Le sue opere ‘periferiche’ stanno facendo il giro del mondo. Da Napoli alla Tanzania, da Forcella a Cuba. L’artista Jorit Agoch approda negli Stati Uniti e nel giro di pochi mesi realizza cinque murales. Nato a Napoli da padre italiano e madre olandese, fin dall’adolescenza ha fatto della bomboletta il suo principale strumento d’espressione. Per Jorit realizzare murales significa offrire nuovi stimoli a realtà chiuse e soprattutto raccontare l’umanità. A ritratti di personaggi famosi si alternano volti di persone comuni in modo da poter proporre attraverso la sua arte, un mondo privo di gerarchie sociali.
![Jorit Agoch, Cameron, Staten Island, New York, 2016](http://www.artslife.com/wp-content/uploads/2016/11/15133972_10210968041708192_1929791784_o-590x510.jpg)
Per quanto tempo hai lavorato in America?
Sono stato in America per 2 mesi il tempo messo a disposizione dal visto. A breve partirò per Art Basel di Miami ma spero di poter tornare nuovamente negli States.
Che impatto stanno avendo le tue opere in America?
Ho realizzato 5 murales. Sono entrato in contatto con diverse associazioni di Brooklyn per avere i permessi. L’impatto la realtà americano credo che sia stato piuttosto positivo anche perché sono numerose le possibilità che il paese offre per incoraggiare questo tipo di opere. Ci sono maggiori libertà e possibilità di trovare pareti su cui dipingere autorizzate.
Quanto c’è di italiano, africano e americano nelle tue opere?
Mi sono formato all’Accademia di Belle Arti di Napoli. Ho studiato le tecniche artistiche ma ho avuto modo di scoprire i grandi maestri italiani del passato come i rappresentanti del realismo e del Cinquecento. Dell’Africa porto con me il concetto di tribù, che è chiaramente citato sui volti dei miei soggetti che riportano tagli rossi, simbolo di appartenenza ad una comunità. Il mondo dei graffiti, che ha la sua origine a Philadelphia invece, è la cultura a cui faccio riferimento da sempre.
![Jorit Agoch, OtavioGustavo, New York, 2016](http://www.artslife.com/wp-content/uploads/2016/11/15183949_10210968042868221_963209577_o-559x590.jpg)
Che cosa raccontano le opere americane?
Si tratta di opere realizzate sulle facciate di alcuni palazzi. Non è mai facile lavorare su queste grandi superfici ma mi adatto a seconda delle circostanze. Le opere che ho realizzato si collegano a quelli che sono da sempre i miei obiettivi. Prima di tutto realizzare volti riconoscibili alternati a persone comuni. Ho ritratto il calciatore Paolo Cannavaro ma in un altro murales ho riportato il volto di un ragazzo che conosciuto a State Island. L’alternare opere dedicate a personaggi famosi a persone comuni, significa raccontare la mia idea di umanità. Raggruppando queste opere, crollano tutte queste gerarchie sociali che caratterizzano il mondo contemporaneo, e si racconta solo l’essere umano.
E’ evidente che il tuo luogo espositivo per eccellenza è la strada. Hai avuto occasioni di esporre anche in musei e gallerie?
Ho esposto al PAN di Napoli e in altri spazi. Oltre a queste occasioni ho ricevuto anche commissioni dirette. Il mio obiettivo è diffondere le opere in luoghi diversi nel mondo ma non disprezzo alcuna occasione che possa far conoscere il mio pensiero.
![Jorit Agoch, Paolo, Brooklyn, New York, 2016](http://www.artslife.com/wp-content/uploads/2016/11/15133746_10210968042028200_1239988156_o-535x590.jpg)
![Jorit Agoch, Nasir,One Tribe, New York, 2016](http://www.artslife.com/wp-content/uploads/2016/11/15182502_10210968042308207_1217569751_o-449x590.jpg)
![Jorit Agoch, Ba Painted on wall with spray cans -NEW YORK- Greenpoint Rossell, 2016](http://www.artslife.com/wp-content/uploads/2016/11/15183853_10210968042188204_177122056_o-590x547.jpg)
![Jorit Agoch](http://www.artslife.com/wp-content/uploads/2016/11/15102138_10210968048028350_756855817_o-433x590.jpg)
JORIT AGOCH
Jorit nome di battesimo, Agoch pseudonimo è nato a Napoli, da padre Italiano e madre olandese. Ha iniziato a dipingere a tredici anni con lo spray sui muri della sua città natale Quarto, nella periferia nord di Napoli. Quest’attività nella sua fase iniziale era legata alla volontà di marchiare i luoghi che frequentava in compagnia della sua cerchia di amici. L’attività di scrivere sul muro è motivata perlopiù dalla volontà di evadere da una realtà chiusa e priva di stimoli in forte contrasto con una formazione familiare libertaria e culturalmente stimolante. Questa prima fase legata all’età adolescenziale molto energica e a tratti violenta gli permette di canalizzare l’attenzione su attività creative come il disegno e dopo studi scientifici decide di frequentare L’Accademia Di Belle Arti di Napoli dove si laurea con 110 e lode. Nel 2005 compie il suo primo viaggio in Africa continente che lo colpisce profondamente e che visiterà per sette volte alcune con permanenze molto lunghe. Dalle già citate esperienze nell’Africa Subsahariana ai viaggi in Australia a Cuba e in alcuni paesi Arabi Jorit matura una consapevolezza del mondo molto forte che si completa con studi e ricerche.
http://www.jorit.it/index.html