono state tre sessioni vivaci e combattute, tra i collezionisti presenti in sala, quelli collegati via internet e le moltissime prenotazioni telefoniche (per alcuni lotti erano state prenotate più di quindici linee). I collezionisti italiani e gli operatori di tutto il mondo hanno apprezzato le opere inserite nei due cataloghi e le tre sessioni d’asta sono state seguite con crescente attenzione e partecipazione, dalla grafica d’autore della prima parte del venerdì pomeriggio alle opere più importanti e preziose del sabato pomeriggio. I risultati finali non hanno tradito le aspettative ed il totale delle vendite è stato superiore ai sette milioni di Euro.
Analizzando nel dettaglio i singoli risultati si nota come la maggioranza dei collezionisti preferisca ancora le opere astratte contemporanee, mentre le opere figurative sono ricercate solo se di qualità e a prezzi contenuti. Come era avvenuto per le vendite dello scorso novembre, il mercato dell’arte in Italia è assai dinamico e in evoluzione: per alcuni artisti (ad esempio Alberto Savinio, Piero Dorazio e Getulio Alviani) l’interesse dei collezionisti è in aumento e potrebbe portare in tempi brevi a nuove interessanti valutazioni.
Il tradizionale appuntamento di Farsettiarte con l’antiquariato nel mese di aprile ha sostanzialmente mantenuto le previsioni, confermando il momento positivo del settore, con un movimento complessivo di circa un milione di euro. Il principale motivo di interesse di questa vendita di antiquariato era costituito da una prestigiosa raccolta privata di maioliche. La risposta dei collezionisti e degli appassionati del settore non si è fortunatamente fatta attendere ed i risultati migliori dell’intera manifestazione sono stati fatti registrare da questi splendidi esemplari del XV e XVI secolo. In particolare sono stati apprezzati il raro vaso biansato in maiolica realizzato in Toscana nella prima metà del Quattrocento (109.360 Euro) e l’albarello in maiolica policroma di manifattura napoletana della fine del Quattrocento con il ritratto di Filippo Maria Visconti di profilo (105.700 Euro). Nella sessione dedicata alle opere del XIX e XX secolo, l’interesse degli acquirenti si è concentrato sulle opere di tre artisti livornesi: le nature morte e i ritratti di Oscar Ghiglia, provenienti da una collezione fiorentina e le vedute di Renato Natali e di Llewelyn Lloyd.
Per le sedi italiane delle due major straniere, segnaliamo i totali e i commenti. L’asta Milan Modern and Contemporary, che Christie’s ha tenuto a Milano il 5 aprile 2016 ha totalizzato oltre 15 milioni di euro (leggi qui il commento) mentre Sotheby’s, che ha organizzato due vendite, 13,7 milioni. Ecco i report dell’aste di “arte moderna e contemporanea” e della vendita “A Milanese Cabinet Collection”