Tra i top lot dell’asta di arte impressionista e moderna in arrivo a Londra il prossimo 1° marzo, Sotheby’s propone un dipinto di Amedeo Modigliani. Non una musa, ma “Barà”, uno dei pittori polacchi attivi a Parigi all’inizio del Novecento.
Questo lavoro fu uno dei 39 dipinti in mostra alla Biennale di Venezia nel 1930 e fu scelto proprio in relazione al continuo rapporto di fascinazione che legava l’artista agli antichi maestri del suo Paese natale. Portrait de Baranowski raffigura un giovane uomo dall’aspetto introspettivo in una composizione di estrema eleganza. Il dipinto riassume con efficacia tutti gli elementi della ritrattistica di Modigliani di questo periodo, dalle geometrie che ridisegnano le forme umane sino agli occhi a mandorla vuoti, che rendono impenetrabile la persona raffigurata.
Il soggetto del dipinto – Pierre-Edouard Baranowski detto “Barà” l’androgino pittore membro della colonia polacca a Parigi – rappresenta un personaggio tipico della vita bohémien di Montparnasse. Abitué dei cafè parigini – in particolare del Cafè de La Rotonde – dove Modì ha probabilmente conosciuto il mercante Leopold Zborowski. La tela rappresenta l’unico dipinto noto di Baranowski: i tratti gentili del pittore hanno ispirato Modigliani nella realizzazione di uno dei suoi ritratti poetici e melanconici più riusciti. Nel 1918 – anno del ritratto – Modì aveva 34 anni, età in cui la sua salute era già messa a dura prova dal bere e dalle droghe. Il primo proprietario del dipinto fu proprio Leopold Zborowski, che divenne il mercante di Modigliani dopo la fine dei rapporti con Paul Guillaume. Il dipinto entrò nel 1937 nella collezione di Sir Robert e Lady Sainsbury – celebri collezionisti inglesi – e fu venduto dal Charitable Trust a sostegno del Sainsbury Centre of Visual Art di Norwich nel 1998 a 4.291.500 GBP.