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Beyond Landscape. Il paesaggio come costruzione mentale dell’uomo

Un "particolare" di Laura Pugno Un "particolare" di Laura Pugno
Un "particolare" di Laura Pugno
Un “particolare” di Laura Pugno

Il paesaggio è vivo.

Il paesaggio parla, suona, disegna gli spazi che lo compongono.

E’ fatto di terra, aria, acqua, luci ed ombre,

di gesti, di azioni, eventi e intenzioni,

di vuoti e pieni.

Il paesaggio non è nella nostra mente ma nelle nostre mani e nei nostri occhi.

Milano. Proseguendo nel lungo percorso di analisi del topos del paesaggio, Beyond Landscape alla Renata Fabbri arte contemporanea intende monitorare e presentare la ricerca di alcune tra le giovani figure protagoniste dell’arte contemporanea che procede in questa direzione. 7 artisti italiani e internazionali si confrontano con il “paesaggio”.

Il termine paesaggio identifica da sempre una porzione di ambiente naturale che viene per convenzione circoscritta e contraddistinta da specifici caratteri estetici e formali, tuttavia, dopo svariate letture critiche e innumerevoli argomentazioni in merito, possiamo affermare che quei paesaggi sono costruzioni mentali che l’uomo si è imposto.

Petra Lindholm
Petra Lindholm

Partendo da questa premessa, il progetto Beyond Landscape intende sottolineare come la dimensione del paesaggio possieda confini di difficile demarcazione, costantemente in evoluzione e in dialogo con le dinamiche e gli accadimenti sociali, culturali, ed economici.

Per questa ragione, il progetto costituisce il pretesto per andare oltre, sollevando riflessioni e considerazioni più ampie ed articolate rispetto alla semplice esperienza estetica o contemplativa, che fin dalle sue origini ha contraddistinto questo genere.

Dunque, paesaggio non solo come tipologia artistica, ma come mezzo di analisi, carico di nuovi valori, in stretto dialogo con il presente.

Petra Lindholm
Petra Lindholm

Varcare i limiti per configurare altri paesaggi è quanto ha già indicato Gerardo Mosquera, che nel catalogo alla mostra Perduti nel paesaggio (Mart 5 aprile – 31 agosto 2014) evidenzia come, a seconda dei differenti approcci “i paesaggi possono cambiare quello che ci comunicano: possono risultare più “sociali”, “soggettivi”, “culturali” piuttosto che “mistici”, “estetici” e così di seguito. E la nostra soggettività, esperienza, cultura, ideologia e situazione sociale condizionano il modo in cui percepiamo, organizziamo e interpretiamo i paesaggi”.

Beyond Landscape presenta una serie di opere che decostruiscono dunque l’idea precostituita di paesaggio. L’esperienza estetica che viene fornita allo spettatore non segue le sue caratteristiche tradizionali di presentazione e rappresentazione, al contrario, essa è proposta secondo modalità formali differenti, che solo in parte alludono a ciò che tradizionalmente riconosciamo e identifichiamo come tale, suggerendo punti di vista nei quali non esiste un’unità tra visione e rappresentazione.

I medium utilizzati: scultura, installazione, fotografia, disegno e pittura, propongono un risultato estetico che evidenzia una dissonanza tra il dato oggettivo e quello soggettivo. Proprio in questo punto fondamentale risiede l’intento della mostra: parlare di paesaggio senza il paesaggio. Poiché esso è oltre, al di là di ogni consuetudine, ridefinito ogni istante dal tempo che passa e dagli eventi che si susseguono, all’interno di un mondo globalizzato, nel quale non esistono più limiti spazio-temporali o barriere mentali che impediscano al pensiero di assecondare collegamenti ipertestuali e di deflagrare in ogni direzione possibile.

Informazioni utili

BEYOND LANDSCAPE

19 Settembre – 29 Ottobre 2016

Sophie Ko, Petra Lindholm, Laura Pugno, Marco Strappato, Giorgia Severi, Cosimo Veneziano, Adéla Waldhauserová

A cura di Andrea Lerda

Renata Fabbri arte contemporanea – Via Stoppani, 15/C – 20129 Milano
Contatti info@renatafabbri.it – ph. +39 02 91477463
Orari martedì – sabato dalle 15.30 alle 19.30 – mattina e lunedì su appuntamento

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