Gender Bender 2016 – a Bologna dal 26 ottobre al 6 novembre. Il corpo in primo piano.
Torna anche quest’anno Gender Bender, il festival di arti e culture contemporanee ideato e diretto da Daniele Del Pozzo. Il Festival bolognese sceglie di puntare il focus sul corpo, sulle sue rappresentazioni e sul suo rapporto con le identità.
La 14° edizione del Gender Bender, in programma a Bologna dal 26 ottobre al 6 novembre 2016, porterà quindi in città, tra le tante cose, un numero significativo di prime nazionali – di danza, cinema, arti visive e performative – in grado di tracciare l’orizzonte vasto di una riflessione che coinvolge tanto il mondo degli intellettuali, degli artisti e degli accademici quanto l’esperienza quotidiana di ciascuno di noi.
>> Gender Bender è prodotto da Il Cassero, il centro lgbt bolognese che da oltre trent’anni realizza progetti dedicati alle differenze di orientamento sessuale e identità di genere, sostiene l’autodeterminazione e mette in campo azioni di contrasto agli stereotipi e alle discriminazioni.
Linguaggio principe nell’esplorazione e nella rappresentazione del corpo è senz’altro la danza, protagonista di questa 14° edizione con un ampio programma di spettacoli, provenienti da Italia, Paesi Bassi, Regno Unito, Belgio, Germania, Israele.
È un incontro tra due corpi molto simili eppure altrettanto diversi quello messo in scena da Alessandro Bernardeschi e Mauro Paccagnella in Happy Hour, l’ultima produzione della compagnia Wooshing Machine di Bruxelles.
Esplora invece i confini emotivi e fisici del corpo Object, lo straordinario assolo femminile coreografato da Uri Ivgi e Johan Greben, in prima nazionale a Bologna.
Sono corpi non conformi, diversi per storie e connotati quelli scossi dal desiderio in Goodnight Peeping Tom, il lavoro di Chiara Bersani, straordinaria performer italiana che a partire dalla propria condizione (è affetta da una forma medio-grave di Osteogenesi Imperfetta) ha costruito un percorso di ricerca artistica sul tema del corpo politico.
Si avvale invece di una singolare tecnica di descrizione audio per un pubblico di non vedenti lo spettacolo Misses and Mysteries della tedesca Antonia Baehr, tra coreografia, radiodramma e Nouvelle Vague Drag Show in prima nazionale per il Gender Bender.
Attesissimo l’appuntamento con MDLSX dei Motus, la compagnia fondata venticinque anni fa da Enrico Casagrande e Daniela Nicolò e alla quale il Comune di Bologna dedica il progetto speciale Hello Stranger!
Proprio grazie all’incontro tra il Gender Bender Festival e l’iniziativa dell’amministrazione comunale nascono altre due appuntamenti, cioè la conversazione con i fondatori della compagnia e la tavola rotonda Ghost in the Shell, un approfondimento con esperti sul rapporto tra scena artistica e rappresentazione performativa delle identità di genere.
Corpo come rappresentazione ma anche come esperienza: tra le novità della 14° edizione di Gender Bender c’è Warm Up, una serie di workshop tenuti da alcuni coreografi ospiti e dedicati a piccoli gruppi di spettatori, guidati a provare alcuni semplici passi che vedranno poi replicati in maniera compiuta sulla scena. A danzatori professionisti e non professionisti è invece dedicato il programma di masterclass che completano il cartellone della danza.
>> Tra i tanti titoli in programma al cinema, segnaliamo la prima nazionale di Hamlet, la versione per il grande schermo dello spettacolo di Shakespeare portato magistralmente in scena da una straordinaria Maxine Peake, nel ruolo del Principe di Danimarca. Anche quest’anno la sezione Cinema sarà affiancata da Same Same But Different, la selezione di cortometraggi e documentari sull’educazione alle differenze, dedicata agli studenti delle scuole superiori di Bologna.
Da non perdere, inoltre, la mostra Out Frames: scatti dal mondo selezionati dal Pride Photo Award di Amsterdam, l’esito di un contest fotografico internazionale, promosso dall’omonima fondazione con sede ad Amsterdam, dedicato alla rappresentazione delle identità di genere, che ha coinvolto fotografi da tutto il mondo nella raccolta di immagini di persone appartenenti alla comunità LGBT. Una selezione di tali immagini sarà esposta al MAMbo Museo d’Arte Moderna di Bologna, in contemporanea con l’evento David Bowie Is, la grande esposizione dedicata al duca bianco che incontrerà Gender Bender anche nella sezione musica: si chiama Rebel Rebel infatti il contest live di band che il festival organizza come tributo all’icona recentemente scomparsa e all’evento che la celebra a Bologna.