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Dipartimento di Design e nuovo AD Acquarone. Le novità da Finarte

A due anni dalla rinascita, la casa d’aste milanese Finarte ha delle novità: Michele Acquarone sarà il nuovo Amministratore Delegato e apre il dipartimento di Design e Arti Decorative, con una mostra durante il Salone del Mobile di Milano.

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Giò Ponti per Richard Ginori, La Lettura, piatto in porcellana, smalti e oro in punta d’agata © Finarte

Il Consiglio di Amministrazione di Finarte S.p.A. ha cooptato al suo interno Michele Acquarone, 45 anni, già Direttore di RCS Sport, che assumerà la carica il 26 aprile.

“Ringrazio per la fiducia accordatami” ha commentato Michele Acquarone. “Assumendo l’importante incarico affidatomi mi impegno nei confronti dei nostri soci, del CdA e dei colleghi ad operare con la massima dedizione per la crescita della nostra società. Finarte è sempre stata la casa d’aste di riferimento degli italiani e i soci sono collezionisti appassionati e competenti. In via Brera ho trovato un team di professionisti molto preparati con cui ho già iniziato a lavorare e insieme collaboreremo per continuare ad accrescere il prestigio e la rilevanza di Finarte nel mondo del collezionismo, dell’arte e della cultura”.

La struttura della società si rinnova e si consolida in vista dell’apertura di nuovi dipartimenti (a partire da Design e Arti Decorative, guidato da Davide Cammi) e senza distrarre l’attenzione dalle tradizionali aste primaverili in programma a fine maggio alla Permanente di Milano: Arte Moderna e Contemporanea (responsabile di dipartimento Alessandro Cuomo) martedì 30 maggio e Fotografia (responsabile di dipartimento Roberto Mutti) mercoledì 31 maggio.

Il nuovo Dipartimento di Design e Arti Decorative sarà guidato da Davide Cammi, 44 anni, gallerista ed esperto di antiquariato del ‘900. Per presentare al pubblico l’attività del Dipartimento, che si aggiunge a quelli di Arte Moderna e Contemporanea e di Fotografia, la sede di via Brera ospiterà una selezione di circa 30 opere in occasione del Salone del Mobile (da martedì 4 a sabato 8 aprile, dalle 10 alle 21) e tutti gli appassionati sono invitati a un cocktail di inaugurazione in programma giovedì 6 aprile alle 18.30.

La mostra offrirà ai visitatori un’ampia e ricca panoramica delle tipologie di pezzi che saranno al centro dell’attività del Dipartimento – alcune delle quali entreranno nel catalogo della prima asta autunnale -, con un significativo focus su Giò Ponti.
Del famoso architetto milanese saranno in esposizione circa dieci opere su carta databili fra il 1950 e il 1970, gia archiviate dal Giò Ponti Archives; alcune ceramiche tra cui uno dei soli tre esemplari del piatto smaltato La Lettura eseguito da Ponti per Richard Ginori nel 1927, esposto nello stesso anno in occasione della Terza Biennale di Monza all’interno della Sala del Labirinto allestita dallo stesso Ponti in collaborazione con Tomaso Buzzi, Pietro Chiesa, Emilio Lancia e Paolo Venini (un secondo esemplare è ora esposto a Forlì nella mostra “Art Decò. Gli anni ruggenti in Italia”); il  Trumeau Panoplie di Fornasetti e le sedie realizzate nel 1931 per la famiglia Contini-Bonacossi.

Tra gli altri oggetti in esposizione si segnalano anche la lampada Iride di Ico Parisi, realizzata nel 1970 per Lamperti, un arcobaleno di dischi di alluminio colorati progettata dal designer comasco come omaggio alla corrente della Optical Art, e la specchiera in ottone con cuore in cristallo disegnata da Max Ingrand e prodotta da Fontana Arte nel 1955. Oltre ad altri pezzi di design a firma di Franco Albini, Pietro Chiesa (sua una piantana da terra del 1935 per Fontana Arte), Tomaso Buzzi e Guglielmo Veronesi, la mostra sarà l’occasione per presentare le ceramiche di Galileo Chini, tra le quali anche un’opera vista all’Esposizione Universale di Parigi del 1900, e altri artisti delle manifatture di Albisola, Faenza e Vietri, oltre a esemplari storici di vasi in vetro di Murano e a una selezione di argenti del ‘900 italiano nei nomi tra gli altri di Finzi, Genazzi, Sant’Elia, Miracoli, Veneziani.

Davide Cammi, 44 anni, ha lavorato come gallerista nel settore dell’antiquariato del ‘900 dalla fine degli anni Novanta. Fra le mostre da lui promosse a Piacenza si ricordano “Terre del ‘900. Ceramiche d’arte” (2009), con opere di Fontana, Melotti, Martini, Valentini; “Soffio d’arte. Vetri muranesi del ‘900” (2010), in collaborazione con Marino Barovier, con capolavori tra gli altri di Vittorio Zecchin, Carlo Scarpa, Napoleone Martinuzzi, Lino Tagliapietra e, nel 2015 “Giò Ponti. L’architetto in scarpe da tennis”. Numerose le collaborazioni per prestiti in occasione di importanti esposizioni a livello nazionale e internazionale.

“Il mio obbiettivo è proporre ai collezionisti opere di gusto eclettico, spaziando dalle ceramiche ai vetri, dagli argenti ai bronzi, dal design della Secessione Viennese al Decò e all’industriale, sempre con opere di qualità e originalità assoluta. Per il design valorizzeremo anche arredi e opere del Ventennio con richiami al Razionalismo, senza tralasciare la corrente anni 50-60; per le arti decorative il campo è vastissimo e voglio puntare su opere e nomi che hanno fatto la storia del ‘900 e che il grande pubblico deve riscoprire” spiega Cammi, che in merito alla prima asta del Dipartimento, in programma il prossimo autunno, anticipa: “In catalogo ci saranno opere pubblicate e di nomi del calibro di Giò Ponti, Galileo Chini, Carlo Scarpa, Ico Parisi, Ignazio Gardella, Max Ingrand, Pietro Chiesa, Franco Albini, Paolo Buffa, oltre a tanti altri che spero siano una piacevole scoperta per il nostro pubblico”.

All’esposizione che inaugura il Dipartimento di Design e Arti Decorative seguirà la mostra “Maurizio Galimberti – Franco Fontana. Due visioni sul paesaggio” (dal 27 aprile al 12 maggio) organizzata dal Dipartimento di Fotografia guidato da Roberto Mutti, e che anticipa l’asta di Fotografia e Multipli d’Artista in programma il 31 maggio alla Permanente di Milano.

www.finarte.it

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