Esce il 24 febbraio 2017 Anime di Carta, il nuovo album di Michele Bravi. Anche le scelte sbagliate alla fine si rivelano giuste.
“Le anime di carta si tagliano sfiorandosi e si accartocciano stando insieme. Si rincorrono tra le pagine senza trovarsi e, sulla trama di quelle pagine, rendono indelebile la storia dei loro errori”.
13 tracce, 6 degli 11 brani portano anche la firma di Michele che, per questo disco, ha scelto di collaborare con gli autori più disparati, tra i quali Federica Abbate, Giuseppe Anastasi, Cheope, Niccolò Contessa, Antonio Di Martino e Alessandro Raina.
Anime di Carta. Un disco chiuso il 18 dicembre dopo tre anni di scrittura. Classe 1994, a soli 23 anni, Michele Bravi ha già alle spalle una storia di rinascita, musicale e sentimentale –con un ragazzo, tanto poi so che me lo chiedete – gioca lui d’anticipo in conferenza stampa.
Dopo la vittoria della settima edizione di X Factor e un primo fugace successo in classifica ecco il rapido declino discografico. Incastrato in una musica non sua termina il rapporto con la sua casa discografica di allora. Nemmeno 20enne viene etichettato come “artisticamente morto”. La crisi.
Ricomincia da Youtube, si crea un proprio spazio. Una dimensione a sua misura. Inizia così un Viaggio in costruzione, un progetto di video settimanali che racconta passo dopo passo il cambiamento musicale che Michele sta attraversando e la sua crescita personale. Ad accoglierlo un pubblico tutto nuovo, che di X Factor e di quei primi due dischi (La vita e la felicità, primissimo EP, e A passi piccoli) nemmeno si ricordano.
Nel mezzo un EP in lingua inglese: I Hate Music. Un’amara dichiarazione “di guerra” verso l’industria discografica che l’ha masticato e scartato in tempi record. Il suo nuovo pubblico apprezza. Anime di carta racconta, come in un diario, una storia d’amore, la prima importante per Michele Bravi. Tre anni di scrittura che si sono rivelati per lui una seduta di psicanalisi.
La prima storia è la storia perfetta perché non sai cosa può succedere – spiega durante la conferenza stampa di presentazione del disco. Parla un sacco, dà l’impressione che potrebbe parlare per sempre. Non sembra più il ragazzino spaventato sul palco di X Factor. Tesorino, era stato -erroneamente- ribattezzato. Spiega come le canzoni dell’album siano nate temporalmente con il progredire della storia, che hanno quindi un ordine narrativo. Spiega il significato del titolo e il fil rouge dell’origami: essere anime di carta significa essere fogli su cui è scritta la propria storia. Si può essere un origami bellissimo, accartocciarsi, prendere fuoco…
>> Nonostante il percorso travagliato che ha finora contraddistinto la sua carriera Miche Bravi non sembra rimpiangere nulle, anche le scelte sbagliate alla fine si sono rivelate giuste, alla fine del percorso.
La storia d’amore finita male (malissimo?!) è ancora un argomento che lo scuote -mentre ne parla prima ride, poi piange- ma con le canzoni che compongono l’album non ha voluto giocare la parte della vittima, ammette di averlo trattato male anche lui: siamo tutti stronzi uguali, pensa te!, chiosa infine.
In Anime di Carta si rincorre un dialogo di autori distanti tra loro. I vari brani sono nati a seguito di un rapporto prima personale e poi professionale, cerco una sintonia con gli autori, racconta Michele. La musica conseguenza della voglia di stare assieme. Nel disco trovano spazio autori come Cheope (o, come direbbe Totti, Sciopé) -storico autore di Laura Pausini e Marcella Bella- e Niccolò Contessa de I Cani.
Federica Abbate (portano la sua firma hit come Roma Bangkok, L’amore eternit, 21 grammi, Nessun grado di separazione) ha scritto appositamente per lui il Diario degli Errori, la canzone è nata dopo che Michele ha confessato all’autrice la fine della storia d’amore che tanto lo ha tormentato.
Il brano arriva 4° a Sanremo 2017, tra i preferiti della giuria di qualità. Gli altri reduci da talent show in gara si devono accontentare di posizioni più scarse. Chiara Galiazzo, sua amica e sodale social, in concorso con Nessun posto è casa mia, non va oltre a un misero 14° posto (nonostante la canzone molto bella).
Michele Bravi spicca nel Sanremo che sancisce definitivamente la fine dello strapotere dei talent, lui ormai non è più percepito come “quella cosa lì”. Questa sicuramente è la sua grande rivincita.
>> Al già lungo Instore tour annunciato, che partirà il 24/2 da Napoli, si aggiungono nuove date e location: il 3/3 a Catania, il 4/3 a Castrofilippo (AG), il 6/3 a Lecce e Grottaglie (TA), il 7/3 a Bari e Foggia, l’8/3 a Savignano sul Rubicone, il 9/3 a Bologna e Reggio Emilia, il 12/3 a Conegliano (TV), il 18/3 a Formia (LT) e il 19/3 a Perugia.
>> A maggio Michele Bravi sarà protagonista di due live, anteprime dell’Anime di Carta Tour, il 20 al Fabrique di Milano e il 21 al Viper Theatre di Firenze.
Il videoclip di Il Diario degli Errori